Il colonnello comandante degli scioperanti emiliani

Il colonnello comandante degli scioperanti emiliani Il colonnello comandante degli scioperanti emiliani Bologna, 11 settembre. Il colonnello brigadiere dello sciopero emiliano è un excalzolaio di 35 anni, un autodidatta animoso e intelligente. Enrico Bonazzi, infatti, non solo comanda le truppe dei braccianti bolognesi, ma, in pace e in guerra, o meglio in questo stato di guerriglia sindacale, coordina altresì le mosse del suoi sette colleghi e ne risponde a Milano e a Roma. Sono otto provinole con otto colonnelli rossi, di cui due deputati, alla testa della Federterra. Otto reggimenti, per seguitare nella metafora militare, che possono dunque manovrare con un sincronismo e un apparato di forze tali da preoccupare non poco gli opposti comandi. Bonazzi é un oratore dalla voce rauca, velata di tutta la umidità e la tristezza delle cantine, dei rifugi clandestini, del carcere politico (dieci anni), sofferto in passato. Una vera voce da agitatore comu nista. Sono già tre anni che quando questa voce perentoria e affannata Incomincia ad echeggiare nelle piazze « agrari > si mettono sulla fensiva. Essi insistono su tanti fatti, su tanti aspetti preoccupanti dello sciopero: che la frutta può marcire, che foraggi già tagliati sono in pericolo, che il latte diminuisce; e chiedono ora che un fuoco almeno, solo quello magari, sia mantenuto vivo: per essiccare le foglie di tabacco già raccolte. Quanto alle tariffe per II taglio del riso, essi, gli agricoltori, insistono nel considerarla una questione a sé, da re- golare subito, con un'apposil commissione, mentre un'altra studierà con più calma la parte normativa del contratto coloniale, basata sul famosi cinque punti della Federterra orario di lavoro, salari, Impo nlbile della mano d'opera, indennità e regolamentazione delle disdette. «Non vogliamo firmare — essi dicono — ima cambiale senza avere neppure il tempo di guardarla ». È' proprio qui che divergono le opinioni, ' metodi di lotta, le voci. Ciò che per gli uni si presenta come una serie di questioni da affrontare man mano, è invece per gli altri un solo problema indissolubile, di cui non deve essere differita la soluzione. «A mio modo di vedere — mi ha detto il Bonazzi — è inaccettabile la semplice prò messa che, una volta concordate le tariffe sul taglio del riso, si procederà a discutere l'intero capitolato colonico. I lavoratori verrebbero a trovarsi, obbiettivamente, in una situazione di inferiorità. Quella voce che risuona pacata nel chiuso di una stanza si fa rauca e perentoria in piazza. Beltramelli non riconoscerebbe davvero questi nuo vi uomini rossi dell'Emilia e della Romagna. Non si perdono più in dispute o in bisbocce, ma hanno lo a guardo acuto, 1 gesti brevi, la fede ostinata del comandanti di truppe g. v.

Persone citate: Bonazzi, Enrico Bonazzi

Luoghi citati: Bologna, Emilia, Milano, Roma, Romagna