Sabato si firma l'accordo tra Italia a Argentina

Sabato si firma l'accordo tra Italia a Argentina Sabato si firma l'accordo tra Italia a Argentina (Dal nostro corrispondente) Buenos Aires, 5 ottobre, (a.d.s.) - L'accordo economico italo-argentino sarà firmato sabato alle ore 11 presente il Presidente Peron. La svalutazione del peso Milano, 5 ottobre. Con molta attenzione, e in qualche caso con una certa ansietà, sono qui seguite le notizie, spesso contraddittorie, concernenti la svalutazione del peso argentino: soprattutto per le ripercussioni che da essa potranno derivare sugli scambi commerciali con la repubblica sud-americana, interessanti in sommo grado l'Industria meccanica. In verità, durante le passate settimane, in vista della imminente conclusione dell' accordo italo-argentino, il ministero del commercio estero aveva ricominciato à emettere permessi di esportazione verso quel mercato. Ma negli ultimi giorni l'orizzonte si è di iiiiiiitiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii nuovo oscurato e la ripresa degli scambi commerciali, soggetta a controlli ministeriali, potrà, se mai, aversi soltanto in futuro. Com'è noto, il 3 ottobre scorso il « Banco centrale della Repubblica Argentina » comunicò, dopo molte notizie contraddittorie, le nuove quotazioni delle principali divise sul cosiddetto mercato libero. Si è appreso allora che il peso subiva una svalutazione di circa il 50 per cento in rapporto al dollaro americano. Il cambio era fissato, infatti, a 904 pesos per 100 dollari amerlcani, mentre l'ultima quotazione era stata di 480 pesos per 100 dollari. Il peso si svalutava perfino nei confronti della sterlina, fissato il cambio a 25,33 pesos per una sterlina, mentre prima del 18 settembre il cambio era fissato a 19,37 pesos sempre per una sterlina. In parità con il dollaro si può dire che il prezzo di un peso in lire passava corrispondentemente da lire 131,67 a lire 69,91. Cambi valutati naturalmente mediante la quotazione di 630 lire per dollaro. Il cambio al mercato libero non ha di per sé grande importanza, poiché l'Argentina ha spinto fino all'inverosimile la tecnica dei cambi multipli. E per ora, dobbiamo aggiungere, neppure all'ambasciata d'Argentina a Roma si conoscono i tassi di cambio del peso argentino per l'esportazione e l'importazione. Si sa soltanto che in alcuni casi la parità precedente con il dollaro americano è mantenuta; mentre per altri casi si ha una svalutazione fino al 30 per cento. Ma non si può dimen ticare che il cambio libero, di cui sopra si è trattato, serve per i trasferimenti finanziari, non derivando da importazioni ed esportazioni. Vive preoccupazioni si mostrano pertanto a New York e'a Londra (e quindi anche a Roma e a Milano) per le possibili conseguenze di questa svalutazione sulle disponibilità estere In pesos. Le prime notizie giunte da Buenos Aires non giustificano purtroppo un soverchio ottimismo. Si riconosce, per altro, che l'Italia si trova, sotto molti aspetti, in una posizione alquanto migliore degli altri creditori: vuoi per cagione del prestito venticinquennale per 350 milioni di pesos, ottenuto dall'Argentina nel 1947, vuoi in dipendenza del raggiunti accordi della missione Ronchi, 1 quali, come sappiamo, prevedevano la liquidazione del nostro saldo creditore in conto compensazione, con grano im portato a prezzo prefissato, per le quote non coperte dal prestito. m< f. MIIIIIIIIIIIIMIIIIIIIIIIIIIIIMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII

Persone citate: Peron