Per salvare la sua famiglia il dott. Ferrero è andato alla morte

Per salvare la sua famiglia il dott. Ferrero è andato alla morte Per salvare la sua famiglia il dott. Ferrero è andato alla morte Gli imputati negano recisamente di aver partecipato in alcun modo al delitto fìrio negata l'assistenza d'un HIIlllIIIIIIIllIlllllllUllllirilMIIIIIIIMIIIIIIIl Questo angoscioso processo, iniziato Ieri alta nostra Corte d'Assise (Pipesiiieinte Martelli, Proc. Gen. OaesJma e Cane Terminelli) ridesta la memoria d'un integro magistrato la cui tragica, fine trovò compianto in tutti i ceti della cetnadinanca. Nella notte dal 16 al 17 dicembre '44 il Consigliere presso la nostra Corte d'Appello dr. Carlo Alberto Ferrerò veniva arrestato neilia- sua abitazione di Chiusa Peso insieme al figlio diciottenne Piero allora studente unive.rsitairio. Il dr. Ferrerò dopo un estenuante interrogatorio venne condotto all'indomani in località deserta drasieme a. un ragazzo tale Mauro Bernardini, staffetta partigiana. Staffilati durante l'interrogatorio e seviziati durante il tragitto, i due Infelici, cui fu per- oerdote, vennero assassinati a col-, pi di pistola Dopo la liberazione vennero arrestati, com'è noto, Zurletti, Vacchiero e Tornati», delle brigate nere « che. quando fu ucciso il Ferrerò, erano stati vieti in giro su un camion di S.S. tedesche. Sempre secondo l'accusa i tre avrebbero compilato una lista presso la federazione fascista di Curaro con un elenco di nemici politici da eopprimere e tra essi ili Ferrerò cui avevano fatto ben 18 addebiti. In realtà l'addebito poteva essere uno solo: quello d'avere criticato il bando di Jeva, emesso in nome del maresciallo Oraziani Gli imputati la Cassazione poi li ha ridotti a due, poiché il Vaochcro s'è preso ne] primo processo un», condanna a morte che la. Cassazione etessa ha commutato nell'ergastolo. Per Zurletti * Tomatis ha disposto invece il rinnovo del procedimento. Sono difesi dagli aw. Filippi per Zurletti e Bertone di Cuneo ptr Tornati*. La famiglia Ferrerò s'è costituite! P. 0. patrocinata dall'avv. Giaccia. Zurletti ha negato di avere indicato persone dia fucilare e non accusò nessuno. « Sono innocente — ha esclamato — e non sono mai «tato iscritto ai] partito fascista». Però l'imputato d«re ammettere, che prelevato una volta dai partigiani s minacciato di sanzioni, si rivolse alla Federazione di Cuneo per essere aiutato non osando pia ritornare a Busca. Fu poi lo stesso federale a dirgli: Tu devi iscriverti alia brigate mera. ,, — Vai ho arato occasione di parlare col dott. Ferrerò e mai ebbi rapporti con lui. Io lo cimavo come In paeee tatti Io amavano. Questa cUcbUuraeiaM di amore, è accolta da mormorii nel pubblico 3 l'imputato prosegue: — Anche l'altro ucciso, il Marino, era un bravissimo ragazzo, mio amico. Era giovanissimo, un bambino. Il Presidente gli contesta: — Invece risolte dai testimoni che voi chiedeste con insistenza, che fosse eliminato il Ferrerò, disposto perfino ad «tarimarlo da voi stesso, — Sono calunnie. Anzi io mi occupai per fare liberare, il che avvenne, il figlio deg Ferrerò. A questo punto il Proc. Gen Caseina nota: — Strano I Ha detto che non s'era mosso da Fos sano, che non s'occupò delle vicende di Cuneo e di Busca, ohe non era fascista eppoi aveva tanta autorità da far liberare il giovane Ferrerò! Anche l'imputato Tomatis (però camicia nera nella guerra di Elisela s mutilato) dichiara che non ha mai avuto rapporti coi tedeschi. Ne] settembre del '42 fu impiegato al Municipio di Chiusa Pea-'o; ma nega di avere mai dato indicazioni ai tedeschi e consegnato una lieta delle persone da oli -, mimarsi. Se fu visto a Chiusa su reru o o ci edee o i oi osa. o ooi e a un camion di tedeschi è perchè profittò di quel mezzo di trasporto per recarsi a Chiusa a visitare suo padre. Proc. Gen, — Bella compagnia s'era scelto. E all'arrivo a Chiusa bastonarono anche le donnei Ieri sono state Interrogate le parti lese costituitesi P. C. cioè la vedova e il figlio. Hanno deposto che la morte dei loro caro fu causata dalle indicazioni della brigata nera che formulò una cervellotica lieta di 18 capi d'accusa. Un teste che la scampò bella è il dott. De Carolis, medico condotto di Busca che, chiamato in Municipio, fu sulla piazza- oggetto di 2 colpi di rivoltella che per un miracolo non lo colpirono. Non v'de in quei tragico istante nel gruppo del fa-dnoroei nè il Zurletti nè ili Tomatis, ma ha saputo da quanti erano in piazza che en- sesccmmsogEssustmrvttrambi facevano parte del gruppo 111J11 ] [ EIJ il 11 li 111111 ] J11J11111111111E11111111E1 ! 111 i 11 i 11

Persone citate: Cane Terminelli, Carlo Alberto, De Carolis, Ferrero, Filippi, Jeva, Mauro Bernardini, Tomatis

Luoghi citati: Busca, Cuneo