Brulé si impone a Ginevra
Brulé si impone a Ginevra Nella tappa più lunga del Giro della Svizzera Brulé si impone a Ginevra Sfortunata prova degli italiani - Metzger primo sul Sempione - Weilenmaim conserva il comando della classifica (Dal nostro inviato speciale) Ginevra, 2 agosto. Stamane si parte molto di buona ora. Gli organizzatori hanno anticipato la partenza di tre quarti d'ora, per la più lunga tappa del Giro: 350 km. Poco prima della frontiera comincia a piovere, dopo il confine, cioè in Italia, per qualche tempo siamo deliziati da una pioggia dirotta. Per buona fortuna l'acquazzone non dura a lungo: a metà della stupenda riviera verbanese la pioggia diminuisce e quindi cessa, s5°Ki?2™^.^!fJ*«^f*Ìcomincia a salire verso il Passo del Sempione. Un nutrito' plotone di corridori si accinge a scalarlo per la prima volta in una regolare competizione agonistica. Ma il Sempione è ancora lontano quando Bresci perde contatto; con la mano ci indica le reni che, a suo dire, gli infliggono una estrema sofferenza, Senonchè, a un tiro di schioppo più in là, anche Cottur si scrolla dal gruppo: glie ne chiediamo la ragione e ci risponde di sentirsi male di stomaco. Intanto il francese Rippe e l'elvetico Schenk non stannò a chiedere il permesso a nessuno per mettere le gambe in spalla e passare la seconda barriera di confine. Subito dopo essere tornati sul suolo elvetico ci si presentano le prime paurose rampe del Sempione, che non tornano gradite a Rippe, tanto che Schenk ritiene opportuno abbandonarlo alla sua sorte e affrontare da solo la scalata. Dietro, intanto, sta accendendosi la più spietata contesa, per merito soprattutto di Giorgio Aeschlimann, nella cui scia resistono soltanto Ronconi, Metzger, Rossello, Simonini, Brulé e Fondelli, ben presto raggiunti da Barozzi. Ma la sfortuna comincia oggi ad accanirsi ben presto contro gli italiani. Poco dopo avere compiuto la bella impresa di riportarsi a contatto con gli attaccanti 'Rippe è stato raggiunto e il distacco di Schenk e disceso a 2'55") a Barozzi salta la catena, ed il nostro atleta perde contatto. Al villaggio Sempione nuovo controllo: il plotoncino non annovera più nelle sue file Ronco- ni, Fondelli, Barozzi e CecchI, Ancora poche battute e poi Schenk è preso e immediatamente staccato. Aeschlimann continua a operare scatti e finalmente riesce nell'intento, senonchè Metzger e Brulé superano Rossello e Simonini e riescono ad acciuffarlo. Nell'ultima parte dell'asperrima ascesa si verifica l'impressionante crollo di tutti gli immediati inseguitori del trio di testa, fatta eccezione per Gottfried Weilenmann che riesce a compiere la mirabile impresa di restare in quarta posizione agganciandosi poi ai- Ì»a ruota del suo più diretto ri vale Aeschlimann. In vetta al Sempione Metzger è primo davanti a Brulé, Aeschlimann e Weilenmann, Ronconi e Ernzer (3'53") Simonini, Barozzi, Cecchi e Rossello che navigano tra i 4' e i 6. Si forma alle terga del quartetto che fugge (Metzger, Aeschlimann, Weilenmann e Brulé) un manipolo di Bei unità ove, oltre Ronconi, sono Rossello, Fondelli, Barozzi, Ernzer e Heiman. Vi sarebbe anche Cecchi se non avesse forato, mentre un'altra foratura va accreditata a Sforacchi il quale assieme a Simonini è quello che appare il più tartassato. Qui viene fuori una lotta da giganti e essa volge a favore del quartetto capolista che aumenta il vantaggio. Nelle retrovie frattanto si sono formati altri tre gruppi che procedono con notevoli scarti di tempo. All'arrivo di Ginevra, Andrea Brulé non ha alcuna difficoltà a prevalere in volata sui due antagonisti elvetici — Metzger esaurito aveva ceduto — facendo così registrare la prima vittoria straniera nel Giro di Svizzera in corso di disputa e conquistando naturalmente 1 preziosi 30" di abbuono. G. Sabelli Fioretti o o e i i a d i
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