L'opposizione si prepara a dar batlaglia alla Camera

L'opposizione si prepara a dar batlaglia alla Camera Il banditismo e la questione del Mezzogiorno L'opposizione si prepara a dar batlaglia alla Camera L'on. Targetti chiede una commissione d'inchiesta sull'azione del Governo in Sicilia . ! p'" SSSSSSS -ia«~«tS! » lche l'opposizione al prepara a I sferrare. Il fatto che la nuova recrudescenza del banditismo a Montelepre e nel comuni viciniori ei sia avuta in periodo Roma, 25 agosto. Il colonnello Luca ha davanti a sè circa un mese di tempo per dare la prova della sua capacità prima che la Camera riapra: e se le prove saranno egregie, come tutti si augurano, il governo potrà affrontare di Camera chiusa è stato cer¬ tamente causa di rimpianto per gli oppositori che banno perduto un'occasione per inscenare grandi proteste a Montecitorio. «Avremmo reso a Sceiba molto più ardua la difesa», dicevano stamane due deputati meridionali di sinistra nel Transatlantico, quasi rimproverando ai redattori degli etessi giornali di opposizione di non aver saputo sostenere la polemica con sufficiente vigoria. Un'interrogazione Come è noto alla Camera è stata presentata una interrogazione del vice presidente Targetti, socialista nenniano. Molto violenta nella sostanza e curialesca nella forma ma il rigore dei termini non attenua la portata dell'accusa: Il governo è imputato di volersi sottrarre alle sue responsabilità col ricorrere a puri provvedimenti di polizia là dove sono necessarie — dice Targetti — « indagini profonde sulle cause vicine e remote del problema stesso, accertamenti e denuneie di qualsiasi collusione j responsabilità e provvedimenti j di portata politica e sociale che possano curare il male alla radice ». Per definire la natura e la portata del provvedimenti Targetti, a nome dell'opposizione, non si rimette al governo come è facile intuire, ma richiede la nomina di una commissione parlamentare d'inchiesta a norma dell'art. 82 della Costituzione. Non è la prima volta che l'opposizione chiede inchieste parlamentari ma non è detto che questa sia la volta buona per l'accoglimento della domanda. Finora sono state tutte titiniiiMii itiitiitiiiiiiiMi i(iiiiiiiiiitiiii respinte, anche quella già presentata in r.r mavera su questo stesso tema specifico della situazione siciliana: al Senato fu detto che dar corso alla proposta sarebbe stato fare un grave insulto a una delle più nobili e più degne regioni d'Italia a buon diritto fiera delle sue glorie trimillènarie. E a dire cose come queste furono appunto alcuni senatori siciliani che ci stupì trovare tanto traviati dalla retorica Non stupisce al contrarlo che se una certa parte della mag gloranza parlamentare dà prova di cosi pavida e cosi caparbia miopia l'opposizione passi all'attacco per colpire II governo appunto sul problema siciliano e meridionale. Quando si riaprirà Montecitorio sia preso o no Giuliano, siano state le prove del colonnello Luca egregie o meno e i suoi carabinieri volontari (100 ne partono da Milano; ardenti e baldanzosi 120 sottufficiali appena licenziati dalla scuola di Firenze sono impazienti di misurarsi con i banditi ; da tutte le stazioni della Repubblica affluiscono al comando dell'Arma spontanee offerte di generosi militi) siano o non riusciti nel frattempo a ristabilire a Montelepre l'imperlo della legge, è certo il fatto che 1 comunisti si impegneranno a fondo sulla questione meridionale. Come 1 carabinieri del Luca contro Giuliano essi sono impazienti di misurarsi contro il governo nella nuova battaglia: un'altra volta senti remo ripetere la formula: «Il Mezzogiorno all'opposizione ». Il vero problema Da molti segni si è già accertato che nell'Italia meridionale il P. C. ha una ripresa propagandistica intensissima Sono stati creati nuovi centri di azione e coordinamento; in Calabria, per esempio, si parla molto dell'attività spiegata in campo organizzativo dall'onorevole Alleata, in numerose altre province sono frequenti le ispezioni o 1 soggiorni prolungati di dirigenti in missione speciale provenienti dal Nord. In qualche zona settentrlo- znevtrfzseoddcglecaclaltptzimammtsadssègstcsmrlhsnaie si è fatto luogo a una par-UmSdi*rppaMcpsspdscpu ziale smobilitazione di attività: nelle valli di Sondrio, per esempio, e in talune Provincie venete, dove lo. sforzo di penetrazione si è rivelato inutile di fronte alla saldezza delle posizioni democristiane: ma si è spostato l'obiettivo verso sud, e 11 governo, ne! suo interesse oltre che in quello del paese, dovrebbe presentarsi il giorno della riapertura delle Camere con un programma di più larga ispirazione politica e sociale, un programma che superi cioè la soluzione militare bene affidata nelle salde mani del colonnello Luca. A questo patto la ripresa comunista nell'Italia meridionale non si presenterebbe come un fenomeno preoccupante: la formula citata del «Mezzogiorno all'opposizione » è di quelle più false e inconsistenti che 11 partito comunista potesse escogitare. Il Mezzogiorno potrà essere all'opposizione, ma non in nome del comunismo, non in nome di un partito che nonostan-. te la generica universalità del suo programma ha svolto fino ad ora sia al governo sia fuori del governo sia come partito sia come C.g.i.l. una politicai sostanzialmente operaistica. Ed è costretto a continuare a svolgerla perchè glie la impone la sua stessa base che è il proletariato industriale protetto. Ai contadini meridionali non ha saputo offrire altro che la promessa di ripartizione delle terre e il ricordo ne è rimasto dall'aprile del 1948 in coloro che hanno visto gli « agit-prop » segnare materialmente sulle Ua possibilità ùi una avanzata miope t^t^r^sse^ionl S proprietà tafì™fàte£\danti- ma alle rjromesHP fa i*Dwtr»^r6«etxiva^^tlSbriscontro 1 enetuva politica|per altro verso perseguita: opposizione ai programmi per gli aiuti americani del quali il Mezzogiorno ha particolare necessità; l'opposizione a ogni politica di emigrazione, dolorosa ma reale aspirazione del diseredati del Mezzogiorno, l'opposizione infine alla politica di stabilizzazione monetaria, la sola che convenga a un paese che è stato letteralmente depredato dall'inflazione. Non è uno spettro minaccioso dunque comunista nel Mezzogiorno dove il partito si troverebbe paralizzato da un groviglio di fatali contraddizioni, ma non è questa considerazione che può indurre il governo a una tranquilla spensieratezza perchè se non esiste un problema del comunismo nel Mezzogiorno esiste tuttavia ed è molto più grave, un problema del Mezzogiorno riferito all'Italia e alla stessa Europa. Per questo ci auguriamo che alla ripresa parlamentare il governo sappia rispondere all'opposizione indicando la via per una grande politica che sappia esprimere tutte le istanze di un liberalismo e di un socialismo veramente moderni e adeguati al clima internazionale. v- 8- 111 r 111 r 111 11111111111 [ F1111111111111MIMIM1111T11M

Persone citate: Targetti