France dimenticato

France dimenticato France dimenticato Una specie di sacro orrore » di eprezzante noncuranza trattiene le nuove generazioni dal leggere, come fece con rapimento e delizia quella che oggi ha i capelli grigi, le opere di Anatole France, sicché il venticinquennio della morte, 12 ottobre 1924, è trascorso col ricordo di pochi, mentre il centenario della nascita, 1944, era stato travolto dalla guerra. E quel che accade è logico: può, chi usa scrivere sporco e torbido, slegato e confuso, onorare uno stilista limpidamente armonioso? Chi predica e illustra l'amore fra gente dello stesso sesso, e le oscure libidini freudiane, apprezzare colui che considerò sempre la donna incanto della natura e consolazione della vita? I paladini degli antichi dogmi 0 della religione delle «masse», ripudiano certo Anatole France, che discendeva, attraverso Kénan, dall'illuminismo settecentesco e dal paganesimo alessandrino. Questo piccolo borghese erudito, bibliofilo e figlio di libraio, scettico, libero pensatore, epicureo, che adornava la prosa e inseriva nel .verso accenti parnassiani, cosa ha di comune con la plebe letteraria odierna, e i suoi cattivi maestri? E poi, un'altra causa di avversione: Anatole France fu dilettante socialista e comunista. Spero nessuno si illuda di classificarlo tra i militanti ; però, quando si venne al punto critico : affare Dreyfus, riconoscimento della rivoluzione sovietica, non si tirò indietro davvero. Col venticello neofascista che dovunque spira, ecco un'altra ragione d'impopolarità. L'editore Calmann-Lévy ha raccolto proprio ora, in un solo volume, i. quattro àe\V Histoire contemporaine : L'orme du mail, Le mannequin d'osier, L'anneau d'améthyste, Monsieur Bergeret à Paris, piccolo mondo anti-dreyfussrdo, così vivo, così attuale ! Con La rivolte des anges, L'ile des pingouins, il panorama è completo: De Gaulle, che allora si chiamava Boulanger, l'antisemitismo, il clericalismo, gli scandali parlamentari e gl'intrighi ministeriali, i rivoluzionari e i reazionari, le belle donne e le altre, i prefetti, i nazionalisti facinorosi, e persino le guerre e le utopie, sfogate le quali, tutto ^'comincia come prima. Aggiungete, per gli spiriti delicati e sensuali, la stupenda Histoire comique; per gli studiosi di storia e i politici, il capolavoro, Les dieux ont soif; per 1 collezionisti di curiosità e di costumi, La rótisserie e, Le lys rouge. E dove metto quella perla della storia di Ponzio Pilato che non ricorda Gesù, e del suo amico a cui invece è rimasta nel sangue Maria Maddalena, l'ebrea di Gerusalemme dai pesanti capelli rossi, in una taverna, al lume di una lampada fumosa: aj'aimais ses danses barbares, eon chant un peu rauque et pourtant si doux, 6on odeur d'encens, le demi sommeil dans lequel elle semblait vivre » (Le procurateur de Jndée). Jacques Suffel ci ha dato, nel 1946, una biografia esemplare; lo stesso anno Leon Carias pubblicava i Carnets intimes; Claude Aveline (morto in deportazione germanica Jacques Lion, spentosi di dolore il Carias), superstite della prima triade di devoti, ha raccolto ora gli scritti propriamente politici col titolo Vers les temps meilleurs (ed. Emile Paul). Il tempo riordina, sfronda molto del materiale episodico venuto in luce per speculazione prima e dopo la morte, con in testa le memorie di Jean-Jacques Brousson, segretario malfido e maligno. Adesso, cominciamo a fare il . punto, a soppesare quegli scrittori della France byzantine, così ben caratterizzati da Julien Benda, che succedettero al nostro. Paul Valéry, il quale gli usò l'affronto di non nominarlo nel discorso accademico, Gide, Claudel, Alain, lasceranno di più e di meglio di Anatole France alla posterità? Legittimo, e per me evidente,"il dubbio. Anche l'uomo, descritto come un egoista sensuale, un coureur senile (ma Voltaire aveva pur avuto la sua Madame Denis, e c'è qualche rassomiglianza fra Madame de Chàtelet e Madame de Caillavet) si scopre man mano più tormentato, nervoso, profondamente passionale di quel che si credeva. Avvampò, sincero e furioso, l'amore della maturità per Léontine Arman de Caillavet: nei Carnets ci sono accenti degni del Lys rouge.. Come nell' Histoire co ni <in porri me, la pretenziosa signora Bergeret ha alcu- KtmdKdsl3svmlnm.ni tratti della moglie, giac- chè il primo matrimonio di France non fu felice. Con un altro, e più dimenticato scrittore del suo.tempo, Rémy de Gourmont, i cui Epilogues restano la bibbia moderna degli spiriti liberali, France fu il nemico acerrimo del fanatismo religioso e sociale, il restauratore della tradizione umanistica. Nella sua opera manca tuttavia la punta di sadismo che appare dai libri di Pierre Louys, La femme et le panfin, o il sonetto sull'Amazzone, per esempio. Nudità mitologica anche quella delle sue figurine antiche e persino delle signore fin de siede o primo Novecento, galanterie e quadretti di genere, nulla di malsano e di lurido: vedete l'attrice che con la camicia ai piedi, recita, davanti allo specchio, la parte di Agnese, ne\VHistoire comique, oppure Thais la cortigiana alle.prese col monaco. E i rapidi e tragici amori dei Dieux ont soif a cui la ghigliottina fa da pimento. La lunga vita fra i libri aveva tolto ad Anatole France ogni illusione sulla specie umana, di cui si divertiva a rappresentare le contraddizioni, le stravaganze, tiiiiiMiiiiiiiiiiiiiiiriiMiitiiriiiMiiiiiiiuiiiMiMi gli istinti selvaggi, le ipocrisie sociali. Il grosso conte volterriano, La rivolte des anges, che uscì nella primavera del 1914, alla vigilia dello sconquasso della nostra civiltà, e fu l'ultima sua creazione (dopo, non pubblicò che memorie d'infanzia), riletto oggi — ed è un incanto — ci dà la chiave, l'epilogo del suo pensiero. La ré.volte des anges, acre satira religiosa, breve storia universale all'anti-Bossuet, in pagine di soavissimo stile, è una lezione di paganesimo oraziano e lucreziano. Il personaggio-coro, Nectaire il giardiniere, dal cui flauto escono musiche mirabili, batte in brecci?. il cristianesimo e critica la follìa degli uomini ; Satana rinuncia a diventare Jehova, gli angeli ribelli e vittoriosi comprendono che la verità è nelle mani di Dioniso, di Apollo e delle Muse : a L'art c'est tóut l'homme. Le reste n'est que rèverie». Il resto non è che sogno... E in questo mondo di sogni raffinati e licenziosi, di libertinaggio spirituale instancabile, visse per la consolazione di un'Europa ancora civile, Anatole France. Arrigo Cajumi iinuitii ìiiiMiMiiiitiiiiiiuiiiiii iiiin Louis Armstrong ha incominciato a suonare la cornetta a 12 anni; sognava allora di diventare « il re degli Zulù » (società negra di New Orleans) ; oggi è ii re del jazz, universalmente riconosciuto; dicono che guadagni 40.000 dollari al mese, possiede una bella villa, le morbidezze vellutate dei suoi «a solo» fanno furori ovunque aiiiiiiiiiMifiiiiiiiifir tiiiiiiiiiiiiiitiriiMiiiiiiiiiiiii:iiiiMiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiMiiiiiiiiiiiiiiiiii

Luoghi citati: Europa, Gerusalemme, New Orleans