Macerie nel Camposanto come nelle vie cittadine

Macerie nel Camposanto come nelle vie cittadine NELL'IMMINENZA DELLA SOLENNITÀ' DEI MORTI Macerie nel Camposanto come nelle vie cittadine Le migliorie apportate dal Municipio - Due nuovi ingressi a fianco di quello principale - Poche nuove opere d'arte Abbiamo fatto la consueta visita annuale al Camposanto nell'imminenza della solennità dei Santi e dei defunti e, triste constatazione, vi abbiamo trovato ancora i ruderi delle edicole e dei monumenti privati, come se i bombardamenti aerei di cinque o sei anni fa, fossero avvenuti ieri. Soltanto qualche famiglia ha provveduto a ricostruire la tomba a proprie spese: gli altri attendono sempre il rimborso dei danni di guerra attraverso il Genio civile ed intanto le macerie restano a ricordare la guerra che non ha risparmiato neppure i trapassati. La città dei morti è cosi in tutto e per tutto simile a quella dei vivi. Il Municipio ha fatto del suo mèglio per mascherare queste ferite con un profluvio di fiori che, come sempre in queste solennità, mutano il Camposanto in un giardino. Ma ha fatto ancora più aprendo due nuovi ingressi in corso Novara. Ve ne era necessità assoluta: quello principale non era sufficente . a permettere, senza ingorghi, il passaggio delle masse compatte che nella settimana dedicata al culto delle memorie affollano il Camposanto. E' stato inoltre ampliato il piazzale prospiciente gli ingressi, create nuove aiuole, e apportati miglioramenti nella sistemazione dei campi, nella costruzione di cellette, ecc. Molto difficile riusciva orientarsi in quella vasta città: con l'esposizione di cartelli che indicano dove si trovano i diversi campi, e particolarmente quelli in cui riposano i caduti partigiani, i militari ecc., ogni difficoltà è tolta. Si è creata si può dire una guida e un embrione della storia del Camposanto poiché le indicazioni si estendono anche alle sepolture di tutti gli uomini illustri. iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniii Come negli anni scorsi abbiamo voluto vedere le nuove opere artistiche sorte nel Camposanto. Bono quindici in tutto, e dati i tempi, nessuna ha un vero e proprio carattere monumentale: ' quella della famiglia Romano, nel campo primitivo nord, presenta nella facciata i due busti in bronzo dei coniugi defunti inseriti nelle nicchie, ed in alto un bel bassorilievo : una " Pietà " modellata con par-i ticolare cura ed efficacia dal-' Io scultore Giovanni Riva, l'au-\ tore della monumentale Fonta- ; na Angelica di piazza Sol/eri- no: l'unica che abbia Torino.'Cello stesso artista è anche la'tomba delle famiglie Castellino j e Zanello; L'architettonico monumento di Andrea Civalleri, già dirigente del Torino, caduto nel disastro aereo di Superga, si deve allo scultore Aurelio Quaglino. La stessa tomba ha accolto provvisoriamente anche la salma del collega Renato Casalbore vittima anch'esso insieme al nostro Cavallero, del medesimo disastro. Sepoltura di linee sobrie che bene armonizzano fra loro. Dello stesso Quaglino è pure nell'ottava ampliasene l'edicola dell'ing. Rosatelli, il progettista aeronautico della Fiat. Linee architettoniche armoniose fra le quali bene si ambienta all'interno un grande Cristo in bronzo che si stacca dal comune per l'espressiva contorsione del corpo che sta ad indicare Io strazio cui è stato sottoposto il figlio di Dio. Le altre nuove sepolture sono di Giovanni Oiusione (opera dell'arch. Alessandro Protto); ing. Carlo e Celeste Rinaldi (dell'ing. C. Rinaldi); l'edicola della famiglia Tabacchi (dell'arch. A. Rigotti); quella delle famiglie Brandoni e Borchianno (dell'ing. Vittorio Buecarelli); della famiglia' Novaresio; di Giuseppe Pollo (sculto- iiiiiiiiiiiiiiiiiiHtiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii re Andrea Campi); della famiglia Bricarelli (arch. Boltro Murino); della famiglia Bocchino e del comm. Giovanni Crossa (scultore E. Reduzzi); della famiglia VareUo-Contegno (ing. R. Piana); e dei fratelli Chiampo (arch. F. Destefanls). Concludiamo con una confortevole constatazione: quest'anno le porte del Cimitero si so- no aperte per 6117 salme, in con fronto delle 7287 dello scorso an no. C'è dunque una sensibile di munizione nella mortalità. Non et sarà però alcuna diminuzione noi numero dei visitatori del Camposanto poiché il culto deila memoria dei defunti è sem pre vivissimo fra i torinesi, lllllllllllllllllllllllllllllllllllllllll

Luoghi citati: Camposanto, Torino