La parabola indiana della signora Montessori

La parabola indiana della signora Montessori AL CONGRESSO DI SANREMO La parabola indiana della signora Montessori Anche- la geometria può suggerire al bambino piacevoli immagini - Dimostrazioni pratiche (Dal nostro Inviato speciale) Sanremo, 24 agosto. La terza giornata dell'8.o congresso Montessori ha ripetuto al mattino le esperienze pratiche di ieri su bambini abituati alle scuole comuni. Il signor Mario Montessori,' direttore generale dell'Associazione internazionale Montessori, la signora Yvonne Gilden, svedese e .la signora Rosy Joosten, olandese, hanno illustrato la tecnica del sistema, I successi ottenuti e quelli augurabili in futuro. Le conoscenze entrano ifcl cervello del bambino per le vie più semplici e in dosi moderate Bieche non lo opprimono. Eccone uno che traccia la bisettrice di un angolo. La parola è difficile, il concetto pure. Ma la bisettrice è tracciata. Una linea, nlent'altro. II bambino la vede come un filo di erba .perpendicolare, ed è il filo d'erba che lo interessa più del concetto geometrico, onde si trastulla intorno a esso disegnando lumachine che ci si arrampicano. Nelle scuole ordinarie ciò porterebbe a rimproveri con l'eventuale risultato di far odiare all'allievo la bisettrice dell'angolo e, in generale, tutta la geometria. Qui invece l'insegnante sorride alla chiusa zoologica la quale sparirà ben presto per lasciare soltanto "il ricordo e la conoscenza di quella bisettrice. B pericolo potrebbe consistere nel fatto che il bambino ai dedicasse un po' troppo a disegnare lumachine o a distrarsi altrimenti. E' allora il momento difficile in cui deve intervenire la sapienza dell'educatore il quale, studiando il soggetto dai punto di'vista psicologico, interverrà per correggerlo dove difetta. L'intervento dell'educatore è stato illustrato nel pomerlg gio da una conferenza della signora Maria Montessori, la quale, con la voce amabile di chi è abituato a educare attraverso la dolcezza, si è servita soprattutto di parabole. Ella ha ricordato la parabola dei talenti narrata dal Vangelo dove è detto di chi ne ebbe Jn dono uno e lo molti plico con industrie mentre un altro lo avvolse in stoffa per conservarlo intatto, n bambino è un talento che l'educatore deve arricchire. Importante è il mezzo. Ed ecco allora un'altra parabola tratta da un libro Indiano. Una pastorella riceve due piccole piante da coltivare come cosa sua. Ella decide di metterne una su terreno comune lasciandola in balla della sorte e di custodirne l'altra dedicandola a Dio. Quest'ultima era molto inaffiata, riparata dal sole, difesa dagli insetti, blandita, in una parola, come un figlio unico. Dopo un certo tempo la pianta dedicata a Dio mori mentre l'altra prosperava sia pure in un disordine spiacevole a vedere. La pastorella fu molto mera- vigliata di ciò. Le spiegarono allora che per la troppa acqua ella àVeva infradiciato le radici della pianta, che il difetto di sole l'aveva anemizzata e il mancato contatto con gif insetti, mentre da una parte le toglieva la necessità di lottare e quindi la impigriva (la pigrizia è una forma di morte) dall'altra sopprimeva le misteriose relazioni che nella vita delle piante portano gli insetti. Morale: gli educatori do vrebbero possVere una perfetta conoscenza fisica e psicologica dei piccoli esseri affidati al loro insegnamento, Ogni caso può presentarsi come nuovo. Non si coltivino illusioni di creare l'uomo di domani sul criterio di una macchina. Resta però fermo il concetto che l'ambiente è molto. Un'educazione basata sulla dolcezza, sulla pazienza e sull'intelligenza equivale a ciò che può essere per il biancospino di siepe il trasferimento in terra di giardino: dopo qualche generazione esso perde le spine. a. a.

Persone citate: Maria Montessori, Mario Montessori, Montessori, Rosy Joosten, Yvonne Gilden

Luoghi citati: Sanremo