Sul treno poco prima di Settimo è scomparso un ricco commerciante

Sul treno poco prima di Settimo è scomparso un ricco commerciante Caduto in un agguato teso dai rapinatori? Sul treno poco prima di Settimo è scomparso un ricco commerciante Portava con sè un milione e mezzo di lire - Dopo 15 giorni di ricerche la polizia ha ricostruito il suo viaggio da Ivrea a Bosconero La scomparsa da Ivrea del commerciante Antonio Getto di 61 anni ò sempre avvolta, da fitto mistero. Le prime risultanze delle indagini non solo non hanno portato elementi chiarificatori, ma contribuiscono ad accrescere le apprensioni. Di media statura, tarchiato, il Getto conservava un aspetto giovanile ed era instancabile nel suo lavoro; ricco negoziante di bestiame, passava da un mercato all'altro e spesso «i spingeva per gli acquisti sino in Romagna. Tutti ad Ivrea lo conoscevano e metti erano al corrente dei puoi affari perchè egli non era alieno daL discuterne apertamente nelle osterie; quest'ultima circostanza può forse, come vedremo più avanti, essere indirettamente causa della scomparsa che risale al 2 luglio scorso. All'alba di quel giorno — erano appena le 4,30 — il Getto lasciava l'albergo Valentino d'Ivrea (dov'era eolito alloggiare sebbene possedesse una villa nella vicina frazione S. Bernardo) per intraprendere un lurgo viaggio. La mèta finale era Cesena, ma prima avrebbe fatto una puntata a Rivarolo per sistemare alcune faccende, E naturalmente, per una esigenza fondamentale del suo commercio, in cui i pagamenti avvengono di «olito all'atto dell'acquisto, portava con sè molto denaro: 1 milione e mezzo di lire. Partito da Ivrea raggiungeva in mattinata Bivarolo e vi sbrigava alcune faccende; quindi ripartiva. Per dove? A questo primo interrogativo le indagini condotte dai carabinieri consentono miiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiMiiiiiiiiiiiii ora di rispondere. Da Bivarolo il commerciante si portava a Bosconero e trascorreva una mezz'ora con due mediatori suoi conoscenti. Simone Pagliaa.-otti e Giuseppe Vittone — parlando tranquillamente del più e del meno. Dopo un po' bì ricordava che a Bosconero doveva pagare un toro acquistato tempo prima dall'agricoltore Giovanni Andreina e perciò, fattasi prestare una bicicletta dal Vittone, si recava dall'Andreina. — Aspettatemi, — egli diceva ai due amici — quando torno vi pago da bere. Tornato dopo una ventina di minuti, offriva al Pagliassotti e al Vittone due bottiglie di vino. Mentre stava bevendo, ad un tratto, guardato l'orologio, affermiva di doversi affrettare per prendere il treno alla volta di Torino. — Veramente — egli diceva ai compagni alzandosi da sedere — ho intenzione di fermarmi a Settimo ed attendere là il treno per Milano; da Milano, domani, proseguirò alla volta di Cesena, Avete un locale da consigliarmi a Settima dove ci sia del buon vino? Il Pagliassotti gl'indicava una osteria prossima alla stazione e, insieme al Vittone, prendeva commiato. Alle 19,20 precise il Getto fu visto salire sul treno diretto a Torino. Le tracce finiscono a questo punto: più avanti è ti mistero. A Settimo il Getto non è giunto nè quella sera nè dopo. Avrà proseguito per Torino? Non se ne vede il perchè. 8ono state compiute ricerche anche a Moncalieri e Trofarello dove il commerciante aveva molte conoscenze, ma senza risultato. La polizia perciò non avendo altri elementi, pensava di vagliare scrupolosamente tutti i particolari che ti riferivano alle ore trascorse dal Getto a Bivarolo e Bosconero. Veniva perciò interrogato l'Andreina il quale raccontava di aver ritirato dal commerciante 82 mila lire. — Avete notato in lui qualcosa di anormale? — fu domandato all'agricoltore. — Veramente mi sembrava un po' preoccupato. Quest'affermazione, contrastante con quella del Vittone e del Pagliassotti, che dicevano invece di avere trovato di Getto perfettamen. te sereno, faceva pensare che durante il tragitto in bicicletta sino alla casa dell'Andrina il negoziante di bestiame avesse notato una faccia sospetta, forse qualcuno chefli teneva dietro da Ivrea. Ma coesta non è. che una supposizione, per il momento priva di qualsiasi conferma. Al punto in cui si trovano le indagini non resta che concludere in via ipotetica e non si tratta di ipotesi ottimistiche. Ormai l'assenza e il silenzio del Getto si sono prolungati per circa un mese, cosa che certamente non avrebbe fatto di sua volontà. Bisogna tener conto che una settimana prima della partenza egli parlava già del viaggio che doveva intraprendere e dei grossi affari che lo attendevano; questo purtroppo fa temere che qualcuno, cosi incautamente informato, abbia architettato una aggrees:one a scopo di rapina. Avrebbe perciò seguita la vittima, passo passo, da Ivrea a Ei varolo e da Bivarolo a Bosconero, attendendo il luogo e il momento propizi per mettere ad effetto i piani delittuosi. Ma dove sarebbe accaduto ciò? In rina stazione intermedia tra Bcreonero e Settimo? Non si vede però come il commerciante possa essere sta¬ n iimiiiim ifiiiiiiiii f iiiiMiuniitiiniiiMir ■iuii to indotto a scendere dal treno. Ed allora a Settimo? Ma a Settimo, come si è detto, nessuno ha notato il Getto ed è da escludere che un'aggressione non senza la logica reazione del vigoroso sessantenne, possa essere passata 'nosservata proprio nei pressi della stazione. Come si vede, non è fuori luogo parlare di mistero. I carabinieri ancora nelle ultime 24 ore hanno compiuto una vasta e minuziosa battuta, in tutta la campagna da Bosconero a Settimo.

Persone citate: Andrina, Antonio Getto, Getto, Giovanni Andreina, Giuseppe Vittone, Simone Pagliaa, Vittone