Distrutti i raccolti di quattromila proprietari

Distrutti i raccolti di quattromila proprietari L'URAGANO IIM LIGURIA Distrutti i raccolti di quattromila proprietari Vigneti ed oliveti schiantati - Si chiede l'intervento del Governo (Dal nostro inviato speciale) Imperia, 15 settembre. C'è nella provincia di Imperia quel senso di sgomento e di desolazione ben noto tra le genti del Piemonte che hanno sofferto le alluvioni. Anche qui, in meno di dieci minuti, la terribile violenza dell'acqua, della grandine e del vento ha gettato nella miseria numerose famiglie. Secondo il comunicato della Camera del Lavoro sarebbero almeno quattromila i proprietari che hanno avuto il raccolto totalmente distrutto e un migliaio quelli che hanno patito ingenti danni. I comuni colpiti in modo più rilevante sono: Diano Marina, Diano Castello, Diario San Pietro, Diano Arentlno, Cervo San Bartolomeo, Villa Faraldi, Dolcedo, Pompeiana, Pietrabruna, Terzorio, Boscomaro, Badalucco, Montato, Carpasio e Ceriana, ossia l'arco che va da Ceriana fino a Andora in provincia di Savona. Sanremo e la zona occidentale della città sono state risparmiate. Nelle loca¬ lità colpite è andato distrutto, oltre alla vendemmia, il raccolto delle olive che quest'anno appariva molto abbondante dopo quattro .anni consecutivi di magra e inoltre il turbine ha sradicato gli olivi più teneri, 1200 nella sola frazione di Diano Borganzo, e ha schiantato i virgulti e iramoscelli degli alberi più an- nosi. Appare quindi compro- messo anche il raccolto degli anni venturi. Il danno è irre-parabile specialmente in que sta zòna dove la proprietà è frazionata sino ai minimi termini e dove la maggior risorsa commerciale è rappresentata dalla coltura degli olivi. Si sta cercando ora di esprimere in cifre il danno patito dalla provincia. Si è parlato di un miliardo di lire, ma il segretario della Camera del Lavoro, Giacomazzi, afferma che la somma è suscettibile di un grande aumento. Nella sola Diano San Pietro il danno accertato dall'ispettorato della agricoltura è di oltre duecento milioni e tutta questa rovl- I 111 II IM111111111111 11U11M M U1M II MIM111 na, come abbiamo detto, è stata provocata in meno di un quarto d'ora. Alle 8,05 di ieri mattina il cielo plumbeo si è chiuso maggiormente e le nubi si sono abbassate sul mare. La cima delle colline era invisibile. Nello spazio di pochi secondi si dileguò il chiarore grigla stro del giorno, ritornò notte fonda e una pioggia fittissl ma di' un'estrema violenza e la grandine, chicci grossi co-me una noce, precipitarono sulla terra e sul mare. Dieci minuti d'inferno, ci assicurano da queste parti. Non si vedeva nulla e volarono tegole, furono sgretolate le cabine dello stabilimento « Spiaggia d'oro », il battello da turismo « Falco » si capovolse, un'edicola di giornali si rovesciò, striscioni di tela attraverso le vie furono lacerati, l'acquedotto subì guasti e sui colli imperversò la strage, fra gli uliveti negli orti e nelle vigne. Per avere un'idea della violenza della grandine è sufficiente un episodio. A Pietrabruna, un contadino, Cristoforo Parodi, si affacciò alla finestra per chiudere le imposte. Un chicco di grandine gli fratturò l'osso del polso e sulle braccia reca ancora i lividi di altri colpi. Nessuno, neppure, i più vecchi, ricordano che sta successo un fatto simile, tanta oscurità e cosi furibonda violenza. Il mare in questo momento di apocalisse era calmo. Due pescatori, un toscano e un siciliano, erano al largo a due chilometri dal porto di San Maurizio. La bufera li sorprese improvvisa, non videro più nulla, sferzati com'erano dalla pioggia e dalla grandine. La barca prese a riempirsi dell'acqua che cadeva dall'alto e, per non affondare, dovettero gel» tare via tutti gli struir ' del la pesca. Si salvinone "n to e, giunti al porto quan jra ormai cessato l'uragano, il si ciliano svenne e fu necessario trasportarlo all'ospedale. In favore aei sinistrati si sono già svolti colloqui fra i rappresentanti dei contadini, il vice-iprefetto vicario dott. Cre ciani e l'Intendente di finanza. Come prima misura si chiede ia sospensione immediata dal pagamento delle imposte per i danneggiati e poi si invoca no delle provvidenze assisten ziali e lavoro per quelli che hanno perso irrimediabilmente Hutto. c. n.

Persone citate: Badalucco, Ceriana, Cristoforo Parodi, Giacomazzi, Montato