Il congresso dei liberali

Il congresso dei liberali Il congresso dei liberali Vincerà la corrente favorevole alla collaborazione al governo- Le riform*. sociali e il pensiero dei dirigenti Roma, 5 luglio. Sono cominciati ad affluire alla capitale i primi dei circa seicento delegati che parteciperanno al quinto congresso del P.L.I., che inizierà ì propri! lavori sabato mattina al teatro Quirino. La regione che invierà al congresso il maggior numero di delegati è il Piemonte (da 60 a 70) seguita dalla Campania e dalla Puglia. Il congresso, che si aprirà con una relazione politica del segretario del partito, durerà tre giorni, il ministro Giovannini farà una relazione economico-sociale, il sen. Angiolillo una sulle autonomie regionali, mentre l'avv. Fossombroni tratterà della riforma agraria. L'interesse per l'assise liberale è assai vivo, perchè essa dovrà decidere sulla prosecuzione o meno della collaborazione al governo. Per quanto ì congressisti liberali non abbiano mandato imperativo dalla cosiddetta base e possano pertanto liberamente adottare le loro decisioni in base all'andamento delle discussioni congressuali, è certo che la corrente anti - collaborazionista, che fa capo all'ex-segretario del partito, sen. Lucifero, e all'ex-sottosegretarlo alla P.I., on. Perrone Capano, rimarrà soccombente. Anche in considerazione di questa previsione, fondata sull andamento dei congressi provinciali, la corrente contraria alla permanenza dei liberali al governo patrocinava il rinvio del congresso, tesi che la direzione non ha però accolta. Malgrado la tesi della permanenza dei liberali nel governo sia quella che raccoglie le maggiori adesioni, si prevedono al congresso accesi dibattiti sull'argomento. Per quanto riguarda il progetto Segni sui patti agrari i dirigenti del P.L.I. ci hanno confermato di avere pienamente approvato tutta la parte sociale (diritto di prelazione, permanenza dell'affittuario nel fondo quando sia morto 11 capo-famiglia, più lunga durata dei contratti), ma si sono opposti recisamente al vincolismo contrattuale. Siccome da qualche parte si era fatto un parallelo fra i liberali belgi, i quali rifiutano la loro collaborazione al cattolico Van Zeeland sulla piattaforma della restaurazione di Leopoldo IH e chiedono invece una politica di sgravi fiscali e di risollevamento delle classi più umili e in sostanza sollecitano riforme avanzate e l'attuazione dei programmi sociali, e i liberali italiani che avversano invece le intenzioni riformatrici e progressiste del Governo, e perciò minacciano di rompere i ponti con esso, abbiamo posto il quesito agli esponenti liberali villabruna, Giovannini, Montanara, Premoli. Essi ci hanno concordemente dichiarato che la mag¬ gioranza degli aderenti al P.L.I. è tutt'altro che contraria ad un'azione riformatrice. I dirigenti liberali hanno poi ricordato che i loro rappresentanti al governo si sono schierati con i ministri socialdemocratici sulla delicata questione delle tariffe doganali. La politica doganale, intesa a diminuire il protezionismo, e favorevole ad accordi commerciali, è stata sostenuta solo dai ministri liberali e socialisti-democratici e i primi si sono battuti perchè il governo nell'emanazione della nuova tariffa doganale si avvalga della cooperazione di una Commissione parlamentare. Le previsioni che, riassumendo, si possono fondatamente fare in questa vigilia del 5° congresso liberale sono che i liberali resteranno al governo; l'on. De Gasperi quindi tranquillo sul lato repubblicano, tranquillizzato, almeno fino all'autunno, su quello social - democratico, potrà mantenere intatta la formula del Gabinetto v. s. , ♦♦-»

Persone citate: Angiolillo, De Gasperi, Giovannini, Leopoldo Ih, Montanara, Perrone Capano, Premoli, Van Zeeland

Luoghi citati: Campania, Piemonte, Puglia, Roma