Il processo al gen. Carloni davanti a un tribunale militare
Il processo al gen. Carloni davanti a un tribunale militare Il processo al gen. Carloni davanti a un tribunale militare Roma, 14 settembre. Il processo al generale Carloni, già comandante della Divisione Monterosa, che operò sul fronte della Garfagnana nel periodo della repubblica di Salò, sarà celebrato dinnanzi all'autorità giudiziaria militare e, con ogni probabilità, dinnanzi al Tribunale militare di Roma. In questo senso ha de- ciso la Corte di cassazione, che è stata chiamata a diri mere il conflitto di competer ze su quale autorità giudizla- ria dovesse celebrare il prò- cesso. Questo vuol dire che la Procura militare di Roma de- vrà istruire di nuovo il proces-so penale a carico del gene- rale Carloni e di altri 23 uffl- ciaìi della divisione Monterosa imputati di collaborazionismo omicidio, fucilazione di partigiani, sevizie ecc., procedimento penale già iniziato a suo tempo dinnanzi all'autorità giudiziaria ordinaria. La vicenda penale del gene- rale Carloni ebbe inizio nel 1945, quando della sua attivi-tà compiuta dopo l'armistizio dell'8 settembre, si interesso la Sezione speciale della Pro- cura di Chiavari, dalla quale in un secondo tempo, venne rinviato l'inrartamento, peristanza del difensori, avvocati Giuseppe Pacini e Anselmo Fatiganti, alla Procura gene- rale presso la Corte d'Appello di Firenze, competente per territorio. Ma, successivamente, dopo una breve parentesi, rappresentata dal processo che il generale Carloni subì dinnanzi ad un Tribunale militare alleato, processo conclusosi con l'assoluzione dall'accusa di crimini di guerra in seguito al decreto che abolì le sezioni ! speciali di Corte d'Assise, la istruttoria venne rimessa alla Procura militare di La Spezia, la quale dichiarò però ben presto, la propria incom petenza a giudicare e rimise j gli atti alla Cassazione 1 I magistrati del Supremo Collegio, concordando con 11 i pensiero del Procuratore mi i Ut ire di La Spezia, stabilirò no che del processo del gene rale Carloni si dovesse interessare l'Autorità giudiziaria ordinaria, e rimisero gli atti alla Procura generale di Firenze. Ma non era cosi che doveva concludersi la vicenda ! giudiziaria dell'ex-comandan 'te della Divisione Monterosa, j Infatti, fu allora che gli avvo [ cati Pacini e Fatiganti solle : varono. nell'interesse del lo i ro difeso, un' altra questione ; Cioè, essi osservarono, la comi petenza a giudicare spettava • all'Autorità giudiziaria mili ' tare, perchè u provvedimento i penale in esame comprendeva la soluzione di questioni di carattere prettamente tecnico militare. In sostanza, i difensori chiesero che al generale Carloni venisse riservato lo stesso trattamento di cui aveva usufruito Rodolfo Graziani. L'istanza della difesa in contro il parere favorevole della sezione istruttoria presso la Corte d'Appello di Firenze e gli atti del voluminoso processo — si tratta di undici grossi fascicoli — si rimisero di nuovo in viaggio, e questa volta per finire a Roma su un tavolo della Procura generale militare. Ma i trasferimenti non dovevano finire con questo. Infatti, assegnata V istruttoria alla Procura militare di Roma, sorse un nuovo ostacolo, sempre di natura procedurale, e a sollevarlo furono proprio i magistrati militari, i quali obiettarono di non essere competenti a giudicare, e la questione fini un'altra volta dinnanzi alla Corte di Cassazio- ne. Il parere della Magistra- difensori e l'incartamento re-lativo al processo per l*'*t*,vità della Divisione Monterosa e del suo comandante, generale Carloni, è tornato nuovamente agli uffici della Procura generale militare. O
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