Il governo esamina le proposte per gli statali

Il governo esamina le proposte per gli statali Il governo esamina le proposte per gli statali Trattative per il coordinamento dei lavori parlamentari Roma, 2 luglio. Prima di passare ad argo menti di politica pura, diremo qualcosa della seconda questione sindacale della giornata: più annosa di quella dei marittimi e non meno complicata. De Gasperl è stato protagonista della prima, nella seconda è stato Giovannini, ministro liberale senza portafoglio: ha avuto infatti nella giornata un colloquio di tre ore con I rappresentanti della L.C.G.I.L. on.li Morelli, Cappugi e Storti, che accompagnavano un rappresentante della Federazione dei dipendenti del pubblico impiego. Nelle tre ore di colloqui, a quanto è dato sapere, il ministro Giovannini ha preso in esame un progetto di massima, che gli è stato sottoposto dai liberi sindacalisti. Consisterebbe essenzialmente in questi quattro punti: 1) Decorrenza degli aumenti, 1° luglio; 2) Aumento degli stipendi base secondo una scala che varia a seconda dei gradi; 3) Maggiorazione percentuale delle quote complementari del caro-vita; 4) Indennità integrativa a tutti coloro che non fruiscono in atto di indennità speciali (di toga, di studio, ecc.). Come prima impressione, le proposte dei sindacalisti liberi — ed essi stessi lo hanno fatto notare al ministro Giovannini — non sono in contrasto con i criteri informativi a cui si dovrebbe attenere il governo, secondo quanto è stato ripetutamente annunciato: in ogni modo Giovannini si è riservato ogni apprezzamento ufficiale dovendo ancora incontrarsi martedì mattina con i rappresentanti della C.G.I.L. per poter quindi riferire al Con¬ siglio dei Ministri, che si terrà nella stessa giornata, le richieste di tutti gli interessati. E' prematuro parlare di cifre, ma si possono comunque indicare gli obiettivi che il progettato miglioramento deve raggiungere: eliminare le disparità di trattamento determinate dai differenti gradi di rivalutazione conseguiti dalle diverse categorie degli statali (maggiore nelle categorie più basse, minore nelle alte); eliminare le disparità fra i dipendenti delle diverse amministrazioni. Le varie tesi A questo mira il punto quarto delle proposte presentate e dal suo canto il ministro Concila ha provveduto, nell'interesse dei dipendenti dalla sua amministrazione, a far porre all'ordine del giorno del Con siglio dei Ministri di martedì'un provvedimento che concede al personale direttivo insegnante di restare in servizio fino al settantesimo anno di età con il pieno godimento di tutti i benefici economici e di carriera. Come è noto, si tratta di una vecchia promessa, il cui man-1 cato esaudimento fino ad ora i ha provocato recentemente una agitazione della categoria che, pur mostrandosi piena di comDre.isione e animata da un lodevole spirito di sacrificio, è decisa a rivendicare con fermezza l'esaudimento delle proprie aspirazioni. Si continua intanto a parlare del problema di un migliore coordinamento dell'attività parlamentare, e ieri sera si è avuta una prima riunione tra i presidenti e i vice-presidenti delle due Camere: ne è scaturito un progetto, secondo il quale dovrebbe essere costitui- to un comitato di coordinamen-|to con la partecipazione di un | rappresentante della Presiden-lza del Consiglio. Questo rappre- sentante, secondo il progetto massimo, potrebbe essere lo 1 stesso De Gasperi, e in questo caso per;. lJ...?oJtej:e \agiBl&tivo\interverrebbero 1' presidenti delle due Camere: secondo un progetto ridotto l'esecutivo sarebbe rappresentato da Andreotti e il legislativo dai vicepresidenti;'secondo una terza prospettiva, che corrisponde ad un progetto mìnimo,, l'esecutivo non sarebbe affatto rappresentato. La decisione si avrà dopo un colloquio che 1 presidenti attendono da De Gasperi, che oggi è stato impegnatissimo per i marittimi. Sembra, comunque, che al Viminale prevalga questa tesi: il governo, che non può dare certo alla Camere suggerimenti sul modo di regolare i loro la vori, ritiene che un coordinamento di carattere permanente fra le stesse presidenze sarebbe prezioso al fine di sveltire la procedura legislativa. Lai canto suo il governo conferma la propria piena libertà di azio- ne in fatti di iniziativa legisla tiva e la propria prerogativa della scelta dell'ordine dei dibattiti e della determinazione della priorità della presentazione dei disegni di legge all'uno o all'altro ramo del Parlamento. Liberali e socialisti Con il problema del coordinamento si ricollega la proposta di Andreottì per il ripristino dei decreti-legge: essa ha avuto caute accoglienze da parte delia stampa di sinistra (solo II Paese attacca decisa-] mente), ma ha provocato una I assai chiara reazione da parte di un giornale governativo, la Voce Repubblicana. Nell'editoriale di questa sera la proposta è definita un « ballon d'essai », come di fatto è da attendersi, ed è vivacemente combattuta: «Per chi abbia un minimo di sensibilità democratica e se ne voglia servire è evidente che si tratta... dello svuotamento della funzione parlamentare a beneficio d';! governo... Certo la democrazia è una cosa scomoda; ma guai a mettersi sul piano psicologico della comodità è' d>"- meno -uiffrolle: è un piano Inclinato che porta alle dittature, le quali, come si sa, operano rapidamen- te e «berano i cittadini da ogni pensiero circa la cosa pubblica»- Fedele al proprio regio nalismo la Voce formula, a sua volta, una proposta: «Altri 3on° 1 'me,zzi P" far funziona re » Parlamento: a quelli, In Parte . accettabili, indicati dal lon. Andreottì c e da aggiun- gere l'alleggerimento che alla attività parlamentare verrà dalla costituzione e dal funzionamento delle regioni ». Poche notizie ancora sul prossimo congresso del partito liberale italiano: si sa che avrà svolgimento limitato pressochè esclusivamente al pro blema della partecipazione al governo. La corrente anticolla borazionista è essenzialmente meridionale, capeggiata dall'on. Lucifero e dall'on. Perrone Capano, la corrente collaborazionista ha infatti al Sud forse solo la base beneventana del presidente del partito on. De Caro, mentre'al Nord può con tare sull'adesione quasi unanime delle sezioni piemontesi, so lidali con Villabruna e Badini Confalonieri, oltre che con esponenti del ceto industriale, 3c.rive-iì'Giornrrle d'Itnli'ri —' dì « giustamente preoccupati conservare il più a lungo possibile il controllo sul governo ». Romitiani e siloniani stanno, dal canto loro, provvedendo a coordinare la rispettiva azione, incerti se procedere ad una fusione organica (soluzione più ardua) o alla costituzione di un comitato paritetico (soluzione più facile per il momento). Poi riprenderanno contatto ufficiale con il P.s.I.i., e per preparare il terreno Romita ha fatto questa sera dichiarazioni di piena fiducia nella perfetta lealtà democratica dei dirigenti di quel partito. Questo è un primo buon segno. v. g.

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