Un bimbo ucciso e due feriti per lo scoppio d'una bomba a mano

Un bimbo ucciso e due feriti per lo scoppio d'una bomba a mano UNA ORRIBILE SCIAGURA IERI ALLE 14,43 IN VIA COPP1NO Un bimbo ucciso e due feriti per lo scoppio d'una bomba a mano Solamente una piccina di diciannove mesi è rimasta miracolosamente incolume • Altre due bombe rinvenute nel prato vicino Tre ragazzi giocavamo Ieri In uno spiazzo in parte erboso di via Michele Coppino, quando improvvisa piombava su di essi una orrenda sciagura: una bomba, trovata tra l'erba e percossa per gioco, esplodeva uccidendone uno e ferendo gli altri due. Erano le M,*5 quando avvenne l'orribile disgrazia. Cesare Roveda di Ottorino, d'anni 10, usciva poco prima dal cortile della sua abitazione tenendo per mano la sorellina Magda, di 19 mesi, e seguito dal suo amico Bruno Bosetti di Pietro, d'anni 11. Il Roveda si dirigeva verso il piccolo piazzale, da due lati circondato da orti, che si apre proprio davanti a casa sua. al numero 43 di via Coppino. Aveva con sè una coperta che intendeva stendere a terra per farvi sedere la'sorellina. I due bambini e la piccina avevano fatto pochi passi quando si incontravano con 1 fratelli Giovanni e Renato Ferrerò, rispettivamente di A e di 4 anni. Il più grandi- cello mostrava al Cesare un oggetto rossastro gridando: « Guardate che cosa ho trovalo: ». Si avvicinarono al gruppo anche altri bambini incuriositi da queste parole. « E' una bomba — disse subito 11 Cesare; e aggiunse: — ma è già esplosa». Gli altri fanciulli, convinti ormai che quell'ordigno non presentava più alcun Interesse, si allontanarono. Rimasero ad osservare la bomba 11 Roveda con la sua sorellina, 11 Bosetti e Giuseppe .Scapinardi,. di 13 anni, arrivato per ultimo. A questo i mio il Cesare prendeva In mar. .i la bomba e, dimostrando una conoscenza veramente sorprendente in un ragazzo, ne toglieva la sicura e la lanciava. L'ordigno, gettalo pochi metri lontano e caduto sull'erba, non esplodeva. Era dunque effettivamente scarica? Cesare ne era convinto e, raccolta la bomba, disse: « Ed ora vediamo come è fatta dentro». SI accovacciò a terra ponendo l'ordigno su una pietra e con un'altra cominciò a battervi sopra. Dietro di lui era la sorellina, al suo fianco In ginocchio lo Scapinardi, e in piedi, un po' discosto, il Bruno. Al terzo colpo avvenne un'esplosione formidabile: Cesare, Investito In pieno dalle schegge, stramazzazó a terra rimanendo Immobile; accanto a lui cadde Giuseppe, grondante sangue dal volto e dalle braccia, lanciando acute urla di dolore. Bruno, ferito solo alle gambe, correva terroTizzato e zoppicante verso casa, mentre la piccola Magda, illesa, reslava accanto al fratello piangendo disperata. Il forte boato, che aveva fatto tremare 1 vetri delle case vicine richiamo, subito gente. Prima a giungere sul posto fu la signora Nella Mora che, visto Cesare a terra, sfigurato in volto, dilaniato llllIflHIIIIIIIIIilIlllillllilllllllllllllllItllllllllllll nelle mani, lo prese tra le braccia. Il bambino rimase un attimo ritto sulle ginocchia, col capo reclinato sul petto, mormorò » Mamma, mamma1 » poi si afflosciò: era spirato. DÌ corsa continuavano a giungere persone; la notizia della disgrazia era volata di casa In casa 0 la conobbero anche la sorella di Cesare, una ragazza diciottenne, e sua madre che, ammalata, se ne stava a letto Alla povera donna nessuno disse che i.i bambino morto era suo figlio, ma essa ebbe come un presentimento: si alzò trepidante scese le scale e barcollando giunse fin nella strada: ma non potè attraversarla. Il suo presentimento si era mutato In certezza ed essa cadde svenuta. Frattanto mani pietose avevano provveduto a ricoprire U cadavere del ragazzo per togliere agli sguardi la visione straziante del suo corpiclno dilaniato. Pochi minuti dopo eraino sul posto un'autoambulanza della Croce Verde una camionetta della Celere e agenti del Commissariato di Polizia. Bruno e Giuseppe non volevano essere trasportati all'ospe-1 dale e dovettero essere messi allforza sull'automezzo. Bruno, che era rimasto discosto dal suoi compagni, aveva riportato ferite leggere alle gambe per cui dopo le cure 1 medici del Martini lo rimandavano a casa. Più grave Invere era il Giusepite: le schegge della bomba l'avevano investito in tutto 11 corpo, e particolarmente alla testa e alle gambe. In un primo tempo si temette anche che potes-e perdere la vista. Oltre alle numerose ferite egli aveva pure un'emorragia Interna. 1 sanitari lo giudicavano guaribile in 30 giorni salvo complicazioni e ne ordinavano 11 ricovero. L'abbiamo visto un paio d'ore dopo in una corsia dell'ospedale. Accanto al suo letto era la madre. • lo non ne ho colpa » continuava a dire il piccolo ferito, « passavo di là per caso; dovevo andare a comprare 11 pane e non iiiiiiiiiiiiiiiiiJiiifiritiiiiEiiiiiiiiiiffiii'iiiiiiiiitii 1 donne che di tanto in tanto si releano nel prato a far erba per i conigli, le avrebbero certamente mi ero fermato per giocare ». Non piangeva, non si lamentava; l'unica sua preoccupazione era quella di assicurare la madre che non aveva preso parte al tragico gioco. Bruno è il radazzo che, date le sue condizioni, avrebbe potuto dare maggiori chiarimenti sul luttuoso fatto, ma 11 grande spavento provato lo ha turbato In modo da non permettergli di precisare 1 particolari. Le tre famiglie, gettate nel dolore da questa orribile sciagura, sono di operai. Particolarmente precaria è la situazione di quella dell'ucciso. Q padre da due anni è ricoverato al sanatorio di Pra Catinai e la sola madre, che lavora alla Riv, provvede al sostentamento di tutti. Il padre è slato avvertito telefonicamente della tremenda sventura e giungerà oggi stesso. Come abbiamo detto la piccola Magda fu l'unica a rimanere incolume poiché al momento della esplosione èssa si trovò protetta dal corpo del fratello. Essa è tuttavia In preda ad un forte choc nervoso. Ieri sera non faceva che ripetere 11 nome del fratello morto mentre un tremito • continuo la scuoteva. yff Verso le 19 un bambino, Angelo Bocca,, terrorizzato per quanto era accaduto, affermava che oltre alla bomba Mosa, altre due erano state tro 'e nel prato li giorno dell'Epifania. Veniva Immediatamente' chiamata la polizia e gli agenti scoprivano effettivamente nel luogo indicato, su una proda erbosa di via Coppino all'angolo con via Bongiovanni, una » Breda » ed una « Slpe ». Urna di (lucslc. senza sicura, veniva fatta esplodere sul posto. Chi ha abbandonato In quel luogo I micidiali ordigni? La polizia ha iniziato indagini per scoprire Il colpevole che per disfarsene ha provocato l'orrenda sciagura. Che le bombe fossero colà da tempo è da escludere perchè le trovate. Giuseppe Soapinardi Cesare Roveda Bruno Bosetti

Persone citate: Angelo Bocca, Bosetti, Bruno Bosetti, Bruno Bosetti Di Pietro, Cesare Roveda, Giuseppe Soapinardi Cesare Roveda, Immobile, Renato Ferrerò, Roveda