Responsabili i genitori del ragazzo che accecò un compagno di gioco

Responsabili i genitori del ragazzo che accecò un compagno di gioco Responsabili i genitori del ragazzo che accecò un compagno di gioco La sentenza del tribunale (issa un risarcimento di 2 milioni Di una'lunga vertenza gin diaria vi attendeva, in questi g.orni la soluzione in Corte d'Appello; il collegio giudicante ha invece emesso ordinanza di sospensiva per un supplemento dd indagini. Il fatto che ha dato origine a tale vertenza accadde il 1 giugno 1946. Nel pomeriggio di quel giorno un gruppo di bambini stavano giocando < alla, guerra > nel cortile della casa ai n. 30 di via Cuneo. Ad un tratto uno di essi, Giovamni Cu resto di 6 anni, avvicinava una piccola pistola aj viso del suo compagno di gioco Elio Mandritta di anni 9 e faceva, per R'herzo, esplodere un colpo. Il bambino gettava un grido acutissimo di dolore e piangendo correva verso casa. Subito appariva la gravità delle sue condizioni: l'occhio era tutto arrossato, lacrimava e l'Elio non riusciva a tenerlo aperto. Prontamente soccorso veniva visitato e curato dal prof. Valli che me ordinava quindi il ricovero all'Ospedale oftalmico ancora sfollato, a quell'epoca, a Possano, Le lunghe cure non poterono però impedire che il pc- lltllllltllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllll colo perdesse totalmente l'occhio. I euol genitori convenivano allora col patrocinio degli avvocati A Grosso e G. Marchisio davanti al Tribunale Civile di Torino Martino Caresdo quale genitore e quindi legale appresentante del minore Giovanni che aveva causato con lo sparo 11 doloroso incidente Secondo il disposto dell'art. 2048 del C. C. incombe infatti ai genitori la responsabilità circa l'operato lesivo dei figli quando ne venga a mancare ila sorveglianza e il controllo etabiliti dalla legge. II Tribunale condannava il convenuto al pagamento della somma di un milione e 997 mila lire a titolo di risarcimento dei danni causati eli Mandriota. Il Careeio, assistito dagli aw. L. Salza e Vita Dattilo ricorreva in Appello ma la Corte, per accertare le precise responsabilità, riteneva che si dovessero accertare le caratteristiche del pericoloso giocattolo e ordinava pertamto ohe venisse con dotta un'indagine tecnica.

Persone citate: Elio Mandritta, Mandriota, Marchisio, Martino Caresdo, Salza, Vita Dattilo

Luoghi citati: Grosso, Torino