Le misure previste dal Ministro del Lavoro

Le misure previste dal Ministro del Lavoro Le misure previste dal Ministro del Lavoro o % Roma, 25 agosto. Circa la crisi dell'energia elettrica, il ministro Tupini, che si mantiene in contatto continuo con i commissari per a|1'e"erSia del nord e centroe "Ud, sperava questa sera che o 1 provvedimenti restrittivi del -1 consumo potessero venire rino i i a a i1 fronteggiare la - ' « Il problema viati. « Noi — ci ha dichiarato" — abbiamo il dovere di studiare e prevedere come si potrà provvedere in caso che la situazione si acutizzi ». Dello stesso parere è il ministro del lavoro Fanfani il quale ci ha fatto questa sera importanti dichiarazioni su quelli che a suo avviso potrebbero assere i provvedimenti più adatti a situazione: egli ci ha -1 detto — si pone purtroppo in - questi termini: carenza di i -1energia elettrica, scarsità di energia fluente, svuotamento a i dei bacini, incremento dei o■ consumi. Come si rimedia? i o ljquella o . e - Tra le ipotesi avanzate una mi ha colpito in modo particolare data la mia funzione di togliere 1 e n di ; aoo o a l 1 n A e e si n i e l'energia elettrica a talune industrie (elettrosiderurgiche ed clet- trochimiche) grandi consuma- trici di essa ma che impiega- rio un non rilevante numero di operai: da 40 a 50 mila circa». A questo punto l'on. Fanfani ci ha detto di aver letto con sommo stupore che pensava all'eventualità, per ] effettuare una sensibile eco-\nomia di energia, della chiù-1sura totale degli stabilimenti elettrosiderurgici ed elettro-1chimici corrispondendo agli !operai, forzatamente disoccu- esti, l'integrazione totale di Ido ore. I prodotti delle Indù- 'strle forzatamente inattive |sarebbero stati acquistati al- l'estero. « Questa ipotesi — ci na, detto con energia Fanfani ■— mi sembra assurda. Io ri- tengo che prima di giungere jsi tanto, prima cioè di pensa-1re a rendere totalmente o par- zialmente inattivi determinati [settori industriali sia pure grandi consumatori di ener- già elettrica, si debbano stu- diare tutti i mezzi per fare le maggiori possibili economie di j energia jnei settori non prò- duttlvl. E prima Encora bisogna pensa'e ad adottare quelle misure capaci di sostituire la illuminazione elettrica con quella solare ». Come? Fanfani ha fatto compiere dagli uffici del suo ministero accurate indagini, egli ritiene che occorre al più presto possibile istituire l'ora legale adottando tuttavia un criterio scalare che più avvi- Cini l'ora di inizio dell'attività giornaliera alle variazioni di levata del sole. « In concreto < — soggiunge Fanfani — sii potrebbe anticipare l'ora lega- le di un'ora rispetto a quella solare nel bimestre prlmave- rile marzo-aprile e in quello autunnale settembre-ottobre. I l L'anticipo potrebbe essere in-J |vece di due ore nel quadrime-j i sire maggio-agosto. A questo punto if ministro del lavoro consulta alcuni dati che ci riferisce: « Supponendo — egli dice — che un individuo medio si alzi alle 7 del mattino ; e si corichi alle 23 l'applicajzione nel bimestre settembre \ ottobre dell'anticipo di un'ora 1 riduce il fabbisogno di energia da circa 240 a circa 180. Una ; riduzione quindi del 25 per I cento. In altri termini ammes iso che il consumo annuo a persona sia di 1500 ore, con Ifora legale scalare se ne do i vrebbero risparmiare 370, osjsia appunto il 25 per cento». Sinora invece si era detto !che l'adozione dell'ora legale '] determinerebbe una economia idei solo 5 per cento sul consu mo totale valutato in 20 mimarcii di kw ore all'anno. Ma secondo il ministro del Lavoro j altre misure è possibile adot \ tare prima di rendere inattive 1decine di migliaia di operai: anzitutto si dovrebbe sostituire la trazione elettrica con quella a vapore nelle ferrovie, sosti tuire il metano all'elettricità nel forni siderurgici e simili, ridurre, se non addirittura sopprimere, ogni consumo di energia elettrica nella Illuminazione per abbellimenti o per usi pubblicitari, studiare infine le possibili riduzioni dei consumi domestici avendo di mira che incidano il minimo, possibile sulle comodità. Inoltre, sempre secondo Fan. fani, si rende necessario incrementare al massimo il pieno funzionamento di tutte le centrali termiche, nonché adottare misure perchè entrino in funzione tutti i gruppi elettro- ?enl in possesso di aziende, ra queste misure potrebbe essere quella di una sensibile riduzione del prezzo del car¬ IIIIIIIMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIillllllllllUlllllllllllll burante, che verrebbe però concessa se le aziende mettono immediatamente in funzione i gruppi elettrogeni di cui dispongono e non attendono a farlo dopo le disposizioni restrittive dei consumi. Come si vede, le proposte di Fanfani sono organiche, anche perchè partono dal presupposto che il deficit di energia elettrica che il paese ha — 7 miliardi di Kw ora all'anno — può essere colmato solo con il tempo. La reazione della Confindustria all'annunziato progetto della CGIL per la nazionalizzazione della produzione e distribuzione dell'energia elettrica non si è fatta attendere, li settimanale confederale scrive difatti nel numero uscito questa sera che « l'annunzio di Di Vittorio praticamente tende ad aggravare la situazione e ad estendere la portata di quel motivi che finora hanno turbato una intensa attività industriale nel campo elettrico creando condizioni di anormalità là dove gli investimenti sono possibili soltanto se possono fondarsi su un minimo di stabilità ». Più in là il giornale degli industriali afferma che l'annunzio della proposta della CGIL « costituisce una manovra a un fine aggressivo ed unicamente politico » e che « sganciata da ogni obbiettiva valutazione economica è In contrasto con gli stessi interessi della collettività da cui il progetto vorrebbe apparire suggerito *. Ma al di là di questa aspra polemica tra industriali e C. G. I. L., fatalmente prevedibile, sta la situazione di fatto dell'energia elettrica che viene seguita, come abbiamo accennato, con vigile atten. zione da parte dei ministeri interessati. v 8 lllllllllllIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIUIIIIIIIIII

Persone citate: Cini, Fanfani, Tupini

Luoghi citati: Roma