Romanzesca vita di Caillaux

Romanzesca vita di Caillaux LE MEMORIE DI UH GRANDE BORGHESE DI FRANCIA Romanzesca vita di Caillaux Sua moglie uccise e fu assolta: accusato di tradimento conobbe la galera Risorse, fu ancora ministro ed ora da oltre tomba si vendica dei suoi nemici (Dal nostro inviato) PARIGI, ottobre. L'ultimo libro di memorie che richiami la curiosità del pubblico, tn questo Paese di memorialisti, è un'opera in tre volumi, con la vecchia copertina azzurro chiaro della casa Plon. Si tratta delle Memorie di Joseph Caillaux, un ministro e presidente del consiglio della III repubblica, morto solo da qualche anno, più che ottantenne, e sepolto in un piccolo mausoleo *di cattivo gusto sulla famosa collina del Père-Lachaise. Qualità e vizi Caillaux era quello che qui chiamano un grande borghese, cioè un uomo dell'alta borghesia, riceo, c%n una tra¬ dizione di famiglia e obblighi di società e di cultura. Non si è grande borghese, o non si era sotto la III repubblica, se non si ubbidisce a certe regole sociali: una casa signorile, una grande biblioteca, una cultura superiore alla media, molte amicizie e relazioni mondane, vacanze in riviera e 'all'estero. La grande borghesia era il cuore della vecchia società francese, indebolita dalla guerra del '14, quasi spenta da quella del '40. Caillaux fu una delle figure più rappresentative, e insieme più discusse e combattute, di quel mondo, che aveva grandi qualità e grandi vizi, eredi di tre secoli di gloria, di potenza, di prosperità, ,ma anche di scandali, squilibri e rivolgimenti. Egli ebbe molti successi: ministro delle finan¬ ze a trentasei anni, presidente del consiglio a quarantotto, esponente riconosciuto delle sinistre. Sfa subì gravi rovèsci di fortuna politica: scandali, accuse di immoralità e, poi addirittura di tradimento, processi, carcere, confino. XJn po' con la mano calma del memorialista, un po' con la mano agitata e passionale del pamphlétaire, sempre con molta forza ed efficacia, Caillaux oi riconduce adesso attraverso le sue vicende personali, che spesso coincidono con gli avvenimenti decisivi della Francia dopo il '900. Suo padre era un conservatore. Ingegnere di «ponti e strade*, costruì ferrovie e finì presidente della « ParisLyon-Méditerranée ». Fu ministro con KacMahon e senatore. La madge, protestante, molto ricca, aveva una larga rete di importanti parentele inglesi. Joseph Caillaux studiò diritto ed entrò in una delle grandi carriere', quella degli ispettori di ' finanza, che in Frància non e meno apprezzata della carriera diplomatica. Dopo una intensa esperienza amministrativa di parecchi 'anni, andò alla Camera, rappresentante di un collegio deliS Barthe, la tua provincia. B presto, nel '99, Waldeck Roussaau, un luogotenente di Gambetta, una delle più grandi personalità della III repubblica, lo chiamò al governo addirittura come ministro delle finanze. La maggior parte degli uomini politici con gli anni, moderandosi le passioni giovanili, muovono da sinistra verso destra. Caillaux fece il con: trario: da repubblicano moderato, < progressista », divenne radicale - socialista. Briand, che era suo amico ma anche suo emulo, non esitò a chiamarlo * plutocrate demagogo ». Presidente del consiglio per pochi mesi, nella seconda metà del 1911, Caillaux fu chiamato a risolvere definitivamente il problema marocchino, ohe la Germania aveva inasprito mandando una nave da guerra, il «Panther», ad AgoAir. L'assassinio di Calmette Ma certe sue scorrettezze, certi contatti equivoci con agenti tedeschi alle spalle del ministro degli esteri e della diplomazia ufficiale, ' in genere il suo atteggiamento favorevole a un compromesso con la Germania, inasprirono l'opinione pubblica, gli misero contro due spietati rivali, Clemenceau e Poincaré. Tornato per la quarta volta alle finanze con Dpumergue, alla fine del '13, dovette dimettersi pochi mesi dopo. Bua moglie aveva ucciso a revolverate il direttore del « Figaro*, Calmette. Calmette conduceva da qualche tempo una violenta campagna contro Caillaux, ispirata, secondo queste «.Memorie*, da due colleghi del ministro, Barthou e Klotz, e addirittura dal presidente della repubblica, Poincaré. Il « Figaro » aveva esaurito la serie degli attacchi politici e minacciava di passate a rivelazioni private. Aveva in mano certe, lettere scritte prima del matrimonio da Madame Caillaux al futuro marito. Queste lette-' re erano state cedute al giornale dalla prima moglie del ministro, che aveva divorziato da lui per lasciare il posto al nuovo amore. Caillaux aveva un vivace temperamento amoroso: si era sposato la prima volta a quarant'anni passati, la seconda a quarantotto. La secon^ da moglie, una bella borghese parigina, si impressionò per la minaccia, temette di essere disonorata dalla pub-7, blicazione. Gridava a Caillaux: *Non farai niente? Permetterai a quel miserabile di penetrare nella mia alcova! ». « Gli spaccherò la faccia» rispose il marito. Ma questa promessa non bas*ò alla donna. Nel pomeriggio-' del 16 marzo 1914 andò negli uffici del « Figaro », con una rivoltella nella borsetta, vide Calmette, gli sparò, lo uccise. Non aveva intenzione di ammazzarlo, sostiene Caillaux; Calmette non sarebbe morto se non fosse fuggito davanti all'arma spianata, •e non si fosse rannicchiato per terra, vilmente. Nessuno saprà mai che cosa volesse fare la signora Ca\llaux. se intimorire oppure uccidere Calmette. Fatto sta che lo ammazzò. « Olairvoyance et force d'dme dans les épreuves », dice il sottotitolo del' terzo volume delle « Memorie ». Chiaroveggenza! In parte, insieme a molta leggerezza e imprudenza, a bruschi salti di umore. Ma forza d'animo certamente. Caillaux si mostrò coraggioso nella sventura. Aveva appena tratto dal carcere la moglie, rinascendo ad ottenere la sua assoluzione dalla corte d'assise, che venne la guerra. La responsabilità del conflitto, o almeno della partecipazione francese, è da lui attribuita in gran parte a Poincaré. Forse aveva ragione Accanto a Poincaré, nonostante la sua vecchia ostilità per lui, fini per metterai Clemenceau, nominato presi;,, dente del consiglio nel '17. E tutti e due, il capo dello Stato e il suo ministro, vollero schiacciare Caillaux. . Caillaux rappresentava copertamente il partito della face. Aveva contatti con elementi loschi, uno dei quali, un certo Bolo, riconosciuto colpevole di spionaggio, venne fucilato. Sovvenzionava un giornale equivoco il « Bonnet Rouge». Bi sapeva, del resto, che disapprovava la guerra, che temeva le conseguenze di un prolungato conflitto, le perdite di vite e di ricchezze. La sua politica era stata sempre quelle della conciliazione con la Germania, mentre Clemenceau e Poincaré rappresentavano la politica della révanche. Cosi 10 colpirono con estrema durezza: fu arrestato, processato all'Alta Corte, condannato a cinque anni di carcere (ne scontò la metà), a cinque di confino. Oggi, morto, si vendica nell'ultimo volume delle « Memorie » accusando, a sua volta Clemenceau di intelligenza con una Potenza straniera: scrive che l'uomo della vittoria aveva qualche legame misterioso con l'Inghilterra, forse con l'Intelligence Service. Ma il vecchio borghese si rialzò di nuovo. Dopo la guerra fu amnistiato, tornò al parlamento e anche, per brevi periodi, al governo. Mori vecchissimo, dopo tutti i suoi rivali, dopo Clemenceau, dopo Briand, dopo Poincaré, dopo Barthou. Era nato sotto gli splendori di Napoleone III, vide sorgere 11 regime di De Gaulle. Qualche sciovinista lo ricorda ancora come un traditore. Ma nessuno storico serio può accogliere questo giudizio, nonostante le molte leggerezze e scorrettezze di quell'uomo eccezionale. Dopo due guerre e la grave diminuzione 'della potenza è delia prosperità francese, si può dire, che il nemico di Clemenceau avesse torto quando temeva l'avventura della révanche? Domenico Bartali Joseph Caillaux L'assassina di Calmette

Luoghi citati: Calmette, Francia, Germania, Inghilterra, Parigi