Trieste materia di scambio tra gli occidentali e Belgrado ?

Trieste materia di scambio tra gli occidentali e Belgrado ? Una manovra di kardeìy a Lake Success Trieste materia di scambio tra gli occidentali e Belgrado ? (Dal nostro corrispondente) Stoccolma, 5 ottobre. Numerosi incontri dei rappresentanti jugoslavi all'Assemblea delle Nazioni Unite con quelli anglo-americani sono stati notati dagli osservatori neutrali i quali parlano anche di un colloquio segreto tra Acheson e Kardelj, in seguito al quale si è sparsa la voce dell'ammissione della Jugoslavia al piano Marshall. In realtà invece, se sono esatte le informazioni ricevute dai circoli neutrali, gli angloamericani starebbero manovrando per ottenere il voto «iella Jugoslavia in favore della loro tesi sulle colonie italiane. Si precisa però che la Iniziativa dei colloqui sarebbe partita da Kardelj il quale, preoccupato della possibilità, che gli anglo-americani per addolcire all'Italia il boccone amaro della perdita delle coIonie volessero compiere un nuovo passo per 11 ritorno di Trieste all'Italia, temendo che gli occidentali potessero stavolta trovare consenziente la Russia, si sarebbe precipitato dai rappresentanti inglesi e americani per far loro preeente che un simile passo e un'eventuale decisione in favore dell'Italia indebolirebbero gravemente la posizione di Tito proprio nel momento in cui la Russia e 1 suoi satelliti hanno denunciato il trattato di amicizia con la Jugoslavia. L'indebolimento della posizione di Tito non sarebbe negli interessi degli occidentali. Per quanto concerne le voci sull'adesione della Jugoslavia al plano Marshall o addirittura al Patto Atlantico, il corrispondente dello < Sveneka Tagbladet» si dice autorizzato a smentirle e aggiunge che Kardelj ha chiesto nuovi aiuti economici agli angloamericani, ma ha dichiarato che è nell'interesse degli stessi occidentali che la Jugoslavia non faccia loro in cambio delle concessioni politiche. La tesi jugoslava che non manca di una certa logica si può riassumere In poche parole: per colpire la Russia e per tentare di rovesciare i filosovietici negli Stati satelliti gli occidentali devono aiutare la Jugoslavia a divenire più comunista che mai. Se Invece Tito si buttasse nelle braccia degli americani 1 russi avrebbero molte maggiori probabilità di indebolire la sua posizione all'interno del paese e la loro propaganda avrebbe facile gioco nei paesi satelliti a dipingerlo come traditore numero uno. Dichiarandosi invece più comunista dello stesso Stalin (li quale secondo quanto afferma il governo di Belgrado ha tradito le idee di Lenin) può avere grandi possibilità di successo con il suo « antikominform » che deve raggruppare tutte le forze comuniste antisovietiche. E in realtà — osserva il ttornale — anche da quando a rotto i ponti con Mosca il governo di Belgrado non ha interrotto la sua opera di socializzazione che ha portato alla quasi scomparsa delle classi borghesi « alla statizzazione del 25 per cento delle aree coltivate, mentre in Bui' garìa solo il 5 per cento di es< ae è stato socializzato e negli altri paesi del Kominform le cifre corrispondenti sono ancora minori. Tito vuole fare della Jugoslavia uno stato comun'eta modello, ma ciò pre- suppone l'aiuto economico de- gli occidentali i quali non de- vono darlo in forma troppo palese e non devono chiedere in cambio delle concessioni se non vogliono favorire le manovre di Mosca contro Belgrado. E per quanto posi*a parere assurda* e paradossale la tesi di Kardelj sembra aver trovato molti fautori negli stessi americani; del che, ancora una volta, rischia di far le spese l'Italia le cui rivendicazioni verrebbero sacrificate e accantonate in nome di superiori esigenze politiche. e. a.

Persone citate: Acheson, Lenin, Stalin