Per risolvere la crisi dell'energia elettrica

Per risolvere la crisi dell'energia elettrica PROGETTI DELLE SOCIETÀ' PIEMONTESI Per risolvere la crisi dell'energia elettrica Grave situazione dei bacini del meridione - La nostra zona è in condizioni di privilegio, ma deve fornire aiuti a Lombardia e Veneto - Si spera nelle piogge autunnaN La situazione delle riserve di energia elettrica è grave. H comitato interministeriale, riunitosi a Roma, ha infatti dovuto constatare che le disponibilità attuali sono Inferiori del 50 per cento a quelle del corrispondente periodo dell'anno scorso. Provvedimenti di emergenza sono già stati decisi ed altri seguiranno nei prossimi giorni. L'Italia meridionale ha già cominciato a vivere sulle riserve. Al sud la produzione di energia è basata sulle pioggie invernali e primaverili e, saltuariamente, sulla neve. Quest'anno, la pioggia non è riuscita a riempire i bacini e la neve non si e vista. Le poche precipitazioni stagionali sono servite a mala pena a fornire l'energia occorrente per le necessità giornaliere. A fine maggio i bacini erano già dimezzati: per rimediare in parte a queste difficoltà e per evitare l'esaurimento totale in breve periodo di tempo si è dovuto ricorrere alle centrali del nord assai prima del previsto. Al nord la situazione non è così grave ma è tuttavia preoccupante. La mitezza dell'inverno ha ridotto le precipitazioni atmosferiche d'alta montagna. Le acque dei ghiacciai — sicure e regolari ma lente — non possono che sopperire in parte alla carenza di neve. Anche i temporali primaverili non sono stati di grande utilità; anzi, il loro carattere alluvionale ha provocato danni alle zone colpite, senza permettere la raccolta delle enormi masse d'acqua che si rovesciavano a valle nel giro di poche Ore. Attualmente le centrali lombarde e venete sono già costrette a far ricorso ai ghiacciai dopo aver esaurito la poca neve caduta in quelle zone nell'inverno scorso. n Piemonte gode di una situazione lievemente privilegiata. Le precipitazioni invernali e le alluvionali primaverili hanno sinora permesso di mantenere inalterate le scorte senza ridurre le erogazioni agli utenti. Il sistema vincolistico imposto dal commissario per l'energia elettrica obbliga però le aziende piemontesi a fornire energia alle zone che si trovano in difficoltà; particolarmente la Lombardia ed il Veneto oltre alla Liguria. Le previsioni per il futuro sono difficili. La sistemazione, secondo i tecnici, non è irreparabile. Se le piogge autunnali cadranno nel periodo giusto, ottobre-novembre, e se saranno regolari è ancora possibile reintegrare le scorte prima dell'inverno. Un apporto sicuro sarà quel' lo delle centrali termiche; tutte le aziende elettriche sono state impegnate dal commissario Bottanl a mettere in fun¬ zLslTmin1rzrmpppaiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiim zione le attrezzature esistenti. La Sip — secondo quanto risulta — sta anche esaminando la possibilità di costruire a Torino una nuova centrale termica. I benefici però — se il. progetto sarà realizzato — non si risentiranno che nel 1952 perchè la messa in opera di una turbina della potenza di 50 mila cavalli-vapore richiede almeno tre anni. Oltre a questo le aziende piemontesi hanno impostato un programma a lunga scadenza per il potenziamento degli Impianti esistenti e per la costruzione di nuove centrali e di bacini capaci di sfruttare al massimo le risorse idriche delle zone in concessione alle due società. La centrale di Cimena (Sip) è già parzialmente in funzione. Lo sciopero degli edili ha ritardato i lavori per la seconda turbina che non sarà pronta prima di settembre. Altri impianti sono in costruzio¬ ■IIIIMIIM tlIlllIllllllHItlIllllHIIIllHl ne a Ceres, S. Barthelemy, Pontey, Avise, Sarca-Molveno, e S. Antonio sul Talvera nel Trentino. Gli impegni assunti dalla Sip rapresentano un totale di un miliardo e 132 milioni di Kw-ora che saranno a disposizione entro il 1952. Nello stesso periodo di tempo rA.E.M. si è impegnata a portare la propria produzione di energia elettrica dagli attuali 535 milioni a dltre 800 milioni di kw-ora annui. La maggior parte di questa energia sarà fornita dagli impianti in costruzione al Serrù e da quelli di Rosone - Telonio Attualmente la Sip produce 2760 milioni di kw-ora pari al 16,11 per cento della produzione dell'Alta Italia e al 12,06 per cento* di quella nazionale. I 635 milioni di kw-ora dell'A.E.M. invece rappreseptanto il 3,5 per cento della produzione Alta Italia e il 2,8 per cento di quella nazionale. IIIMIinilllllllMIIIIIIIlHllllllItllllll'lll

Persone citate: Barthelemy, Cimena, Sarca