L'accusa di Riccardo Lombardi contro l'ex maresciallo Graziani
L'accusa di Riccardo Lombardi contro l'ex maresciallo Graziani L'accusa di Riccardo Lombardi contro l'ex maresciallo Graziani La deposizione dei primi testi a discarico Roma. 14 marzo. L'udienza di oggi ha segnato la fine dell'escussione, con l'on. Riccardo Lombardi, dei testi citati dal P. M. e l'inizio delle deposizioni dei testi a difesa dell'ex-maresciallo. L'on. Riccardo Lombardi (p.s.i.) fece parte del OLN fino al 24 aprile 1945: all'inizio dell'insurrezione assunse la carica di prefetto di Milano. Egli ha deposto sull'opera svolta dai partigiani per saidistruzioni te vare dalle tedesche gl'impianti industriali dell'Italia settentrionale. Lombardi — H problema si presentò nei suoi aspetti più gravi nei primi mesi del 45 allorché la disfatta dei tedeschi appariva certa II CLN organizzò le cose in modo che le principali fabbriche fossero occupate da operai partigiani decisi a servirsi delle armi che erano state segretamente ammassate. Ma avemmo l'impressione che i tedeschi non sarebbero stati in grado di suddividere le loro forze per attuare la « terra bruciata >, ad eccezione delle centrali elettriche. Vi fu una proposta germanica per le centrali della Valtellina Il nemico propose di non farle saltare a condizione che venisse garantita la ritirata alle sue truppe. Questa proposta fu respinta dal CLN, che diede, successivamente, ordine lllllllllllllIlllIflIllllllllHIIItllllllllllllIllllllllin ai partigiani di attaccare 1 tedeschi. Il teste ha preso, quindi, a parlare della famosa riunione all'arcivescovado di Milano, che egli ha descritto nei termini già esposti dal generale Cadorna Il primo teste a discarico è l'aw. Nicolò Nicchiarelli, che fu capo di S. M. della guardia repubblicana. Egli dice che la G.N.R. risultò dalla fusione della milizia con i carabinieri. A un certo punto Grazlani chiede di poter domandare al teste da chi dipendeva la lotta antipartigiana per una profondità di trenta chilometri dalla linea del fronte. Teste — Dipendeva esclusivamente dalla Wermacht. Il maresciallo Grazianì non mi ha mai dato istruzioni in riferimento alla mia attività o alla lotta antipaitigiana La G.N.R. non è mal stata a disposizione del Capo' di Stato Maggiore dell'Esercito. Seguito da sguardi di curiosità, sale poi sul pretorlo certo Gerardo Wolff che fu, durante l'occupazione nazifascista, console generale del Reich a Firenze. Il teste, un tipico tedesco sui 55 anni, dice che l'ambasciatore Rahn ebbe a riferirgli sui colloqui avuti con Grazianì all'ambasciata tedesca di Roma. Rahn, nell'accennare al duplice rifiuto del maresciallo nell'accettare la carica nel governo di Salò, affermò che Oraziani si era poi deciso « dopo una forte pressione psicologica, fondata soprattutto su un quadro terrificante di quello che sarebbe toccato all'Italia in seguito alle minacce di Hitler ». Avv. Carnelutti — Chiedo di domandare al teste se fosse convinto che l'ira di Hitler potesse rovesciarsi sull'Italia. Teste — Le minacce di Hitler avrebbero potuto essere realizzate. Segue il teste: gen. Umber to Presti, che fu comandante della PA.I. Egli afferma che Oraziani era favorevole a fare di Roma una città aperta, mentre Mussolini era contrario. Un certo interesse ha acquistato la deposizione del colonnello del carabinieri Candeloro Di Leo, che sostituì, nel febbraio '44, Vittorio Foschini al comando del S.I.D. (Servizio Informazione Difesa). Il teste, che non fu interrogato in Assise, ha riferito dell episodio del capitano inglese Tucker, catturato presso Lecco. Il Tucker si disse incaricato dal maresciallo Alexander di abboccarsi con Oraziani per raggiungere un accordo al fine di evitare le distruzioni tedesche in caso di disfatta della Wermacht. Alexander avrebbe, anzi, desiderato che iiiiiiiiiiiiiiiMifliiliilMitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii:;itiiiiii Graziarli andasse da lui. Tucker fu interrogato da Di Leo per incarico di Graziali! e poi un rapporto fu portato a Mussolini, il quale disse: « Sarebbe troppo bello. E' il secondo tentativo che gli alleati fanno. Ma noi siamo troppo sorvegliati. Riferite pure il caso ai tedeschi ». Ultimo teste: il gen. Filippo Caruso, medaglia d'oro al valore partigiano, colui che comandò il fronte clandestino dei carabinieri. Egli ha voluto scagionare la responsabilità di Grazlani nel disarmo e nella deportazione dei carabinieri. d. m.
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