L'emozionante giornata degli scrutini inglesi

L'emozionante giornata degli scrutini inglesi L'emozionante giornata degli scrutini inglesi (Dal nostro inviato speciale) Londra, 24 febbraio. Elezioni paragonabili alle odierne, l'Inghilterra ne ebbe l'ultima volta nel 189S, cinquantotto anni fa, quando Gladatone vinse con una maggioranza di quaranta seggi. La cronaca delle ultime ventiquattro ore ha del romanzesco e del drammatico. Alle 5 del mattino, quando siamo andati a letto, i laburisti erano ,in4eata~oon un vantaggio -di sessanta mandati. Il loro trionfo sembrava talmente sicuro che i capi, AXtlee compreso, osavano dirsi soddisfatti. Con senso di cavalleria i conservatori — non però i capi — si confessavano battu¬ ti e rassegnati a un altro quinquennio di governo socialista. Alle 9,30 la Borsa, intimorita dalla possibilità di un panico, si è aperta in preda a nervosismo innegabile e le prime quotazioni dei maggiori titoli industriali sono state bassissime. I titoli hanno sofferto di colpo perdite per milioni e milioni di sterline e particolarmente forti sono state le falcidie per quelli delle assicurazioni industriali e delle industrie del cemento e dello zucchero che figurano sulla lista delle nuove nazionalizzazioni progettate dai laburisti. Le fasi della lotta Verso le 11 nella City e in tutta Londra hanno cominciato a diffondersi voci di diminuzione del vantaggio socialista, ma U mercato finanziario non ha voluto raccoglierle. A mezzogiorno la prevalenza laburista risultava effettivamente ridotta da 60 a 46 mandati e da quel momento in poi si è avuta una impressionante ripresa dei conservatori. Alle 15 eravamo a 209 laburisti contro 183 conservatori e nel frattempo i liberali erano riusciti a portare a 3 il numero dei loro mandati. Alle 17,30 si contavano 291 laburisti, 274 conservatori e 6 liberali. La radio ha sospeso tutti i programmi, i giornali hanno sfornato edizioni a getto continuo. Decisivo il fatto che i Tories, i quali nella disciolta Camera dei Comunì contavano 192 seggi, ne avevano già guadagnati 82, mentre i socialisti alla vigilia delle elezioni hanno dichiarato di non poter sopportare, per rimanere al governo, una perdita superiore ai sessanta mandati. L'Inghilterra ha trattenuto il fiato: i risultati mancanti erano ormai pochi; tuttavia avrebbero ben potuto far seguire alla sorpresa notturna una sorpresa crepuscolare. La reazione veniva dalle zone rurali nétte quali i conservatori hanno sempre avuto profonde, vigorose radici, ma anche zone minerarie e di grandi opifici non si erano ancora pronunciate. A tratti lo scarto fra i due colossi — tali si possono chiamare — è fi " lievissimo, però a un certo momento i laburisti si sono un po' riavuti. Alle 19.45 lo scrutinio dava i seguenti risultati: laburisti SU (contro 392 netta vecchia Camera); conservatori 891 (contro 192); liberali 8 più Io speaker, che ai Comuni non ha diritto a voto (contro 10). Nessun comunista. I risultati di dieci altri collegi non si potranno avere che lunedì; in un collegio è morto un candidato durante la campagna. Un nuovo appello? Cosa avverrà adesso f La situazione può evidentemente arrivare a un punto morto, giacché con una maggioranza modestissima il governo laburista ha poca libertà di manovra. Morgan Phillipps aveva annunciato che net nuovo] Parlamento la maggioranza socialista si sarebbe tenuta fra i 120 e i 150 mandati. Vorranno i laburisti patteggiare con i liberali T Un'alleanza del genere, umiliante . e improbabile, li lascierebbe vegetare, non vivere. I conservatori li terranno senza dubbio in assillo continuo, costringendoli a imporre una disciplina di ferro a tutti i gregari affinchè attacchi improvvisi possano essere contenuti. Non vi sarà, per caso, a breve scadenza, un nuovo appello al Paese? E' un'eventualità che non abbiamo mancato di mettere in rilievo. Su queste cose stanno oro riflettendo Attlee, i suoi consiglieri e i suoi collaboratori, ma non sembra che vogliano prendere decisioni immediate. Se una crisi governativa proprio non si intravvede, però sta per aprirsi un periodo di transizio ne la cui durata dovrebbe avere limiti non remoti. Le cause che hanno portato al vicolo cieco, il lettore che ci ha seguiti ' - conosce: dicemmo sta de ,.i errori o magari degli infortuni dei laburisti, che della ben meditata controffensiva dei tories. Alle assurde speranze del partito liberale accennammo fin dal primo giorno: la dispersione di 2 milioni e mezzo di voti, provocata dalla temeraria presentazione di quasi 500 candidature campate in aria, ha certo avuto conseguenze, anche se meno gravi di quelle temute da Churchill. Ma il vecchio partito è purtroppo incorso nétta sorte profetizzatagli del vaso di vetro fra i vasi di ferro e ha diviso col comunista caia-di •)«£>Zm tttnsattn tissimo di cauzioni non avendo i suoi candidati raggiunto il numero prescritto di un ottavo del totale dei voti dati nel collegio. Ogni deposito ammonta a 150 sterline e trattandosi di centinaia di cauzioni, la somma è ingente. Il triste tramonto dei Whigs, conferma che in avvenire la politica intema britannica sarà controllata da due soli partiti: il conservatore e il socialista, i quali intanto — secondo J'Evening News — avrebbero l'uno e l'altro motivo di dolersi dei loro avversari liberali. Due soli partiti «La fantastica attesa di una grande rinascita liberale, prociamata con tanto clamore — dice il giornale — adesso la si vede nétta sua vera luce ». Schiacciante la disfatta dei comunisti che atta Camera non saranno più rappresentati: U vecchio Gattacher, deputato dal '35, non è stato rieletto e il segretario generale del partito, Harry Pullit, nel '45 battuto appena per 972 voti, ieri ha dovuto soccombere al candidato laburista per ventiduemila. Sonoramente sconfitti sono stati pure i laburisti a suo tempo esclusi dal partito per le loro vedute in politica estera, e per primo John PlattsMill, autore del famoso telegramma a Nenni. Così anche Zilliacus. Dei cinque membri del Governo non rieletti, il più importante era il segretario di Stato per le Colonie, Creech Jones. Bandolph Churchill, battuto dal laburista Mìcael Foot a Devonport, ha filosoficamente commentato: < Gli elettori hanno votato come loro è piaciuto e adesso speriamo che piaccia loro la maniera in cui hanno votato », Pure caduto è l'ex ministro detta Guerra, Bore Bélisha, conservatore. L'elezione del Churchill stringe la mano al candidato socialista Seymour Hills dopo l'annuncio della sua vittoria nel collegio di Woodford (Telefoto.),

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