Prime confessioni

Prime confessioni IL PROCESSO DI BUDAPEST Prime confessioni Gli imputati ammettono di aver fornito informazioni ai servisi segreti occidentali (Dal nostro corrispondente) Vienna, 17 febbraio. Dopo il processo al cardinale Mlndszenty e quello a Rajk, questo odierno è certamente il più importante, si Sotrebbe dire il più azzardato ei dibattimenti giudiziari imbastiti dalla piccola Ungheria comunista, forte dell'alto appoggio, quindi resa molto audace. Stavolta infatti sul banco degli accusati figurano due cittadini delle maggiori potenze occidentali, oltre a 5 ungheresi, tra cui un sacerdote e una donna. La stampa viennese, specie quella di licenza inglese e americana, anche oggi insiste sui recente scambio di note diplomatiche tra i governi di Londra e Washington da una §arte e quello di Budapest all'altra, a proposito del processo e delle garanzie di giustizia che esso dovrebbe fornire. In ampio rilievo viene poi posto il fatto che anche in questo caso si è proceduto ad una montatura teatrale le cui finalità politiche sono fin troppo appariscenti. Inoltre il dibattimento è diretto dallo stesso magistrato — il giudice capo Olty — che ha presieduto 11 processo Mindszenty, e sostiene la pubblica accusa il procuratore di stato Alapi. Ciò consente alla stampa di fare raffronti e avanzare giudizi improntati al maggiore scetticismo. Oltre l'americano Robert Vogeler, rappresentante per l'Europa centrale della Telephon and Telegraph Company, e l'Inglese Edgard Sanders, rappresentante in Ungheria della stessa società, sledono sul banco degli accusati l'exdirettòre della Standard Eleetrik ungherese, Imre Geiger, Imputato di avere, fai concorso col primi nominati, cercato di organizzare una rete spionistica e di sabotaggio industriale; l'ex-capo sezione al ministero degli interni, Zollati Rado, che. sempre-secondo la accusa, già dal 1945 sarebbe stato alle dipendenze del servizio segreto britannico; inoltre l'ex-direttore di fabbrica Domonkos, il sacerdote Ivan Just e l'ex-contessa Edina Dory, la quale era, prima dell'arresto, occupata in un bar notturno. Stamane, in un'aula del Tribunale penale gremita di pubblico, ma in buona parta composto di agenti della polizia p a i o a e e e e e e i a t e n d i n e o e , a . i e t r , s, a o r, e al ti a e rla n a lar ibma politica, presenti corrispondenti esteri — due, uno americano e uno inglese, giunti da fuori — un membro della legazione degli stati Uniti e uno della legazione britannica, il dibattimento ha avuto inizio con la lettura degli atti d'accusa, che un interprete ha man mano tradotti in lingua inglese. Dal materiale d'accusa, il Vogeler, che viene definito un agente della polizia segreta americana F.B.I., in» viato in Ungheria dal servizio informazioni dell'esercito, avrebbe ammesso in istruttoria di avere svolto incarichi a Vienna per conto di tale servizio, negando però in gran parte le attività attribuitegli. L'inglese Sanders, in qualità di agente del servizio segreto del suo Paese avrebbe assolto diversi Incarichi in Austria, al Cairo, in Italia e quindi in Ungheria. Anch'egli, secondo l'accusa, avrebbe confessato. Dopo la lettura degli atti, si è iniziato l'interrogatorio degli imputati. La prima confessione, la più ampia, è stata quella dell'ungherese Geiger, il quale ha ammesso d'essere stato in relazione con agenti stranieri e quando si è visto scoperto aveva tentato di fuggire, ma venne arrestato. L'inglese Sanders non ha negato la propria reaponsabi lità per quanto riguarda le hi' formazioni fornite a ufficiali britannici dopo il 1946. L'americano Vogeler, il cui interrogatorio si concluderà domani, non potrà certo modificare quanto ebbe già a dire al giudice istruttore e cioè di essere stato incaricato di fornire informazioni al serviaio segreto degli Stati Uniti, specie per quello che riguarda le questioni militari. La confessione più compromettente, anche per i coimputati, è certo quella del Geiger, il quale tra l'altro ha precisato che le riunioni per lo scambio di notizie, tra cui quelle sulla produzione di materiale bellico, avvenivano in un noto albergo, rivelando particolari che, se esatti, compromettono maggiormente la posizione dei due anglosassoni. Domani mattina continuerà l'interrogatorio degli accusati, p. b.