Meno facile del previsto il circuito di Copenaghen di Giuseppe Ambrosini

Meno facile del previsto il circuito di Copenaghen / ciclisti azzurri sono giunti in Danimarca Meno facile del previsto il circuito di Copenaghen (Dal nostro inviato speciale) Copenaghen, 16 agosto. Dopo un lungo viaggio, durato trentasette ore, attraverso mezza Europa, la carovana dei ciclisti azzurri che partecipa ai campionati del mondo, è arrivata felicemente a Copenaghen. I nostri ragazzi hanno assaporato sin dal primo giorno le delìzie del tipico clima danese: il sole è calato ieri sera in un orizzonte sporco e carico, agitato da un vento rigido che noi conosciamo solo in novembre. Questa mattina il sole, dopo avere tentato di farsi largo fra gli squarci della cortina nuvolosa, che si andava addensando, si è definitivamente nascosto e ha cominciato a cadere, a rare e timide gocce, la pioggia che ha preso un ritmo continuo, leggero e sottile, che è durato sino alle due. Questo indesiderato intervento della pioggia ha naturalmente scombussolato tutto il programma della mattinata dei nostri atleti. Le macchine degli stradisti dilettanti, non essendo ancora pronte i'opo lo sdoganamento (Pinella aveva dovuto mettere a posto prima quelle dei professionisti, intenzionati di fare tutti il loro primo allenamento sul circuito) i ragazzi di Cattaneo hanno riposato, facendo arrivare mezzogiorno, l'ora critica per il loro stomaco famelico e tutt'altro che soddisfatto del regime di questo paese. I cinque professionisti invece sono andati sul circuito, compiendo sette giri a buona andatura, con frequenti scatti, al quali non sono normalmente abituati, dato il sistema di preparazione e dì corse in Italia. Poi, al primo cadere della pioggia, sono tornati a casa, prima Martini, da solo, che aveva sbagliato strada e perso i compagni, e poi gli altri. E' loro opinione generale che il percorso sia severo, tanto per il vento al quale è quasi tutto esposto e che stamane era abbastanza forte per disturbare la marcia, quanto per i dislivelli per loro più sensibili di quanto si aspettavano in seguito alle descrizioni che se ne erano fatte e i dati che si erano forniti. dtnuptbcqmgrcnlt Ae i e A questo proposito debbo dire che il tracciato attuale differisce da quello del 1937 nel tratto in cui gli organizzatori hanno fatto una deviazione per salire sulla groppa di una piccola altura, tanto per poter affermare con molta pretensione, se non con aria di bluff, che non si tratta di un circuito da « kermesse ». Di questo mezzo chilometro elica metà è in leggera salita (sì e no del 3 per cento) e l'altra metà in discesa; e tutto è privo di asfalto, cosparso di ghiaia finissima, ma assai pericolosa per le gomme, tanto è che i commissari tecnici hanno deciso di scartare quelle leggere che avrebbero adottato senza questo pericolo. Per tutte queste ragioni Magni arrivava a dire che il percorso è più duro di quello di Reims. Ma di questa opinione non era Ricci che li metteva tutti e due sullo stesso piano. Secondo Magni anche le quasi invisibili ondulazioni di Horsholmsvej, di Lundtorfe e di Lunggby possono diventare al termine della corsa motivo di sfiancamenti e di selezioni. Anche Bimedio è dell'opinione che il percorso sìa meno facile rei previsto e con ciò rafforza le sue speranze che sono special mente su una vittoria di' forza di Coppi o di Magni mentre quella di Luciano Maggìni vie ne considerata in 60tt'ordine e direi quasi subordinata. Proietti che accompagnava il collega assieme a Baronti confermava questa impressione. Nel pomeriggio il tempo si era schiarito e ha permesso anche ai dilettanti di fare un sopraluogo sul circuito e le loro osservazioni, al ritorno, erano discordanti. Stasera la carovana s'è completata con l'arrivo di Ghella, Ber. fenati, Messina, Astolfi e Gandini, la cui partenza da Milano era stata ritardata di 24 ore per insufficienza di posti nel treno di ieri l'altro. Durante l'allenamento pomeridiano, Oscar Baronti si è scontrato con un'automobile ed ha rotto una ruota. Per fortuna tutto hì è risolto bene, in quanto il troppo esuberante toscano non ha riportato nemmeno una scalfittura. Giuseppe Ambrosini

Luoghi citati: Copenaghen, Danimarca, Europa, Italia, Messina, Milano