Paesaggio senza campanili di Virgilio Lilli

Paesaggio senza campanili NELLA CITTA' DELL' ENERGIA ATOMICA Paesaggio senza campanili Oak Ridge, nonostante la saa popolazione, ha lfaspetto arido e diafano di un sito disabitato, vi si respira aria di laboratorio chimico, non ha sindaco nè giunta, nè bilancio, al pari di una caserma o di una corazzata è proprietà del governo: tatti si domandano come sia stato possibile nasconderla per così lungo tempo agli occhi del mondo In questo terzo articolo Virgilio Lini coglie il carattere quasi astratto, esclusivamente tecnico della città atomica americana, dalla quale sembra assente ogni antico senso e calore umano: pagina descrittiva clie trae dalle apparenze una più intima Indicazione morale. L'Inchiesta continuerà nel prossimi numeri. (Dal nostro inviato speciale) Oak Ridge Atomlc City, nov. Oak Ridge « una città veramente nuova, forse la più nuova citi A del mondo; è cosi nuova che gli stranieri i quali hanno potuto mettervi piede si contano sulle dita delle mani. A paragone di questa città non v'è metropoli o villaggio sulla terra 4 quali non possano essere definiti .antichi, o addirittura arcaici. Forse la vita nuova dell'umanità comincia da Oak Ridge; forse è già cominciata. Oak Ridge non possiede quello che si dice un panorama, essa è stata costruita in modo tale da non poter essere veduta. In realtà data la sua considerevolissima estensione, se ne scorgono a fatica solo dei frammenti i quali hanno l'aspetto di labili padiglioni d'una fiera campionaria più rhe di veri e propri quartieri di una città. Per il resto, il motivo dominante di Oak Ridge è costituito dai boschi fra i quali la città atomica — per una superficie di diciotto chilometri quadrati e una lunghezza di sedicimila metri — è come affondata. Divisa in quattro blocchi Più che l'atmosfera di una città a Oak Ridge si respira l'aria d*l grande centro militare e nello stesso tempo del laboratorio chimico. Nessuna traccia in ogni cosa, di quei lineamenti caratteristici delle vere e proprie città industriali diciamo così all'antica, le città siderurgiche, le città del ferro e del carbone, le città delle ciminiere, dei magazzini, dei trasporti pesanti. Si ha subito la sensazione che la merce fabbricata a Oak Ridge sia leggera e volatili-, qualcosa come bolle di sapone. Oak Ridge si divide in quattro grossi blocchi caratterizzati dai quattro maggiori centri nei quali hanno sede i negozi e i mercati: il Jefferson Center, il Orove Center, il Jackson Center, VE ost Village. Questi « Centers » Hcorda- iiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii no un poco talune nostre nuove città nella palude pontina: la piazza, qualche negoaio, una pasticceria io qualcosa del genere), l'ufficio postale. Non chiese, non campanili. Le città comuni si sono sempre formate radunandosi attorno al campanile e alla chiesa; le città atomiche si formano evidentemente radunandosi attorno al capannone di un laboratorio. Tutte le case di Oak Ridge tengono un poco del labora. torio e un poco della caservietta militare, anche quelle che servono solo a usi civili. Caffè, bar, restaurants, locali pubblici come l'intendiamo noi abitanti di città semplici — vale a dire non atomiche —, non ce ne sono. Io ho notato una sala da tè: Tea and Coffer, in Jackson Center a fianco del Post Office; e un Mayflower Orili, Z'untco locale dall'aspetto cittadino. Ho evitato di entrare da solo in questi locali, temendo che per bere un bicchiere di birra potessi essere sottoposto a lungo interrogatorio. Ook Ridge conta 35 mila abitanti, quegli stessi che recano il cartellino d identità appeso al collo e appuntato all'occhiello della giacca. Si tratta di operai, di tecnici, di scienziati, di funzionari delV Atomic Energy Commission e della Polizia. La più parte di essi hanno con sè la famiglia, moglie e figli. E tuttavia, nonostante la sua popolazione, Oak Ridgp ha l'aspetto di un paese disabitato e, diciamo la parola, morto. Nelle ore di riposo, vale a dire quando non sono chiusi Vàgli uffici, nei gabinetti «cienii/ici, nelle officine e così via, i lavoratori uomini di Oak Ridge preferiscono evidentemente vivere in casa; d'altro canto i loro familiari non amano uscire. Oak Ridge non è una città che inviti al passeggio: malgrado il verde dei boschi è una città cinerea, dal colore delle case (di legno o di muratura) a quello degli stessi prati. Le strade sono larghe e deserte, deserte non soltanto di gente, ma anche di caseggiati. Come in tutti gli aggregati urbani in via di formazione, a Oak Ridge si vede più il piano regolatore che non la città. Un po' dovunque officine, talune delle quali anche assai imponenti. Si può tuttavia giurare che in quelle officine non si frantuma l'atomo nè si fabbrica plutonio; gli stabilimenti dove hanno luogo le operazioni di trasformazione della materia sono tutti mimetizzati dalla vegetazione dei boschi, mentre ai loro accessi grandi cartelli ammonitori e robusti sbarramenti stradali avver.ono il passante che si tratta Ji zone vietate e controllate. Non vi sono aitargli'. Oak Ridge ha un regolare servizio di autobus, grosse vetture rosse e bianche le quali passano con ritmo frequente fermandosi ogni cento metri a stazioncine di legno grigio abbastanza rudimentali, fornite dei loro bravi distributori automatici di chewing-gum, di noccioline e> di calze nylon in scatola. Debbo confessare che non mi sono mai servito di un autobus, a Oak Ridge, tanto essi hanno l'aria di essere " riservati alle sole persone addette ai lavori ". Tale è lo spirito di Oak Ridge, tipica città per persene addette ai lavori. Non v'è ben inteso ombra di alberghi o di locande. Per chi vi arrivi — sempre per ragione di lavoro o di stato — esiste una Guest-House, posta al centro della città, sotto la diretta sorveglianza della polizia dell'Administration Building. A Oak Ridge non si può essere turisti; si è ospiti. Oak Ridge ha sette anni di età. Nel settembre del '42 dove oggi sorgono le sue 9600 case non v'era che la campagna aperta, una campagna così fuori del mondo per gli stessi abitanti del Tennessee che parve la più adatta a ospitare un'impresa segreta come la fabbricazione di una città atomica in tempo di guerra. Le prime tremila persone che vi arrivarono non iniziarono la costruzione della città, bensì quella dei più grandi stabilimenti per la trasformazione della materia che il mondo abbia mai conosciuto. Le case per gli operai, per i tecnici e le loro famiglie furono iniziate solo nel '43; per circa un anno i pionieri dell'energia atomica vissero come i pionieri dei primi tempi della colonizzazione. Ergastolani o principi Nei progetti intoiaH Oak Ridge avrebbe dovuto essere un grosso villaggio-cantiere per non più di dodicimila abitanti. Nel 191/5 quando fu lanciata la bomba di Hiroshima di abitanti essa ne contava settantacinquemila, chiusi come in un enorme monastero, con le carte segnaletiche al collo, sorvegliati come ergastolani pericolosi e nello stesso tempo come principi eredi'tnri. Ancora oggi in tutti gli Stati Uniti ci si domanda come sia stato possibile nascondere agli occhi del mondo per cosi lungo tempo una città di quasi ottantamila abitanti, la quarta come popolazione di tutto il Tennessee. Anche amministrativamente Oak Ridge non è una ve- ra e propria città: non ha imitili 11 iiiiiiiiiiiiiciiiiiiii iiiimiiiti un sindaco, non ha una giunta, non Ita un suo bilancio. Essa — al pari di una caserma o di una corazzata — è proprietà del governo, il quale ne ha affidato la giurisdizione all' Atomic Energy Commission dal gennaio '^7. Dal gennaio 19-47 funziona in Oak Ridge uno stato civile per cui nascendo a Oak Ridge si può essere cittadini di Oak Ridge come di Chicago o di Miami e per cui ci si pud sposare. Paese sorto in una regione estremamente puritana e quacquero, Oak Ridge conta già oento comunità religiose con ventisei diverse professioni, ognuna delle quali ha in progetto di fabbricare una chiesa. In attesa delle ventisei chitse per ora non ve n'è una sola. Vi sono, al contrario, moZte scuole: ben dieci scuole elementari, una scuola media superiore e una scuola media inferiore. Come in una vera e propria città americana la poliomielite (paralisi infantile) ha fatto già il suo bravo numero di vittime a Oak Ridge; come in una vera e propria città americana Oak Ridge ha il suo giornale: The Oak Ridger è un quotidiano tra i più ben fatti e i più ben scritti d'America. Un paese capace di dare un simile giornale a una moltitudine di operai e di tecnici — tale è in realtà la cosiddetta città di Oak Ridge — è un paese altamente civile. Prima di chiudere queste note vorrei rivolgere una domanda all'Atomic Energy Commission: perchè chiamare le strade di Oak Ridge secondo la tradizione di tutte hni lini ititi irmiiiii iiiiEiiiiiiiiiiiillifiiiiitt T le città degli Btati Uniti, vale a dire con nomi tolti alla geografia del paese? Una "Democrito Squadre", una "Enrico Fermi Street", delle avenues Protone, Neutrone, dei boulevards Uranio, Plutonio, Nitrogeno, dei giardini Cliclotrone, Betatrone, Isotopo, dei parchi Radioattività, ecc. non riuscirebbero, per caso, a essere più logici che non le piazze Jackson e Jefferson e le strade Illinois e Louisiana, in queste diafane melanconiche capitali dell'Era nuovaf Virgilio Lilli