Oggi si riuniscono a Modena 180 parlamentari socialcomunisti

Oggi si riuniscono a Modena 180 parlamentari socialcomunisti Oggi si riuniscono a Modena 180 parlamentari socialcomunisti La città è ealma - Accesi discorsi nei comizi (Dal nostro inviato speciale) Modena, 10 gennaio. Via a governo, via Sceiba, via e subito U prefetto e il questore di Modena: in questo modo si sono conclusi uniformemente i comizi tenutisi oggi in tutta l'Emilia, su questi argomenti hanno insistito specialmente gli oratori socialcomunisti impegnati nelle due maggiori manifestazioni popolari, a Bologna nella mattinata e a Modena nel pomeriggio. Le più alte acclamazioni sono andate tuttavia a quella parte dell'ordine del giorno approvato nelle- piazze, che riguardava i due funzionari modenesi, come del resto tutto ciò che si riferiva più direttamente agli incidenti di ieri. Si sono udite afferma' zioni violentemente polemiche 0 minacciose. « Nulla è etemo — ha dettò a Modena il sena' tore Terracini — nemmeno la Democrazia Cristiana. Vedre mo presto funzionare i nostri tribunali i quali giudicheranno secondo la vera democra zia ». L'on.le Malagugini, sempre nel medesimo comizio modenese', ha pubblicamente insultato il prefetto, si è dichiarato disposto a subire per questo ogni conseguenza giudiziaria, e ha continuato affermando che: « Se il popolo non fosse stato armato soltanto di coraggio, a quest'ora le forze di polizia sarebbero al di là della linea gotica*. Con questo sdegnoso giudizio sulle forze di polizia, paragonate alle truppe naziste, in deputato socialista ha voluto ancora una volta controbattere le asserzioni della Questura di Modena, secondo la quale 1 dimostranti avrebbero marciato armati di ogni sorta di armi, dai martelli alle bombe. Nel dare l'annuncio che le indagini sono già state iniziate e che novantuno persone sono state fermate, la Questura ritorna sull'argomento, comunicando altresì che sul luogo delio scontro ha rinvenuto tre bombe a mano e numerosi bossoli di armi automatiche, non in dotazione alla polizia. Dal canto suo la C. d. t. modenese conserva e mostra a esempio alcuni bossoli di mitra ritrovati accanto al cadavere del Oaragnani. Le parole più- pacate in questa atmosfera eccitata di reciproche accuse sono senza dubbio quelle contenute in un manifesto del sindaco Corassori affisso oggi: «Bolo un senso di vera giustizia e una sincera unita di intenti permetteranno di trovare la strada giusta e impediranno altri luttuosi fatti ». Corassori fu quello che si adoperò per comporre la vertenza nei giorni scorsi e che pianse in questura dopo quel tragico epilogo. Lo sciopero generale è in atto senza incidenti in tutta la regione: chiusi i negozi, gli uffici, i luoghi di spettacolo, le città sono rimaste senza tram, non una corriera è passata per la via Emilia (le prime che arrivavano da Mantova o da Verona sono state prese a sassate) e i treni del compartimento ferroviario sono fermi a Bologna e ai limiti della zona. Stasera in una conferenza stampa i dirigenti delia C.d.L. modenese hanno precisato i loro obiettivi immediati e mediati: lo sciopero generale, che avrebbe dovuto cessare stasera, proseguirà fino alle 24 di domani, per l'industria e l'agricoltura e fino alle 15 limitatamente ai settori del commercio e dei pubblici servizi (per la sola provincia di Modena, si intende); e inoltre revoca della serrata delle industrie Orsi e assunzione di tutti gli operai licenziati, e richiesta formale di una inchiesta parlamentare sugli incidenti. Oggi è arrivato l'on. Marezza: U senatore Terracini e l'on. Targetti hanno invitato la cittadinanza a fornire « informazioni obiettive sull'accaduto ». E' chiaro fin da ora che la versione governativa non sarà ritenuta soddisfacente dall'estrema. Do¬ mani, infatti, dopo i funerali e la solenne commemorazione tenuta da Di Vittorio, la Modena rossa passerà al contrattacco e assumerà il ruolo della anti-Roma. Vi converranno 18» tra deputati e senatori socialcomunisti, oltre ai membri dell'esecutivo nazionale della C.QJ.L. Circa la riunione dei parlamentari il senatore Fortunati, che ne è stato imo dei più solleciti ispiratori, la giudica fin d'ora « come l'inizio di una vasta azione per modificare l'indirizzo politico ed economico presente». In tale riunione si farà appello ancora una volta atto spirito della Costituzione per la tutela del diritto di sciopero e di altre libere manifestazioni e si richiederà che « iì potere esecutivo rimanga nei suoi amiti e l'apparato statale non serva il monopolio di una fazione». Via.-H-prefetto e il questore di Modena, coinè è già stato detto ai comizi; si tolgano le armi di guerra alla polizia, la vita e U domicilio del cittadino siano rispettati: questi saranno i punti essenziali della protesta dei parlamentari socialcomunisti di demani. «Durante U 1943-'45 — ha proseguito il senatore Fortunati — qualcosa è mutato in Italia e specialmente in Emilia. La costituzione ne ha tenuto conto e ognuno che abbia un minimo di responsabilità deve tenerne conto se si vuole davvero una distensione degli animi ». Fra i parlamentari dell'estrema Fortunati, anche per il suo abito mentale di professore universttario, è quello che si è occupato delle questioni emiliane con maggiore acume ed equilibrio; ma gli animi sembrano ancora troppo accesi per sperare in una immedita opera di distensione. Giorgio Vecchietti

Persone citate: Di Vittorio, Fortunati, Giorgio Vecchietti, Malagugini, Orsi, Targetti, Terracini