Fra poche ore a Mogadiscio le prime due navi italiane

Fra poche ore a Mogadiscio le prime due navi italiane Fra poche ore a Mogadiscio le prime due navi italiane Calma e fiduciosa attesa - Una conferenza del gen. Ferrara, del segretaria generale Gorini con le autorità britanniche (Dal nostro inviato speciale) Mogadiscio, 18 febbraio. Sono giunto a Mogadiscio da meno di ventiquattro ore: e forse meno di ventiquattr'ore ai dividono dall'arrivo delle prime due navi italiane: l'Auriga e l'Assiria. Questa almeno è la voce generale anche se le autorità britanniche e italiane si rifiutano nel modo più assoluto di confermarla o di smentirla. La consegna di un rigorosissimo riserbo continua a venir osservata anche nella innegabile imminenza dell'avvenimento. L'ultimo capitolo La conferenza stampa di stamane ha riunito presso la Amministrazione britannica lo sparutissimo gruppo di giornalisti italiani presenti; contro cinque inviati ' inglesi siamo qui solo quattro italiani, di cui due inviati di quotidiani e un corrispondente locale. Il piano delle operazioni per il trapasso dall'amministrazione britannica all'amministrazione italiana (questo piano è segretissimo e come tutti i piani operativi bellici è stato battezzato con un nome proprio, nome che esso pure viene pronunciato a bassissima voce da pochissimi iniziati) segna, almeno per questa terra, {'ultimo capitolo di un doloroso diario di guerra troppo a lungo sfogliato e, ci auguriamo, l'inizio di un nuovo capitolo di pace, prosperità, concorde lavoro. Esattamente nove anni or sono, il 24 febbraio del 1941, Mogadiscio cadeva in mani britanniche; oggi presso a poco alla stessa data si iniziano le operazioni che riportano qui la nostra bandiera. Lo stesso segreto in cui sono tenute le operazioni favorisce naturalmente il diffondersi delle voci più strambe. Appena giunto qualcuno mi dice che durante lo sbarco sarebbe stato imposto il coprifuoco generale. Altri parlano di ordinanze, manifesti, ecc., che vieteranno severamente ogni mani} estazione. Tutte fantastiche voci diètro le quali è qualcosa di molto più semplice, che cioè lo sbarco verrà organizzato in modo da " evitare " le manifestazioni stesse. Per esempio il. recinto della dogana dove i primi soldati del corpo di sicurezza prenderanno terra sarà chiuso al pubblico e l'accesso sarà limitato ai soli muniti di lasciapassare. Da qui probabilmente i soldati saranno trasportati direttamente in camions ai campi loro assegnati: il campo " Kenia " all'ottavo chilometro sulla strada di Oesira, il campo Balad sulla strada del villaggio "Duca degli Abruzzi", ma ancora in piena città vicino al villaggio arabo. Si tratta di misure concordate in pieno accordo tra le autorità britanniche e quelle italiane. Va subito detto che il Chief adminlstrator, brigadiere Gamble, ha dimostrato in tutto questo periodo la massima comprensione e simpatia per gli italiani, tanto ohe è stato definito "il più filoitaliano fra gli inglesi filoitaliani". Ma se è comprensibile questo desiderio delle autorità di evitare qualsiasi possibilità di un incidente dovuto anche a un solo esaltato, devo dire con altrettanta sincerità che nulla fa prevedere una simile eventualità. In tutta la città regna la calma. Tutto si svolge nella più assoluta normalità. Gli stessi italiani alla vigilia del giorno tanto lungamente sognato appaiono compresi dell'opportunità di non trasformare la loro gioia in eccessive manifestazioni. Bicordo questi italiani come li vidi nel maggio scorso nei giorni della grande speranza seguita dalla più amara delusione. Li ricordo nervosi, sovreccitati, quasi febbricitanti; li ritrovo oggi cambiati, più calmi, composti con negli occhi una luce di gioia insieme ad una nuova serenità, come se fosse bastato l'annuncio della decisione dell'UNO per portare una nuova aria di distensione. La stessa cosa si può dire delle popolazioni native cosi grande è la maggioranza che è sempre stata favorevole all'Italia, mentre i gruppi oppositori oggi non nascondono, anzi affermano apertamente la volontà di collaborazione con l'amministrazione italiana cui l'UNO ha affidato il compito di accompagnare i sòmali nel cammino verso l'indipendenza. La futura presenza del comitato dell'UNO che l'Italia ben volentieri ha accettato, è stata molto utile per tranquillizzare le ultime diffidenze e tappare la bocca agli interessati mestatori. Anche circa l'atteggiamento etiopico e la questione dei confini sono circolate molte voci che tutto fa ritenere eccessive. Mi è stato detto fra l'altro che un colonnello etiopico si sarebbe recentemente recato nella zona di Gallacaio, cioè la vecchia Rocca Littorio, incitando quelle popolazioni ad atti di ribellione e promettendo appoggi e rifornimenti di armi; ma egli è stato accolto ovunque con la màssima freddezza. Solo uno sfogo Ancora a proposito della ridda di voci infondate merita citazione la notista diffusa ieri da Un'agenzia straniera secondo la quale il primo sbarco sarebbe avvenuto a Bender Cassini. La verità è semplicemente che l'altro giorno sono partiti da Mogadiscio per fender Cassini in aereo due modesti operai italiani che si recano colà per installarvi taluni impianti igienici. Con lo stesso mio aereo è giunto ieri a Mogadiscio S. E. Gorini segretario generale dell'amministrazione, fiduciaria il quale stamane ha tenuto una riunione con U generale Ferrara comandante del corpo di sicurezza e con le autorità locali italiane e britanniche. L'apparecchio che io ho preso ad Asmara proveniva direttamente da Roma da dove era partito -la sera prima. Con esso l'Alita Ha inaugurava il regolare servizio quattordicinale che presto, si spera, diverrà settimanale e che collega Roma con Mogadiscio in poco più di venti ore. I vecchi italiani della Somalia pensano ai tempi in cui solo una nave ogni due mesi, con quattro mesi di interruzione nel periodo cosiddetto di porto chiuso, li collegava all'Italia. Un vecchio colono mi diceva sospirando: siamo ora più vicini all'Italia anche se l'Italia è cosi lontana da noi. Ma sapeva benissimo che ciò non- è vero: il suo era solo uno sfogo dell'amarezza destata fra gli italiani quaggiù dalle recenti discussioni al parlamento. Un'amarezza che sparirà d'incanto alle prime note dell'inno italiano (mi è stato detto che le. autorità inglesi cercano affannosamente il disco dell'Inno di Mameli), una grigia nebbia di malinconia che si dissiperà di coZpo appena tra la candida spuma dei frangenti si affaccerano le prime navi con la vecchia non dimenticata bandiera. Arnaldo Vacchieri

Persone citate: Arnaldo Vacchieri, Bender Cassini, Ferrara, Gorini, Mameli