Le belle edizioni della libreria dello Stato

Le belle edizioni della libreria dello Stato La Mostra inaugurata nel salone de "La Stampa,, Le belle edizioni della libreria dello Stato Si è inaugurata ieri pomeriggio nel Salone de La Stampa, alla pretema del prefetto, del questore, di un rappresentante del sindaco e altre autorità, la mostra ■ delle edizioni del Poligrafico dello Stato. Il presidente del Poligrafico, dott. Fratta Cavalcabo, ha succintamente illustrato questa attività ad un tempo tanto importante e cosi poco nota presso il nostro pubblico, non solo Quello degli sprovveduti della cultura, ma anche delle persone informate. E infatti, anche per c/3 conoscesse alcune delle principali edizioni del Poligrafico, la mostra odierna riesce a essere una vera sorpresa e una rivelazione. I volumi esposti nelle bacheche apprestate nel ealone, le riproduzioni d'arte disposte torno torno sulle pareti, offrono sin dal primo sguardo un panorama tanto complesso e tanto ricco, da farci chiedere, meravigliati, come mai sia finora sfuggita all'attenzione del pubblico una attività di cosi primaria importanza nella vita culturale. La mostra comprende una scelta essenziale delle edizioni della Libreria dello Stato, che del Poligrafico non è che una sezione: vi si ammirano ir primo 7uogo le cartelle e 1 volumi della grande edizione in facsimile a colori dei manoscritti e dei disegni di Leonardo da Vinci, che è una vera meraviglia editoriale, per la cura assoluta della fedeltà nella riproduzione sin nelle più tenui sfumature e per la ricchezza e l'abbondanza della documentazione. Ed ecco le riproduzioni in facsimile di codici, come il codice Mediceo di Virgilio, della fine del IV secolo, o l'Orazio Laurenziano, codice del X secolo, appartenuto a Francesco Petrarca, che vi ha messo in margine alcune note di sua mano. Ed ecco le grandi monografie sulla Villa dei Misteri, di Amedeo Majuri, o La Casa di tlenandro, qunlla sull'Ara Pads, quella del Tucci sulla pittura tibetana, quella dello Bermanin sul Palazzo Venezia, tutte magnificamente illustrate a colori: e citiamo solo le principali. E poi le edizioni dei classici preci e latini, e i « Monumenti della pittura antica », e i « Musaici di Ravenna », e i «.Monumenti italiani», e il €Corpun vasorum antiquorum*, e gli «Itinerari dei musei e pollerie d'Italia » e i « Cataloghi delle cose d'arte e delle antichità d'Italia» e V* Inscriptiones Italiae » e altre collezioni ancora, dRrtdccqtcndplttsdsvslevptcmenlrs■iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiutiiiiiiiiiiiiiiiiiiTiiitiiiiiiiiiiii Ha citato il Fratta il caso di quel cinese, che venuto a Roma per sue faccende editoriali, scriveva di averci scoperto due cose: che il Poligrafico dello Stato stampava libri anche in cinese: e che il pubblico italiano ignorava del tutto questo suo istituto, viceversa tanto apprezzato all'estero. D'ora innanzi, per quel che concerne il pubblico torinese non mancherà modo di rimediare a tale lacuna: poiché ai primi di gennaio si aprirà nella nostra città, e precisamente nel saloìie degli ab!)ona?nenti de La Stampa, una succursale di esposizione e vendita di queste edizioni. iiiiiiiiiiiiiiiiiliiiiiiiiiimiiHiiiiiitimiiitiiiiiiiii

Persone citate: Amedeo Majuri, Francesco Petrarca, Fratta Cavalcabo, Leonardo Da Vinci, Orazio Laurenziano, Tucci

Luoghi citati: Italia, Ravenna, Roma, Venezia