Il crollo di un'"isola,,

Il crollo di un'"isola,, Il crollo di un'"isola,, Un episodio veramente fuori dal normale è avvenuto ieri in via Boccaccio, all'altezza del n. ài: in questo punto c'è un vasto appezzamento di terreno e, alcuni mesi or sono, due famiglie ne affinarono alcuni metri quadrati; vi cosini iva no una liaiacea che dividevano a metà e si sislemavano con tutte le loro masserizie — contraen. do però l'Impegno di sloggiare, quando il proprietario del terreno ne avesse avuto bisogno per certi lavori clic doveva intraprendere. Cosi — senza avvenimenti degni di nota — trascorreva l'estate. Verso il quindici di settembre il proprietario del terreno rendeva noto alle due famiglie (rispondenti al nomi di Piesoni e Brezz) che I era giunto 11 momento di abbandonare — e non metaforicamente — il campo. Ma dapprima i Piesoni e i Brezz — coalizzati — si opponevano energicamente: e non si movevano neppure quando le macchine cominciavano a scavare profondaiiiui.ie il terreno attorno alla baracca. Ormai il luogo, ove era piantata la casa di legno, non era più che una specie ili isola nel bel mezzo della grande depressione creata dalle scavatrici Infine i Piesoni I (padre, madre e Aglio) se ne an-ldavano portandosi via la loro pai- iiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiTiiiiiiiiiiiiiiiniiiniiiiiiiiiiiiite di baracca: restavano i Brezz (marito e muglici, i quali dichiaravano di essere decisi a resistere ad oltranza. Ma ieri mattina alle 7 essi venivano destati bruscamente. La loro abitazione trema va, sussultava, traballava... Che succedeva'.' Il terremoto?... Erano le macchine scavatrici che aveva no attaccato IV isola » e la stava no sgretolando, l Brezz balzavano fuori in camicia e aveva inizio una terribile lite. Si telefonava alla « Celere >■ e gli agenti, subito accorsi, ristabilivano l'ordine.