Per rivalità tra le polizie il Peyré fu fatto fuggire

Per rivalità tra le polizie il Peyré fu fatto fuggire JaO scaldalo dei generali Per rivalità tra le polizie il Peyré fu fatto fuggire Revers non comunica i nomi delle personalità compromesse Un altro fattaccio : un ispettore di P. S. fu complice di un delitto iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiriiiiiiiiiii(Nostro 'servizio speciale) Parigi, 18 febbraio. Il generale Revers non si a suicidato, come si temeva, ieri sera nei corridoi dell'assemblea nazionale. Là rivoltella romantica che pone fine alle angosce e salva l'onore appartiene oramai al passato e al melodramma; oggi si lotta sino in fondo, conia speranza di qualche fatto nuovo che porti la salvezza. Il fatto nuovo può venire da solo o essere provocato. E' per questo che, improvvisamente, è saltato fuori un fattaccio suscettibile di distrarre l'opinione pubblica da quello dei generali. Georges Beau, assassino del io-vane partigiano Roberto .cappa, ucciso in circostanze misteriose cinque anni or sono, stato arrestato quando nessuno ci pensava più e suo complice è nientemeno che l'ispettore di polizia Piednoir, che fu anche complice del famoso Joanovici, lo straccivendolo miliardario che tempo fa venne condannato a cinque anni di prigione dopo che si era na scosto molti mesi per potersi fare arrestare da ima polizia piuttosto che da un'altra. Anche Piednoir si è dato alila fuga e fa sapere attraverso ai giornali che si costituirà prigioniero soltanto al momento opportuno. Si deve sapere infatti che ci sono in Francia varie polizie, due soprattutto, che hanno dimostrato la loro rivalità anche nella questione dei generali, una tentando di compromettere Peyré e il generale Revers, l'altra favorendo invece la fuga di Peyré in Brasile. Un giornale della sera emette l'ipotesi che l'assassinio del giovane Roberto Scappa sia stato riportato improvvisamente ai primo piano dell'attualità perchè può dare fastidio a un importante uomo politico accusato dal generale Revers di volere la sua morte. Il testo reso pubblico oggi dei due interrogatori che le due polizie rivallfecero subire a Peyré, ognuna per proprio conto, conferma le nostre impressioni. Esso rivela inoltre i metodi polizieschi, ma non aggiunge nulla di realmente importante a ciò che già sappiamo. Nell'interrogatorio fatto dalla direzione per la sicureziiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii za del territorio (che dipende dal Ministro degli- Interni) Peyré dichiara di aver dato un milione al generale Mast, uno al generale Revers e mezzo al deputato socialista Le Troqueur, che lo prese perchè era ■:: un dovere nazionale » per le spese di propaganda in favore del Viet-Nam. .Nell'interrogatorio successivo fatto dalla S.D.E.C.A. (ex-deuxlème bureau), che dipende dal Ministero della Difesa, Peyré non ha parlato Invece del milione al generale Revers. Un fatto è inoltre assai divertente: il 26 luglio Peyré si incontrò con l'inglese Lindsay Watson, istigatore del famoso colpo control gioielli della Begum e amico del generale Mast'e si recò poi a Cannes, dove rimase fino al 12 agosto. E' significativo come certi nomi si ritrovino alle volte in vari scandali. Stamane il generale Revers ha fatto giungere alla commissione d'inchiesta la nota che aveva promesso: due commissari soltanto si trovavano in quel momento alla Camera: il comunista Kriegel-Valrimont e il radicale Anxionnaz. Aperta la busta, dopo un vivo alterco con un funzionario che non lo voleva permettere, avendo il presidente dato ordine di metterla da parte intatta fino a martedì, i due deputati constatavano rapidamente che la nota non conteneva alcun nome. In una introduzione di due pagine il generale Revers spiegava che egli riceveva da Roger Peyré le \nformazioni, ma non chiedeva chi le aveva date, e nella incertezza non si volle sbagliare e dare in pasto all'opinione pubblica nomi di cui non è sicuro (egli ha dichiarato più tardi a una agenzia che non è d'uso, nell'esercito, chiedere agli informatori di provata serietà l'origine delle notizie). Egli può quindi indicare solamente le informaz'oni ricevute e le date e infatti nella seconda parte della sua nota egli segnala una decina di esse — relative agli scioperi del '47, alla riorgan'zzazlone dell'esercito, ad avvenimenti di politica internazionale, ecc. — che si verificarono esattamente entro un mese dalla data in cui gli erano comunicate. Il tenore preciso di quelle rivelazioni sarà noto martedì, quando si riunirà di nuovo la commissione, a meno che lunedi qualche parlamentare ch'eda, com'è probabile, comunicazione della nota Revers che attualmente è chiusa in una cassetta di sicurezza, e la divulghi immediatamente, tanto è grande in ognuno la smania di apparire il solo a voler far conoscere la verità al paese (prova che le elezioni sono considerate prossime). Ma sin d'ora si sa che la nota del generale Revers non porta molte novità. I commissari vogliono i nomi, ma dopo averci pensato bene il generale ha giudicato opportuno tacerli. A un giornalista egli ha dichiarato che solo Peyré U può dare. Ma Peyré è in Brasile e in seno alla commissione, ci ha detto stamane un commissario, « se ne parla come di. un cadavere ». Un giornale della sera assicura che il principale informatore di Peyré sarebbe < una personalità vicina al Preslden te della Repubblica ». m

Persone citate: Begum, Georges Beau, Kriegel, Lindsay Watson, Roberto Scappa, Roger Peyré

Luoghi citati: Brasile, Cannes, Francia, Parigi