Difficile uno scontro atomico tra gli Stati Uniti e la Russia

Difficile uno scontro atomico tra gli Stati Uniti e la Russia Il rapporto a Tramali sull'attività nucleare sovietica Difficile uno scontro atomico tra gli Stati Uniti e la Russia I centri vitali dei due grandi paesi sono troppo distanti; ne andrebbe invece di mezzo l'Europa - Le città sotterranee della produzione russa a 500 miglia da Magnitogorsk - L'Inghilterra bersaglio numero 1 (Dal nostro corrispondente) Londra, 5 gennaio. Sette borghesi e undici militari negli Stati Uniti, hanno letto il rapporto segreto preparato per Truman poco prima di Natale sull'atomica russa. Ora gli americani sanno dove l'esplosione avvenne, quale esplosivo fu usato, i luoghi della produzione atomica e il nome dei tre membri del Kremlino che accompagnarono Molotof per assistere all'esplosione. Guerra di 24 ore? Cinque sono gli uomini che rispondono a Stalin della produzione della Bomba Atomisckaya. Questi cinque uomini sono anche i preparatori del piano Atomaya Strategicija: Molotof, Berla, U fisico Abram Flodorovic Joffe (assistito da Landsberg, Skobeltsin, Vavilof, e Frenkel), il maresciallo Bulganin da cui dipende l'organizzazione delle difese antiatomiche, e il maresciallo Vassilevsky che prepara la strategia di attacco. TI centro di produzione è Atomgrado a 500 miglia da Magnitogorsk, dove lavorano 190 mila uomini e donne: un centro composto di quattro città satelliti, costruite attorno agli impianti centrali dove il predecessore di Joffe, Piotr Kapitza, aveva costruito il più grande ciclotrone che esista. Due divisioni di truppe asiatiche fanno una cintura di 50 miglia attorno ad Atomgrado e un aereo nemico non vedrebbe nulla perchè tutte le città atomiche sono state costruite sotto terra. Secondo gli americani, Atomgrado è costata dal 1945, 200 miliardi di rubli, tre volte il costo attuale dell'esercito e dell'aeronautica sovietici. Ma il conoscere questi fatti non risponde alla domanda che tutta l'umanità ansiosamente si pone: è la bomba atomica un'arma che deciderà una guerra in 24 ore? Nei quattro anni passati da quando la prima bomba atomica scoppiò a Hiroshima, gli americani hanno fatto esplodere altre sei atomiche: una sopra Nagasaki, una sopra e un'altra sotto il mare a Biffini nel '46, e tre altre furono provate segretamente nel '48 all'isoletta corallina di Eniwetok nel Pacifico. Ora la Commissione Atomica degli Stati Uniti annunzia che altre prove saranno fatte IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII quanto prima a Eniwetok. Nessuno può dire se queste prove daranno ragione all'excapo della Commissione Atomica David LUenthal, il quale asserisce che la bomba atomica non è che un mito, che finirà per diventare per gli americani la medesima illusione che fu per la Francia la linea Maginot. Gli americani lavorano da sette anni alle atomiche; hanno già speso più di 7 miliardi di dollari e hanno impianti di produzione a Oak Ridge, dove producono l'uranio 235, altri due impianti presso Ch'icago, altri ancora a Hanford presso Washington, due nel Nuovo Messico, e uno a Long Island. Da questi impianti sono venuti negli ultimi quattro anni, cinque tipi di bombe. L'ultimo, secondo il senatore Johnson della Commissione atomica, è sei volte più potente di quella che fu gettata su Nagasaki. Delle bombe provate a Eniwetok, si sa solamente che tutte furono fatte esplodere un poco al di sopra del suolo. Non furono usati degli aeroplani di lancio. Le bombe erano state fissate a una torre e lasciate esplodere. E' interessante notare che nessuna atomica è mai stata lanciata da un aereo perchè scoppiasse all'urto contro la terra. La ragione che ha indotto a far esplodere le bombe a un'altezza fra i 700 e i 1000 metri, è che a quell'altezza l'esplosione crea una area massima di danni. Il trasporto delle bombe Hanno le ultime bombe raggiunto il loro sviluppo finale? La bomba di Hiroshima, che fu considerata inefficiente, pesava più di 4 tonnellate, sebbene la parte letale non pesasse che 80 chili. La superbomba a cui si è ora pervenuti non pesa molto di più, ma la sua potenza, di gran lunga più grande, è dovuta a un nuovo elemento esplosivo ancora segreto, e si sa soltanto che gli americani stantio esperimentando l'idrogeno pesante. Ma, qualunque sia la sostanza letale di cui l'atomica sarà composta, una bomba vale come arma di guerra in quanto possa essere trasportata fino al bersaglio. Orbene, nonostante l'avvento delle bombe volanti (V 1 e V 2), il metodo più sicuro di trasporto delle atomiche rimane ancora l'aeroplano pilotato dal- IIIIIIIIIIIIIIII IMI IM111 i 1111111111 ! ■ 11111 iiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiil'uomo. Al tempo di Hiroshima, il B 29 (fortezza volante) era il solo aereo capace di un raggio di 1600 chilometri. Ora, gli Stati Uniti hanno costruito le superfortezze B 36 e B 50; il principale veicolo per le atomiche è il B 36, che può portare una bomba di 5 tonn. per un raggio di 8000 chilometri e ritorno alla sua base, con una velocità di crociera di 560 chilometri all'ora. Nei voli di prova il B 36 ha portato fino a 40 tonn. per 4640 chilometri, durante i quali ha lasciato cadere una bomba di 20 tonn. dall'altezza di 12 mila metri. Il B 50 ha fatto il giro della terra senza fermarsi e ha una velocità di 640 chilometri all'ora. La Russia, durante la guerra, non fece botribardamentt aerei di lungo raggici quali progressi abbia fatto per avere aerei capaci di portare le atomiche non si sa. Ma nonostante il grande raggio di volo del B 36 ed eventualmente del B 50 pochi dei bersagli russi sonò accessibili agli aerei americani; reciprocamente i centri industriali americani sono immuni da attacchi diretti degli aèrei sovietici. E' vero che l'America ha delle basi aeree nell'Alaska e che i russi no hanno sulle sponde dello stretto di Bering nella Siberia orientale; ma nè l'America nè la Russia possiedono aerei capaci di iiitiiiiiiiiiiinitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiitiiiiportare le bombe atomiche attraverso l'Artide sino a un bersaglio vitale e ritornare poi alla base. Anche il B 36. clie si afferma abbia fatto voli di 16 mila chilometri, ha, nella pratica, una capacità di soli 11 mila chilometri, cioè un raggio di 5500. / nuovi grandi bersagli industriali della Russia si trovano nella regione del lago Baikal, con Irkutsk al pernio. La distanza dalle basi americane nell'Alaska per la via dell'Artide, è di più di 6560 chilometri. Un'analoga distanza separa le basi sovietiche nella Siberia dalla regione dei Grandi Laghi degli Stati Uniti dove si trovano Chicago, Pittsburg e Detroit. La Russia e l'America non possono quindi combattere una guerra atomica attraverso l'Artide; e la rotta latitudinale non è per entrambe meno proibitiva di quella lon- ' gitudinale. Attraverso l'Eurasia Per questo la Gran Bretagna e l'Europa occidentale dovranno essere il centro della carta strategica della guerra atomica; è questa una tragica realtà dettata dalla geografia, dall'aerodinamica e dal Patto Atlantico. Guardiamo infatti il circolo di raggio su una carta: Mosca si trova a 2400 chilometri dalla Grati Bretagna e a 1600 dalla zona occidentale della Germania. iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiriiiiiiiiiiiiinitiiiiiiiiiiiiitiiiiiii ' L'importante regione degli Urall potrebbe essere attaccata dalla Gran Bretagna e dalla Germania; ma Irkutsk rimane ancora fuori tiro e potrebbe essere raggiunta soltanto dalla Turchia e dal Medio Oriente. La battaglia atomica dovrà essere combattuta non già attraverso le regioni polari, ma attraverso l'Eurasia, con le basi avanzate della Russia in Germania a 1120 chilometri da Londra. E cosi l'Europa occidentale, che sta faticando a riparare i suoi danni della seconda guerra mondiale, potrebbe essere completamente devastata, e la Gran Bretagna, come la maggior base atomica delle potenze atlantiche, sarà il bersaglio numero 1. Resta la possibilità di trasformare l'atomica In bombe volanti. Ma l'esperienza delle V 1 e delle V 2, con i loro vasti margini di errori e In particolare la incertezza di mira delle V 2, lasciano credere cheli giorno delle atomiche volanti è ancora di là da vèntre: l'inglese prof. Blackett, premio Nobel delle ricerche atomiche, afferma che questo non potrà avvenire prima di un altro venticinquennio, e anche l'americano Louis Ridenour, non contempla l'atomica volante, capace di raggiungere un bersaglio a 1600 chilometri, che fra dieci anni al più presto. C. M. Franzero