Sorride come sulla scena l'eterno giovane Maurice

Sorride come sulla scena l'eterno giovane Maurice Sorride come sulla scena l'eterno giovane Maurice Erano in molti ad attenderlo. E fra i molti alcuni erano attori, un poco ansiosi di far la conoscenza di questo celebre coTlega. Laura Adoni e Luigi Cimata, che proprio ora recitano nella nostra città, furono tra 4 primi a giungere e ai godettero nell'attesa i complimenti degli altri invitati, con impagabile disinvoltura. «Per carità, noi non c'entriamo per nwRa, Io sapete. Attendiamo anche noi il grondo ChevaUer», Non lo dicevano, ci oopisoe ma lo dicevano i loro occhi, maliziosamente. Il grande Ohevalier giunte all'improvviso, ohe quasi nessuno se ne accorse. All'erta stava, accanto alla porta, Remigio Paone, organizzatore della tournée, e quando se lo vide, dinanzi (ancora in abito da viaggio, un po' trasandato e stancai) ■' fece uno scatto e corse a stringergli la mano. Cheva- '■ Her avanzava compassato, e sorrideva: un sorriso franco e sicuro che gli illuminava tutto il viso. L'eterno sorriso di Chevalter quando entra in scena. In un attimo tutti gli furono intorno ed egli li accolse con cortesia squisita. «23' un vero piacere per me trovarmi fra italiani, dopo tanti anni. E vogliate scusarmi se mi presento cosi, arrivo proprio ora da Losanna, in macchina. Ma come avrei potuto rifiutare questo invito?». Quell'accenno alla sua prefedente visita in Italia cadde nell'indifferenza generale, ma Paone in un angolo fece ■iiiiiiiiiiiuiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiMiiiiiiiiiiiiii il viso scuro. Era meglio lasciar correre su quella faccenda. Naturalmente non lasciammo correre e venne fuori una spiacevole storiella di fischi e urlacci organizzati dai fascisti nel 1934, al Brancaccio di Roma. Erano tempi d'austerità e le frivolezze dell'attore sapevano perlomeno di immorale e di scandaloso. Scoppiò un bene orchestrato putiferio in sala. Da scaltro diplomatico, ChevaUer parla di « malinteso *. <Ohe volete, signori, v'era un certo attrito tra la Francia e l'Italia, allora. Ma non era colpa mia. Che potevo farci'! Io ero un artista francese, non mi occupavo di politica, non me ne sono mai occupato*. Era giunto il momento delle presentazioni fra gli attori. Reciproca, grandissima ammirazione, sorrisi interminabili sotto i lampi del magnesio. Saputo ohe ieri sera la compagnia dell'Adoni e di Cimara metteva in scena « La soif » di Bernstein, Chevalter si affrettava a dichiarare che, nonostante la stanchezza, vi avrebbe assistito. « E' sempre una gioia ascoltare attori cosi bravi, e poi (ma forse sarebbe stato meglio che quest'aggiunta non l'avesse fatta) sono curioso di vedere l'effetto della commedia tradotta in italiano». Strana idea, non vi pare"! I/anno prossimo, Maurice celebrerà le nozze d'oro con il teatro. Tutti, a sentire questa dichiarazione, sgranarono tanto d'occhi. Com'è possibile? Ma allora... ChevaUer non ha paura dei suoi anni, m evidentemente, c Ho cominciato a dodici anni e mezzo; nel 1951 compirò...». Un subisso di proteste copri la sua voce, e Maurice sorrideva, con lo smagliante sorriso della scena. E si poteva credere, allora, alla sua eterna giovinezza. Cinquantanni di teatro e cinema (più di trenta film, girati in ogni parte del mondo, in Francia, in Inghilterra, in America) non hanno scavato una ruga sul suo viso gioviale, aperto, dal colorito acoeso come quello di un ragazzo. E gli anni sono per lui come un'amabile civetteria. Sommerso di lavoro (dopo che d ha ripreso gusto con Le sllence est d'or di René Clair, conta di fare un film all'anno), lo affronta con l'entusiasmo scanzonato di sempre. Quando avrà esaurito i suoi impeani in Italia, partirà per il Canada. Di la tornerà in Francia, e quando vi sarà tornato altri impegni l'avranno già raggiunto. Il sorriso di Maurice è infaticabile, f d g Maurlce ChevaUer videntemente c Ho comin

Persone citate: Bernstein, Brancaccio, Laura Adoni, Luigi Cimata, Maurice Erano, Paone, Remigio Paone, René Clair