I nobili di Napoli di Vittorio Gorresio

I nobili di Napoli I nobili di Napoli Il golfo, il Vesuvio, il Vomero, Posillipo e i gentiluomini fanno parte del panorama della città: tutti i provvedimenti che si prendono a loro vantaggio sono un'applicazione della Carta della Repubblica (Dal nostro inviato speciale) Napoli, gennaio. La marchesa Leopoldina Santasilia di Torpino Caracciolo Castagneto ruppe una bottiglia di spumante. Il sindaco avv. Domenico Moscati tagliò un nastro di seta giallo e rosso; poi tutti gli invitati, fiore di Napoli, passarono la porta. Brano lieti, naturalmente disinvolti, ma un certo grumo di commozione si tradiva attraverso il buon umore. Riaperto il Circolo del Tennis, Napoli nobilissima si sentiva difatti restaurata nei suoi diritti tradizionali. Pegno di unione La cerimonia è del 31 dicembre, ma non è stata fino ad oggi convenientemente divulgata. Nessuno ha idea, chi non conosca Napoli, della importanza di queste cose. Chi dicesse che il Circolo del Tennis ha per Napoli il valore che ha per Roma il Circolo del Qolf all'Acquasanta, non riuscirebbe ancora a dire tutto: Napoli è tutta dei napoletani, non come a Roma, dove i romani sono così pochi e tanto poco uniti che han sentito il bisogno di costituire uno proprio sodalizio — l'Associazione fra i romani — come ne esistono fra < calabresi, i molisani e i piemontesi trasferiti sul Tevere. ( 11 ] 111 ! I ! 111 [ 11111E MI i 1111 ! T11111 r s : Il [ < 11 11 1 11 11 [ IM M • Difatti i romani sono ospiti della città dove son nati, i napoletani sono padroni nella loro. E che padroni: quando a Napoli c'erano gU inglesi e il generale Cripps vi comandava la 56» Area militare, i signori di Napoli riuscirono a convincerlo a far derequisire la palazzina e i campi da tennis patrimonio del Circolo. A Roma, negli stessi mesi, veniva requisito tutto il palazzo Ruspoli da farne un circolo per i soldati americani. H Circolo del Tennis è a via Caracciolo, sul mare, su un lato della piazza dove sorge il monumento a Diaz. Oli alleati, arrivando, vi istituirono un centro di raccolta di carri armati pesanti, e vi impiantarono baracche per una mensa di sottufficiali. Il generale Cripps che comandava l'Area è fratello di Stafford, il cancelliere dello Scacchiere, e gli è affine per il senso della grande austerità. Andarono da lui questi patrizi, il conte Paolo Oaetani, il marchese Luigi SantasiUa, il barone de? Mei», il nobiluomo Marcello Orili a, il quale proprio al Tennis ventanni fa era rimasto folgorato dall'amore in modo tanto clamoroso che ne ebbe a parlare tutta la città per molti mesi: e adesso, vecchio gentiluomo, da Cripps egli impetrava qualche rispetto per i ricordi del passato e qualche prova di considerazione per le esigenze del presente. A un Cripps, questi discorsi. Ma, fatti a Napoli, questi discorsi devono essere veri e esser gravi se anche il Municipio della città che ha subito U maggior numero di bombardamenti in tutta Italia, un giorno si. è deciso a far redigere dal proprio ufficio tecnico un progetto per la ricostruzione del Circolo del Tennis. Fu mandato agli uffici del ministero dei Lavori Pubblici, fu approvato e fu eseguito: con tutta la lentezza che comportano gU interventi della nostra burocrazia, ma fu eseguito, essendo stata considerata un'opera più urgente di moltissime altre in tutto il Mezzogiorno e in tutta Italia. Era una opera, infatti, necessaria a dar respiro e vita ai nobili di Napoli, vanto, decoro, amore di tutta la città. Chi non conosce Napoli non sa l'importanza dei cirooli. Quando ci venne per la prima -volta il primo re d'Italia piemontese, re galantuomo e padre delta Patria, il primo dei suoi gesti fu di assegnare ai nobili di Napoli il ridotto del Teatro di San Carlo, già patrimonio della corona borbonica, perchè vi aprissero un magnifico Circolo di lusso. Fu il pegno dell'unione tra i vecchi aristocratici e la nuova monarchia, e dall'Unione prese infatti il nome. Esiste ancora e dicono che sia un po' freddo per la noia che. vi stagna; ci venne Sforza due anni fa e gli offrirono un pranzo di dovere, ma i vecchi soci, quella sera, si appartavano sdegnosi perchè Sforza era a NapoU come oratore nel congresso del partito repubblicano. Di quei soci non tutti erano riusciti ancora a perdonare l'usurpazione dei Savoia a danno dei Borboni, e quindi non potevano, se non a prezzo di una indigestione della storia, arrivare ad ammirare il diritto della Repubblica a esiliare monarchi. Il freddo delle duchesse L'importanza dei circoli per Napoli è da vedere anche in un motivo di carattere pratico. Nelle case di Napoli non c'è riscaldamento: per mite che sia il clima, per quanto dolce sia d'inverno la temperatura, nelle case si gela. Anche le donne, avendo abbandonato l'uso antico e anti igienico di scaldarsi ai braceri accesi nelle stanze dei palazzi grandissimi, a una cert'ora infreddolite lasciano la casa alla ricerca di ambienti riscaldati. Sono le principesse, le marchese, le duchesse, baronesse e contesse che si vedono arrivare nei. saloni degli alberghi, delicatissime e gelate, al calar della sera; ma a donne simili e difficile baciar le mani alla presenza di turisti stranieri venuti in comitive di crossi americani, di grassi svizzeri e di avari francesi: ed è stato perciò che i gentiluomini di Napoli hanno aperto alle donne, in questi anni, anche le porte del più geloso fra i loro circoli, il "Canottieri Italia". Per tutto il tempo che è durata la requisizione e la ricostruzione del Circolo dal Tennis, tra i suoi soci sfrattati dalla guerra e i soci dell'" Italia" fu concordato diplomaticamente uno speciale " agreement " da gentiluomini; per salvarle dal freddo dei palazzi inospitali, per non esporle a promiscuità turi¬ ■llllllIllllllIIIIIIIIIIIIIIlllllllllllllIflIIIIIIlIlllll stiche nelle sale degli alberghi, le signore di Napoli sono state ammesse nella sede dei Canottieri, dove per tutti gli anni della storia di cui ci si ricorda, erano entrati solo uomini accompagnati da baverine. Qui il duca favoloso del quale a Napoli si parla smpre, depose ai piedi di una diva ìel San Carlo tutte le sue ricchezze sterminate; qui il baroncino innamorato firmò cambiali rovinose tenute stese sulle bellissime ginocchia di una donna fatale. E ora qui sono arrivate mogli e sorelle dei gentiluomini. Vi hanno installato i loro tavoli di bridge e di pinnacolo, vi si son messe da padrone. Come i soci del circolo Unione al San Carlo, i vecchi soci dei Canottieri hanno subito le intrusioni con sdegno e con rammarico. Rifatto il Circolo del Tennis che nella tradizione è stato il solo sempre aperto alle donne, i canottieri sperano adesso che le signore se ne vadano. Chi non conosce NapoU, non sa, non può capire, quanto sia il peso delle tradizioni. Lo intuì Vittorio Emanuele donando il circolo più bello alla città, lo comprese il fratello di Staffard Cripps, e il Comune ha fatto un'opera politica dando la precedenza alle ragioni dei gentiluomini e delle gentil donne, su quelle sostenute da altre vittime della guerra passata. Ma il golfo, il Vesuvio, il Vomero e Posillipo i gentiluomini fan parte del panorama della città. Sono protetti come tali dalla nostra Costituzione, tutti i provvedimenti che si prendono per un loro vantaggio sembrano essere un' esecuzione della Carta della Repubblica. Vittorio Gorresio qercrgcstplvscactncdnmristdialllllllllllItlllIlllllIillllllllllllllllllllllllllllllllllllIIII La moda già pensa alla primavera: un vestito di cotone con ricami In lana