La Jugoslavia con 39 voti contro 19 ottiene il seggio nel Consiglio di Sicurezza di Gino Tomajuoli

La Jugoslavia con 39 voti contro 19 ottiene il seggio nel Consiglio di Sicurezza jL« vivace battaglia a^VAsftemhlca deil'WJNO La Jugoslavia con 39 voti contro 19 ottiene il seggio nel Consiglio di Sicurezza Le due votazioni segrete: solo nella seconda si è raggiai durante gli scrutini - Si conferma che Inghilterra, Comi la maggioranza dei due terzi - La protesta di Viscinski vealth e Scandinavi hanno votato per la Cecoslovacchia (Dal nostro corrispondente) Flushing Meadows, 20 ottobre L'assemblea generale delle Nazioni Unite per l'elezione di tre membri non permanenti al Consiglio di sicurezza si è conclusa secondo i piani prestabiliti con la successione dell'Ecuador al posto dell'Argentina, dell'India a quello del Canada e, soprattutto, della anticominformista Jugoslavia a quello dell'Ukraina. L'Unione Sovietica è così uscita battuta nel duello con gli Stati Uniti. Forse incautamente, certo eccessivamente, la Russia s'era infatti impegnata in una lotta a fondo per scongiurare il pericolo di veder ammesso ad uno dei maggiori posti chiave delle N. U. proprio l'unico Paese comunista che non riconosce l'autorità del polìtburò sovietico e del Cremlino. Essa favoriva invece la elezione della Cecoslovacchia in base ad una interpretazione soggettiva del regolamento delle N. U. e la pratica seguita si¬ l'i iiMiriiiiiiiiiiiiMiiiMiiiiiiiiiiiMiiiiiiiMi no ad ora in queste elezioni, secondo la quale la designazione delle candidature veniva fatta dai membri delle singole organizzazioni regionali. La Jugoslavia, com'è noto, era invece appoggiata dagli Stati Uniti che ne difendevano la legalità della candidatura. Lo schieramento dei votanti era conosciuto nells sue linee fondamentali; era noto ad esempio che Inghilterra Commonwealth e Scandinavi avrebbero votato per la candidata sovietica, ma incerto rimaneva l'orientamento di molte delegazioni che temevano un ulteriore allargamento della frattura fra Oriente ed Occidente. Così fino all'ultimo, la Russia 'potè sperare di far bocciare, magari di strettissima misura, la candidatura jugoslava, invece questa passò sia pure col vantaggio di un solo voto. Brevissima e drammatica è stata la seduta. Appena iniziatasi, il presi¬ P iiiiiiiiiiiniiiMiiii iiiiiiiiiiitin 11 ii i ti i n h i : i dente dell'Asamnblea, Carlos Romulo, ambmeiatore delie Filippine negt Stati Uniti, diede la poro» a Vishinski che ripetè l'amacco a fondo contro la JurnUBtrcla futtu due giorni orfsono à Lake Success. Siccome però il regolamento viem ogni preventiva dichiarazione favorevole o contraria alte candidature, il Presidente lo richiamò all'ordme. Viscinski dovette così limitarsi a deplorare che « qualcuno » presentasse in modo « deformato e calunnioso » l'antagonismo delle 'due aspiranti in quanto la Jugoslavia non aveva nè in linfa di diritto nè di fatto titoli all'elezione pirone la maggioranza dei membri del gruppo regionale dei Paesi dell'Europa Orientale, favoriva la Cecoslovacchia. A questo punto il presidente, battendo furiosamente il martello sul tivolo, gli tolse la parola. Impotente a reagire, Viscinski dovette tornare al suo posto, congestionato in volto e : i n ; u 11 f i n 11111111 i n 11111111111 ' 11 n 111 m • 11 : a a e a a e e " a a n e o a o strapazzando rabbiosamente le carte che aveva in mano. Subito dopo si passò al primo scrutinio. Com'era previsto, Ecuador e India ottennero la maggioranza dei voti; la jugoslavia veniva terza con trentasette e la Cecoslovacchia quarta con venti, Afganistan e Filippine ognuna con un voto. L'Assemblea accolse in silenzio la proclamazione del conteggio. Si procedette alla seconda votazione. Cinque minuti dopo gli scrutatori annunciavano che essendovi, un astenuto la Jugoslavia aveva ottenuto la maggioranza di due terzi con 39 voti seguita dalla Cecoslovacchia coi rimanenti 19. La segretezza della votazione impedisce di conoscere chi ha favorito all'ultimo momento la Jugoslavia. E' certo, però, che la Francia, il • Belgio, i Paesi Bassi e gli Stati Uniti hanno votato per'lei. Viscinski chiese subito la parola per dire che la elezione violava l'articolo 23 della carta perchè non si era rispet tata la decisione dei Paesi orientali di appoggiare la candidatura della Cecoslovacchia e perchè quella della Jugoslavia era stata favorita da gruppi estranei a quelli regionali ed era dovuta a manovre di corridoio che hanno sfruttato il conflitto della Jugoslavia con la Russia. Per questi motivi Viscinski, che Romulo cerca va inutilmente di richiamare all'ordine, dichiarava che la Jugoslavia « non rappresenta, non può, non deve essere considerata come rappresentante dei Paesi Orientali ». Romulo insorse, tempestò il tavolo di martellate, ingiunse ai traduttori ed agli stenografi di non registrare le parole del delegato russo. Ma ormai Viscinski aveva finito. Che significa la sua minaccia f Che significa soprattutto la elezione della Jugoslavia e la decisione degli Stati Uniti di appoggiarla anche contro il diverso parere dell'Inghilterrat La minaccia russa non può avere altro significato che quello di preannunziare la paralisi del consiglio di sicurezza sia con un'applicazione intensa del diritto di veto che con la diserzione dalle sedute. L'ammissione della Jugoslavia, d'altra parte, non può mutare il rapporto delle forze almeno fino a quando la Cina nazionalista continuerà ad essere riconosciuta come governo legittimo. La decisione degli Stati Uniti di sfidare la Russia, è dovuta in gran parte a considerazioni tattiche e di prestigio. Oggi un portavoce del Dipartimento di Stato ci ha confermato che se la Russia non avesse avuto la pretesa d'imporre la sua volontà all'Assemblea probabilmente gli Stati Uniti non si sarebbero impegnati tanto a fondo, influendo sulle repubbliche sud-americane perchè appoggiassero la Jugoslavia. L'improvvisa modificazione dell'atteggiamento nella questione della spartizione eri¬ l'ui ni inin uinuii hi n iiiniiMinii limi n u in hi il1 trea rappresenterebbe una delle concessioni fatte alle richieste di alcuni paesi sudamericani fra i quali princtl'paZwiente il Brasile, per l'abbandono della opposizione americana alle tesi italiane della unità del territorio. Ma l'obiettivo principale degli Stati Uniti è stato quello di mostrare che l'Occidente riconosce piena legalità ai movimenti comunisti non cominformisti per influenzare le possibili decisioni di alcuni paesi al di là della cortina di ferro e della Cina rivoluzionaria, confermando la parola d'ordine osservata da qualche giorno dalle tiasmisioni della voce dell'America che, cioè, gli Stati Uniti non si oppongono al comunismo come forma di governo ma solo alla politica espansionistica della Russia e di quanti la seguono. Gino Tomajuoli tlililtlllItlllilllllIIIIIIIMIIIIIllllllItllSIItllllllllll René Mayer designato dall'A ssemblea a formare II Governo lllllllllllllllllllItlllllItllllllllllllllllllllllllllllllltlIIIIflItllllllItlìlllllllllllllltllllllllllllllllIIIItllll

Persone citate: Carlos Romulo, Comi, Meadows, René Mayer, Vishinski