Cinque ore di accuse contro Maria giordano

Cinque ore di accuse contro Maria giordano Cinque ore di accuse contro Maria giordano La sentenza è prevista per la giornata di lunedi Roma, 7 gennaio. Primo a prendere la parola stamane 6 il secondo difensore di Maria Giordano, avv. Lauro, che ha concluso in una ora circa l'arringa già iniziata l'altro giorno. Poi è stata la volta dell'on. Crispo, di Parte Civile che polemizza contro la tesi difensiva, per cui l'errore fu da parte di chi condusse le indagini nel non accertare le eventuali responsabilità nel veneficio di Adele Della Mura, l'amante di Vincenzo Maresca. « Tesi assurda — sostiene l'on. Crispo — Innanzi tutto il Maresca, il 21 novembre 1941, mangiò solamente a casa sua, quindi il veleno potè essergli stato somministrato solo durante 11 pranzo. Infatti l'arsenico fu trovato dalla perizia insieme al cibo mal digerito. E poi — ha continuato l'on. Crispo — quale Miiiiiiitiiiitiriiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiitiiiiiriii interesse aveva l'Adele Della Mura a sopprimere il suo amante Vincenzo Maresca? Nessuno. Semmai aveva Interesse òhe egli vivesse e interesse a sopprimere la moglie di lui, Maria Giordano, che con la sua presenza le Impediva di unirsi ai Maresca ». E qui l'oratore, passa a dimostrare 11 nessun valore della lettera minacciosa che la Della Mura scrisse al suo amante, per suffragare questa tesi: lettera scritta sotto dettatura dal Gustavo Imparato, per stornare 1 sospetti sugli assassini, e addensarli invece sul capo della Della Mura. Infatti chi è che esibisce questa lettera? Maria Giordano, dopo che le è fallito il tentativo di far passare l'uccisione di suo marito per un delitto a scopo di rapina. La causale dell'omicidio è da ricercarsi solo nella rela zione adulterina tra 11 Gustavo Imparato e Maria Giordano, interessati a sopprimere Vincenzo Maresca. E nel compimento del delitto, ha spiegato l'on. Crispo, vi fu anche accordò fra i due, vi fu.il concorso materiale della donna, essendo ormai certo che l'esecutore dell'omicidio fu Vincenzo Imparato. Infatti la Giordano era perfettamente a conoscenza dell'ora — non più tardi delle 18 —' in cui venne ucciso suo marito. E' lei che cerca creare il primo alibi nel tentativo di salvare l'amante, affermando come il Maresca sia tornato a casa per pochi minuti alle 19 per prendere del denaro per pagare con esso il farmacista. Le Indagini, fatte immediatamente dopo, stabilirono che il Maresca aveva saldato 11 suo conto con il farmacista nella mattinata del 21 novembre. Quindi falsa la affermazione della Giordano, falso l'avere visto il Maresca dopo le ore 18. Se non vi fosse altro — ha aggiunto l'on. Crispo —, dimostrerebbe a sufficienza la responsabilità della Giordano il suo contegno durante 11 confronto avuto con l'amante Gustavo Imparato, che l'accusava in modo preciso. Rispose a colui che le ricordava il delitto compiuto e le sue responsabilità solo poche parole, e in maniera remissiva: « A torto mi accusate, Gustavo Im §arato, lo non vi ho fatto mal el male». E' l'implorazione di colei che sa di essere colpevole, non la reazione dell'innocente. Erano cinque ore che l'accu satore di Maria Giordano parlava. La decisione migliore era di rinviare ogni cosa a lunedi: giorno in cui si avrà la sentenza. o — a i a n . r à a a o i l

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