Schuman a Berlino

Schuman a Berlino I supporti tra Francia e Germania Schuman a Berlino II generale russo Ciuikov non interviene al ricevimento Chiare parole di Adenauer sulla questione della Sarre (Dal nostro corrispondente) Berlino, 16 gennaio. H ministro degli Esteri francese, giunto stamane a Berlino, dopo avere visitato il settore francese, ha fatto un giro in città in automobile, senza qualsiasi scorta. Nella Unter den Linden, in settore sovietico, è sceso di macchina e si è incamminato verso la Wilhelmstrasse. Riconosciuto da alcuni passanti, ha risposto al saluto rivoltogli. Si è poi a lungo intrattenuto tra le rovine della distrutta Cancelleria e nella camera di lavoro di Hitler. Prima di uscire dal settoro sovietico, la sua macchina, che portava la bandiera tricolore sul cofano, ha dovuto per alcuni secondi arrestarsi per lasciar passare un autobus carico di giovani operai comunisti, i quali, vista la bandiera francese, si son messi a fischiare. Al suo arrivo al municipio di Schòneberg, Schuman è stato Invece ratto segno ad ovazioni dajparte di migliala di persone. Dopo avere apposta la sua firma sul libro d'oro della città, il ministro si è intrattenuto col sindaco capo di Berlino, Reuter, al quale ha manifestato la sua ammirazione per l'eroico comportamento del berlinesi durante tutto il blocco sovietico. Nel tardo pomeriggio l'alto commissario francese Francois Poncet ha dato un grande ricevimento in onore dell'ospite illustre. Dei russi erano presenti il sostituto del generale Ciuikov, generale Dratwin, il comandante del settore sovietico generale Kotikov e il suo sostituto colonnello Jelisarov. Ciuikov e il suo consi- fliere politico, ambasciatore emjonov, si sono scusati per non poter essere presenti. Questo fatto ha suscitato una certa emozione. Infatti negli stesai ambienti l'assenza dei russi al mette in rapporto con le parole pronunciate ieri da Schuman a Bonn circa l'obbligo che la Francia ha di garantire la sicurezza della Germania. SI ritiene che a Mosca le dichiarazioni di Schuman non siano piaciute, dati i rapporti di alleanza che intercorrono tra sovietici e francesi. Contro chi, al dice a Berlino, garantisce la Francia la sicurezza della Germania, se non contro la Russia? La risposta che U Cancelliere Adenauer ha oggi datò alle dichiarazioni del Ministro degli Esteri francese è stata estremamente chiara, netta, categorica; e 'si può beh defi¬ Hiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiuiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiii nirla un serio richiamo alla realtà europea e nlie responsabilità che la Francia si è assunta, con gli altri alleati occidentali, verso la Germania, ma ancor più verso l'Europa al di qua del sipario di ferro. Adenauer, dopo aver messo In rilievo l'alto valore morale e politico della garanzia francese alla sicurezza tedesca, riconosciuta da Schuman come un inderogabile obbligò derivante dall'aver disarmato e smilitarizzato la Germania, ha richiamato la Francia agli impegni da essa assunti, approvando con gli altri alleati la costituzione della Repubblica federale; impegni che non le permettono di disporre nè del le proprietà dello Stato tede sco, ne ancora meno delle sue frontiere, prima del trattato di pace. «La zona sovietica ci appar tiene, come ci appartiene la Serro > — ha precisato ad un certo momento il Cancelliere, riscuotendo cosi gli spontanei applausi del trecento giornalisti che ascoltavano le sue dichiarazioni. Nel campo culturale, Adenauer e Schuman si sono trovati d'accordo nel riconoscere che un avvicinamento spirituale dei due popoli è indispensabile quale premessa di una loro collaborazione politica ed economica nel quadro di una migliore Europa. I due statisti si sono trovati anche d'accordo sulla necessità che «la vita economica di questa piccola Europa venga penetrata di liberalismo; cosi che la collaborazione economica non reati ristretta alla Fran eia e alla Germania, ma ad essa partecipino assolutamente l'Inghilterra, l'Italia e il Benedux. I singoli problemi nazionali devono essere risolti tenendo presente le necessità europee. < La questione della. Sarre — ha proseguito Adenauer — non è matura per una solu zione >. Gli accordi che si vorrebbero sottoscrivere a Parigi il mese venturo, se sono bene informato, intendono dare una maggiore autonomia e regola re lo sfruttamento delle mi niere. Se si tratta di dare a quel popolo maggiori libertà di quelle di cui gode sotto 11 governo militare francese, sta bene; ma se maggiore autonomia dovesse significare separazione dalla Germania, al' fora dobbiamo opporre le stes se proteste che opponiamo al' le usurpazioni della Russia a oriente dell'Odor >. «E' inammissibile — ha tiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiniiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiii soggiunto il Cancelliere — che si vogliano dare in affitto alia Francia le miniere della Sarre per un periodo di 50 anni senza sentire la Repubblica federale, padrona delle miniere. La Repubblica federale è padrona anche di tutti 1 beni tedeschi sequestrati all'estero. Ritengo che tanto la Francia che gli altri alleati resteranno fedeli a quanto hanno sottoscritto ». Richiesto se il Governo rifiuterà di far parte dell'Unione europea se gli accordi previsti tra Francia e Sarre saranno conclusi, Adenauer ha risposto: «L'entrata della Germania nell'Unione europea dev'essere decisa dalla Camera. Come è noto, è difficile profetare su quanto essa deciderà. Io, dopo due giorni di conversazioni, sono troppo stanco per pensarci». ], m. •IIIIIIIItllItllllItlllllllllllllIIItlllllllllllllllllllllll