Scelba difende la legge di P.S.

Scelba difende la legge di P.S. Scelba difende la legge di P.S.. In attesa del consiglio nazionale della d. ci vivace articolo di critica di Grónchi - Verso una nuova scissione nel PSLI? Roma, 10 marzo. Le previsioni di questa sera sono che nel F.S.LJ. si avrà a breve scadenzai una nuova scissione. Questa avverrebbe in seguito alla riunione del Cernisco ad Hasting oppure in occasione del dibattito parlamentare sulle leggi di pubblica sicurezza. Per dare un certo ordine agli argomenti cominciamo dai pronostici che si fanno su Hasting. Alcuni deputati del partito di Saragat — gli onorevoli Preti, Castellari!!, Bennani, Cornia e Cartla — hanno inviato al Comisco un memoriale che è stato approvato anche dagli on.li Tremelloni e Calosso. E' un documento di una ventina di pagine, in cui tra l'altro si fanno proposte per ottenere l'unificazione : esca, cioè, il partito dal governo e le direzioni del P.S.L.I. e del P.S.U., unitamente al gruppi parlamentari, redigano il programma e lo statuto del partito unificato, lo sottopongano al referendum delle varie sezioni e indicano finalmente il congresso nazionale di. unificazione. L'occasione per l'uscita dal governo potrebbe essere, come abbiamo già detto, la discussione parlamentare delle leggi di P.S. Gli emendamenti proposti dal governo saranno esaminati dalla commissione per gli Affari Interni e quindi presentati all'assemblea, ciò che avverrà probabilmente solo dopo le vacanze pasquali. Il convegno di Hasting per quell'epoca sarà già stato tenuto e 1 deputati del P.S.L.I. avranno avuto quindi modo di trarre le proprie conclusioni Intanto Sceiba di fronte alle critiche e alla perplessità su¬ scitate dai suoi emendamenti intende difendere il suo progetto. Ci ha dichiarato oggi che il tanto contestato titolo IX non può essere abolito con un tratto di penna come ha fatto la commissione nella sua relazione. «E' chiaro — egli ci ha detto — che 'se bì elimina tale capitolo, occorre sostituirlo con norme nuove. Credo che la ragione sia evidente per tutti. Infatti se malauguratamente, in una qualunque zona del Paese, si registrasse, per esempio, un terremoto, e nella zona si precipitassero gli « sciacalli », come già avvenne dopo il terremoto di Messina, occorre che il prefetto possa agire contro di essi. Abolendo senza sostituzione il capitolo IX, egli non potrebbe fare nulla, e questo è assurdo. E' logico che il governo si preoccupi di non lasciare senza regolamento i casi di emergenza. In Gran Bretagna, Paese che giustamente viene considerato un modello per il culto che ha della libertà e della democrazia, esistono norme per i casi di emergenza assai più drastiche di quelle che sono contenute negli emendamenti proposti dal governo alle leggi di Pubblica Sicurezza ». Circa la parte più discussa del progetto — le disposizioni sulle associazioni e sui poteri discrezionali dei prefetti — l'on. Sceiba si è limitato a dichiararci che effettivamente vi sono contenute novità: ma ha ribadito la necessità di norme speciali che consentano ad un prefetto, per esempio, di intervenire per sciogliere un raduno non autorizzato, convocato da Camere del Lavoro, per fini manifestatamele politici. Per quanto riguarda le norme sulle associazioni, il ministro ci ha detto che occorreva una nuova regolamentazione della materia, in sostituzione di quella soppressa che risale al 1931. Concludendo il Ministro ha espresso l'augurio di una attiva collaborazione tra governo e parlamento e ci ha comunicato che al Viminale è allo studio la nuova legge; gli emendamenti in discussione avrebbero quindi il valore di norme transitorie. Per quanto « transitorie », contro di esse hanno già preso posizione i deputati del P. S. L. I. che abbiamo nominato e in un corsivo apparso ieri si è dichiarato molto perplesso anche un giornale governativo: La voce repubblicana. Battaglia quindi ci sarà e non è escluso che nella stessa D. C. abbiano a delinearsi differenti tendenze di valutazione e di apprezzamenti. Anche senza raccogliere le informazioni allarmistiche pubblicate oggi da un quotidiano filocomunista sulla crisi interna che travaglierebbe la D. C, in questa vigilia di consiglio nazionale un sintomo di disagio viene indicato da fonte non sospetta, li settimanale d. c. Politica sociale che ospita oggi un coraggioso articolo dell'on. Gronchi. In esso 11 presidente della Camera comincia ad accusare di inefficienza tutto il gruppo parlamentare d. c. denunciando che in occasione det recenti Incidenti e delle ultime polemiche « la maggioranza parlamentare è rimasta, almeno dagli atteggiamenti pubblici e ufficiali, agnostica e indifferente, come le accade assai spesso anche nei dibattiti più impegnativi di indirizzo (poli¬ tica generale del governo, questione coloniale, ecc.) ai quali essa assiste come il coro piuttosto che partecipare come attrice allo svolgimento della vicenda ». Il presidente Gronchi vede in questo atteggiamento di passività un grave segno di quel conformismo imperante che può portare a conseguenze gravi: clTn tale stato d'animo — egli scrive — mi colpisce soprattutto quandp lo constato attivo e diffuso anche nel nostro partito. Ed esso mi spiega tutto quanto mi accade e quanto accade a tutti gli amici che, come me, sentono il bisogno di dire sempre ciò che pensano, non soltanto ciò che conviene... Esso mi spiega perchè agendo e pensando così nella migliore delle ipotesi si è uno scocciatore e nella peggiore (purtroppo non rara) un traditore». Afferma Gronchi che il tradimento viene imputato a vantaggio di altri partiti, < il comunista, s'intende, in primissima linea». Gronchi in sostanza si lamenta che in luogo di un sano spirito democratico sia imperante l'intolleranza e dichiara la propria amarezza e preoccupazione per il fatto che la D. C. «non reagisce sufficien temente come dovrebbe per il suo destino di responsabilità a questa degenerazione ». Egli ne vede un esempio nel recente episodio della condanna fulminata dalla direzione del partito contro La Libertà che aveva intervistato l'on. Togliatti: « Credo — egli conclude — che sarebbe stato più avveduto farne occasione di polemica giornalistica e non di comunicato da giustizia sommaria». V. g.

Luoghi citati: Gran Bretagna, Hasting, Messina, Roma