I comunisti passano all'azione e il Governo chiama uomini alle armi

I comunisti passano all'azione e il Governo chiama uomini alle armi ATMOSFERA DI GUERRA CIVILE IN FRANCIA I comunisti passano all'azione e il Governo chiama uomini alle armi Le rivendicazioni salariati sono quasi dimenticate: gli scopi politici sono dichiarati - senza finzione « Scarseggiano i viveri , o - (Dal nostro inviato speciale) Parigi, 28 novembre. Una sola fucilata potrebbe far scoppiare la guerra civile. Le forze si vanno schierando, gli animi si esaltano. Ma chi può sparare questa fucilata? I comunisti? La truppa? Nessuno ha intenzione di sparare. Soltanto che, ad un certo momento, 1 fucili sparano non si sa come, e lo sbocco violento diventa inevitabile, se la pacificazione ed 11 compromesso non prevalgono. I sintomi della paralisi L'aspetto della città è normale. Si vedono nelle vetrine dei pasticcieri 1 bignè gialli e mediocri e le paste di falso cioccolato che si possono vendere soltanto nei giorni di fine settimana. Nevica, fa molto freddo, ma, per fortuna, 1 servizi pubblici cittadini continuano ad andare, e soltanto chi vive nella lontana « banlieue » soffre della mancanza dei mezzi di trasporto. Eppure i sintomi di paralisi si addensano. Forse domani mancherà l'acqua, forse anche la luce, ed il gas se ne andrà del tutto. Ai mercati la roba da mangiare arriva in quantità sempre più ridotta: 800 tonnellate di frutta e legumi contro 1200 ieri e 1600 ieri l'altro. I prezzi aumentano: gli spinaci sono saliti da 17 a 30 franchi, la lattuga da 50 a 70, e così via. Normale alla superficie, Parigi comincia a soffrire l'invisibile, tenace assedio che 1 comunisti stanno tentando di stabilire. Parigi è già una città nella quale la posta non viene distribuita se non per caso a pochi fortunati, dove è difficile partire e arrivare, e che gli spazzini, a cominciare da domani, si rifiutano di pulire Stamattina si era sparsa la voce che fosse imminente l'arresto del segretario generale della Confederazione del Lavoro, il comunista Frachon; era una notizia falsa, fondata su una telefonata allarmistica. Ma bastò perchè affluisse In rue Lafayette, alla sede della Con federazione, un gran nume ro df giovani operai comunisti, esaltati, pronti a difendere il loro capo. Le truppe d'urto del partito hanno preso posizione, sotto la neve, intorno all'edificio. Il quartier generale dello sciopero era in stato d'assedio. E' chiaro che i comunisti non potevano attribuire serietà alla voce: volevano solo tenere allenati gli animi èasculsqsCm0nlqspmrznm l l , o Frachon, nella notte scorsa,! dè intervenuto ufficialmente per assumere la direzione degU scioperi. E' stato formato un comitato nazionale di sciopero, un vero comando militare con l'adesione di venti federazioni sindacali, che rappresentano quattro milioni di lavoratori su sei milioni di Iscritti alla Confederazione generale. Il comitato ha diretto un manifesto, 0 piuttosto un ordine del giorno, alle sue truppe, per incitarle alla lotta; ed ha proibito qualunque referendum a voto segreto tra gli iscritti sull'opportunità dello sciopero. La democrazia formale che prima regolava la vita dell'organizzazione sindacale viene abbandonata. Spiriti di intransigenza militare prevalgono. Del resto 1 comunisti hanno ben ragione per temere il risultato di un voto veramente libero e segreto. In un momento di crisi come questo, possono contare soltanto sui militanti. Gli altri, se potessero esprimere i propri desideri in una votazione seria, condannerebbero l'agitazione. Le resistenze allo sciopero si manifestano nettamente: il cartello dei servizi pubblici si è dichiarato, per esempio, contrario all'abbandono del lavoro. I sindacalisti socialisti, capitanati da Leon Jouhaux, fanno quello che possono per opporsi alla corrente comunista ma questa ha in mano gli elementi più violenti e spinge ormai apertamente alia lotta contro il governo. Lo scopo di Franchon e dei suol compagni è chiaro: vogliono paralizzare 11 Paese, far capitolare il Governo. Per ora 11 loro sforzo si concentra nelle ferrovie, per vincere gli ultimi ostacoli con sabotaggi, intimidazioni e la violenza. Le rivendicazioni salariali sono quasi dimenticate, gli scopi politici sono dichiarati senza finzione. Provvedimenti di forza Il Governo, che stasera i riunito In consiglio di Gabinetto, dopo due altri consigli presieduti dal Capo dello Stato, risponde alla minaccia con provvedimenti. militari. Ottantamila uomini, mezzo contingente della classe 1926, sono richiamati alle armi: è il secondo richiamo in pochi giorni. Ed 1 comunisti, alla Camera, hanno denunciato il capo di stato maggiore dell'esercito, generale Revers, che ha fama davrenc3dèmbzplbnmnGnd di gollista, come organizzatore di un plano di repressione antioperala. Certamente 11 Governo si prepara a fronteggiare la piazza e ad agire con energia. Schuman, In un voto avvenuto all'alba di oggi, aveva raccolto una maggioranza di soli 322 voti contro 412 11 giorno dell'investitura, ma quando si è trattato di votare i crediti militari per il mese di dicembre, la sua maggioranza iniziale si è ricostituita press'a poco neUe stesse proporzioni. provvedimenti di natura militare o poliziesca, se possono bastare a difendere lo Stato, non provocano da soli il fallimento degli scioperi. Occorrono altre decisioni. E infatti il Governo progetta la sospensione dall'impiego del dipendenti statali che non si presentino al propri poeti, e inoltre la mobilitazione civile dei lavoratori addetti a mansioni Indispensabili alia collettività. Ma il Go- uhi ti.ua. ^ \Ji ICVLl v 1K-v. -JJ-cl u uw- verno Schuman avrà la forza sdi applicare queste decisioni? I ' y_ . Domenico Bartoh 1 ti 11 > 1111111111111111111111111111111111111111111 ■ 11111 > i 1Ldvrdgccmhgprvm

Persone citate: Domenico Bartoh, Frachon, Leon Jouhaux, Schuman

Luoghi citati: Francia, Parigi