Donde vengono i raggi cosmici?

Donde vengono i raggi cosmici? AL CONGRESSO DI COMO Donde vengono i raggi cosmici? (Dal nostro inviato speciale) Como, 12 settembre. Inaugurato ieri dal ministro Corbellini, ha iniziato stamane i suoi lavori il Congresso internazionale sulla fisica dei raggi cosmici. Presiede il prof. P. Blackett, di Manchester, premio Nobel. E' un tipo alto, asciutto, giovane d'anni e giovanissimo d'aspetto, di poche parole. Parole Inglesi. L'inglese non è la lingua ufficiale del Congresso ma è quella che gli studiosi dei raggi cosmici usano più frequentemente. Sulle 53 relazioni principali che sono previste, 24 saranno svolte in lingua inglese, 15 in Italiano, 11 in francese e 3 in tedesco. Quelle inglesi diventano anzi 25 a scapito di una italiana, poiché il prof. Enrico Fermi, primo relatore del Congresso, ha parlato in inglese. La sua relazione non è facile a raccontare. Ecco: c'erano tre lavagne, sopra un'alta pedana; una grande lavagna al centro e due piccole ai lati. Il prof. Fermi le ha riempite tutte e tre di grafici, numeri, lettere dell'alfabeto e segni vari, vuoi noti a tutti, vuoi una specie di magia per gli iniziati. E, sovente, lo spazio già segnato scompariva per dar posto a nuove formule, con una cancellatura rapida, magari mediante un fazzoletto candido che, dopo l'uso, egli rimetteva tranquillamente in tasca. Nulla di straordinario poiché il prof. Fermi non era mica più sulla terra, bensì negli spazi intrastellari per accompagnare i raggi cosmici dalla loro culla fino al cervello degli uomini. Ed anche delle donne. ( A parte molte studentesse, abbiamo anche congressiste che tratteranno raggi cosmici: miss Dilworth, di Bruxelles, miss Page, di Manchester, miss Vermaesen, di Ghont). Siamo nel campo delle ipotesi. I raggi cosmici esistono. Quesi i è certo. Ci piovono addosso da tutte le parti, e perciò «; chiamano cosmici. Ma, da dove vengano non sappiamo. La loro quantità totale di energia, presente nello spazio, è di due decimillesimi di miliardesimo erg al centimetro cubo, ti'erg è un'unità di misura: ci vogliono 36 miliardi di erg per mettere insieme l'equivalente di un chilovattora. A prima vista; non sembrerebbe molto; invece è moltissimo. Tanto da far nascere dubbi sulla precedente teoria della loro origine, intitolata a Teller Richtemeyer Alfven. Questi li attribuiva a fenomeni solari, e sembra invece che il sole non basterebbe a produrne tanti. Inoltre la forza eccezionalissima di alcuni di essi non sarebbe spiegabile. E allora il prof. Fermi affaccia l'ipotesi che i raggi cosmici occupino, grosso modo, tutto lo spazio della galassia, e cioè la Via Lattea. In seguito a particolari urti (collisioni) ed a giuochi di campi magnetici, i raggi cosmici acauisterebbero lentamente la "loro straordinaria energia. Il prof. Fermi accompagna il viaggio dei raggi cosmici con. frequenti sorrisi, quasi stazioni di riposo per le varie difficoltà che s'incontrano. All'arrivo, U sorriso è più prolungato. E, difatti, ci troviamo di fronte alla difficoltà maggiore: l'ipotesi del Fermi si regge a meraviglia per i protoni che formano la maggioranza delle particelle cosmiche primarie e che chiameremo particelle leggere. Viceversa non è dimostrabile per altre che chiameremo pesanti. « La mia ipotesi — conclude press'a poco 11 Fermi — risolverebbe il problema se non ci fossero queste particelle pesanti: ma ci sono e io non le posso togliere ». Poiché il prof. Fermi aveva fatto, nello stesso tempo, l'esposizione e la critica del suo sistema, non potevano nascere molte discussioni, e difatti han chiesto ben pochi la parola. Ha parlato poi sullo stesso tema il prof. Alfven, di Stoccolma, e brevemente, cercando di restituire al sole la completa paternità dei raggi cosmici. Brevi relazioni hanno esposto: il prof. E. Bagg, di Amburgo; Il prof. Bopp, di Monaco; il prof. Clay, di Amsterdam; i professori Davies, W. O. Lock e Muirrhead, di Bristol; miss Dilworth e miss Page; il prof. Franzinettl, di Bristol, e il prof. Rosenblun, di Parigi. a. a.

Persone citate: Alfven, Blackett, Corbellini, Davies, Enrico Fermi, Lock