La folle corsa della macchina che ha travolto quattro persone

La folle corsa della macchina che ha travolto quattro persone La folle corsa della macchina che ha travolto quattro persone (Dal nostro inviato speciale) Novara, 7 novembre. L'eccezionale gravità dell' investimento automobilistico che ha troncato la vita di tre donne sulla strada NovaraVarallo (una quarta è in gravissimo stato), le criminali circostanze del caso, essendosi i colpevoli dati alla fuga a strage avvenuta, ci hanno indotti a compiere una rapida inchiesta. E' un orrido fatto di cronaca che va riassunto anche nei particolari già noti. Approfittando della giornata festiva, ieri le sorelle Libera Bertinotti, di anni 53, e Maria Bertinotti, di anni 58, si recavano da Ghemme a Castellazzo Novarese per compiere opera di pietà sulle tombe dei loro congiunti come'vuole una delicata tradizione nel periodo dei Morti e, nello stesso, trascorrere qualche ora insieme con i parenti. Sarebbero ritornate a casa con il treno In partenza da Novara alle 19,20, da prendere alla stazione di Briona. Da Castellazzo a Briona, ci sono meno di 4 chilometri da percorrere a piedi, se per la strada principale, ed anche meno se per la via del campi. Due parenti, Nidasio dementa (detta «Menta»), di anni 60 e Occhetta Clarlna, di anni 42, cognate tra di loro, decidono di accompagnarle. Intervengono gli uomini per sostituirle ma le cognate insistono. Dicono che faranno quattro chiacchiere. E, niente la via del campi, è presto, poco più delle 16, al massimo le 16,15, e per prendere il treno c'è tempo fino alle 19,38. Le quattro donne si avviano. Da Castellazzo, c'è un chilometro e 990 metri di strada campestre prima di arrivare alla strada asfaltata. C'è da presumere che questa sia stata raggiunta verso le 17,15. La giornata è limpida, la visibilità è perfetta. Non uu filo di nebbia, non timore di vederne arrivare all'improvviso, tuttavia le quattro donne procedono prudentemente sulla loro destra dove, tra l'altro, la strada ha un margine pratoso di circa un metro. Non vanno insieme, ma due a due, con la distanza di una decina di Sassi. E' cosi che il signor audenzio Varallo, sindaco di Barengo, le vede passando in bicicletta. Anche allora, mente nebbia, visibilità normale. Saranno state le 17,30, o qualche minuto di meno. Il sindaco di Barengo si è fermato nell'osteria di un passetto vicino (Proth) quando sente dire che sulla strada No¬ vara-Varallo ci sono quattro donne « morte ». Che siano quelle? Sono proprio quelle, e non lontanissime da dov'egli le aveva incontrate. Tra la prima e l'ultima, circa 45 passi di distanza. Tre sono proprio morte; una, Libera Bertinotti, gravemente ferita, priva di conoscenza. Un misterioso investimento automobilistico, prodottosi a velocità sconsiderata, deve avere urtato contro la prima coppia, gettando una donna nel fosso laterale e una contro un paracarro; quindi la seconda coppia, e forse con un certo tentativo di scansarsi, perchè la prima donna investita ha raggiunto soltanto l'orlo del fosso mentre la seconda proiettata anch'essa contro un paracarro, restava soltanto ferita. E gli investitori? Scomparsi. Nel lunghissimo rettilineo, non una macchina alle spalle, non una di fronte. Nessuno li ha visti, quindi il delittuoso suggerimento della fuga'vince sul dovere di fermarsi, soccorrere, assumere la propria parte di responsabilità, sperando che tocchi la maggiore al caso. A terra, piccola testimonianza- della grande rovina, frantumi di vetro, provenienti, sembra, da un fanale rottosi, ed anche da uno specchio. Su i possibili colpevoli, circolano due ipotesi: o un voluminoso autocarro con rimorchio, o una grossa automobile. I* questura è per la prima, ma l'automobile sta prendendo una certa consistenza, sia pure in versioni contraddittorie. Verso le 18, a Fara Novarese, distante circa 6 chilometri dal punto dell'investimento, è stato veduto un macchinone, tipo « carro armato », infilare da pazzo l'angolo retto della stradetta che porta a Barengo, paesetto ad altri sei chilometri. Verso le ore 18,15 un macchinone si ferma davanti il municipio di Barengo per chiedere al signor Antomazzi Giuseppe la strada di Cavaglietto. Ha soltanto tre fari, invece di 4 ed è rosso. E' lo stesso di Fara? Sembra che quello di Fara non fosse rosso ed avesse soltanto un faro. A indicazione ottenuta, l'automobile rossa finge di dirigersi verso Cavaglietto, ma non è vero. La signora Adele Tagliabile in Garabaglia, la vedrà ferma presso il torrente Guida, mentre una stradetta per Cavaglietto è alle sue spalle, circa un 100 metri. Ma ecco, la stessa automobile o qualche cosa di simile è segnalata a Cavaglietto. L'ha vista un impiegato del Comune, e l'ha pure maledetta per la sua corsa insolente tra le buche piene d'acqua e i cui schizzi lo inzaccherano. L'ha vista il commissario prefettizio. Poi, più nulla. Questura, carabinieri, polizia stradale percorrono in tutti 1 sensi la zona sospetta, fin da stamane. Disgraziatamente, la copiosa pioggia caduta durante la notte ha cancellato le traccle di eventuali passaggi nelle varie strade della fuga, le quali, per essere di campagne, potevano averne anche di protonde. La donna ferita, portata all'ospedale, non ha ancora ripreso conoscenza. Oltre alla commozione cerebrale, i medici le hanno trovato nel suo corpo contusioni multiple, di cui una grave alla gamba sinistra, quella direttamente colpita. Due delle morte hanno la gamba sinistra compietamente spezzata alla stessa altezza. Una strana coincidenza ha fatto si che stanotte, alle 4,15, proprio sulla medesima strada, all'altezza del punto dell'Investimento ma dalla parte opposta, un autocarro con ri. morehio, il cui autista dormiva, investisse un carro carico di paglia di riso, rovesciandolo nel fossato. a. a.

Persone citate: Adele Tagliabile, Antomazzi Giuseppe, Bertinotti, Castellazzo, Fara, Maria Bertinotti, Occhetta Clarlna