Gli inglesi hanno perso l'amore al lavoro

Gli inglesi hanno perso l'amore al lavoro La tabe che mina le riforme laburiste Gli inglesi hanno perso l'amore al lavoro (Nostra corrispondenza) LONDRA, settembre. n dicastero della propaganda, tipica superstruttura del totalitarismo socialista sulla vecchia fabbrica democratica, si sforza di convincere il mondo che la depressione economica in cui è precipitata l'Inghilterra è la conseguenza inevitabile dello sforzo sostenuto durante la guerra. Nessuno nega che lo sforzo ' AmmmtnmhmumàitjlàIn causa prima di questa perduta capacità di ripresa è un'altra: ed è che il popolo inglese ha perduto V amore del lavoro. Né è questo un fenomeno di origine recente o derivante soltanto dallo sforzo sostenuto durante la guerra; tutt'al più la guerra lo aveva intensificato. Chiunque conosca l'Inghilterra per lunga esperienza di vita ha assistito nel corso di anni e non senza grandissimo stupore a questo accelerarsi del fenomeno di disamoramento del lavoro. Erano per lo meno vent'anni che s'an¬ dava diffondendo fra le masse lavoratrici un senso d'indifferenza per il loro lavoro, aia prima della guerra il lavoratore inglese impressionava per la sua scarsa pproduttività; anzi, per la sua indifferenza a produrre. Scomparso quasi totalmente, sopratutto negli anni della guerra, l'artigianato; ridotta tutta la produzione a quella meccanizzazione standardizzata la quale porta con pre verso il basso e mai ver- ] so l'alto; il sistema tradeunionistico, negando il diritto di lavoro a chiunque non fosse federato, ha generato nel lavoratore l'inclinazione, rapidamente diventata una pretesa, ad aspettarsi un massimo di rimunerazione a cui non corrisponde affatto un proporzionale apporto di attività individuale. Il lavoratore è arrivato a considerare il suo lavoro come una assegnazione ingiusta della Provvidenza, e a non amarlo più; è arrivato alla aspirazione — per non dire la pretesa — di più paga e meno lavoro: passare otto ore all'officina perché così è stato pattuito dalle federazioni, ma è inutile essere un lavoratore zelante {ammesso ohe quest'uccello esista ancora) perchè nelle officine la produzione deve, come nei convogli di navi, seguire la velocità del lavoratore più lento! Prima del '89 il lavoratore ■inglese era abituato ad un .di vita, cMissimo; anr Ogni continentale residente in Inghilterra — e tutti i popoli continentali non solamente sono frugalissiml ma hanno innato il senso della economia del preziosissimo pane che l'uomo guadagna con la sua fatica — ogni continentale inorridiva davanti allo spreco di pane, di burro, di marmellata e d'ogni cosa a cui era abituato il lavoratore inglese, il quale gettava nelle immondizie il pane di ieri, e quello fresco non mangiava se non cosparso di bUITOl Dopo il '39 il lavoratore inglese dovette modificare queste sue abitudini. Finché la guerra durò, la coscienza nazionale gli fece tener duro, e soprattutto la convinzione che dopo la vittoria la cuccagna sarebbe ricominciata. Ma la pace lo ha gettato in condizioni ancor più tristi e dure di quelle degli anni di guerra; e oggi il lavoratore inglese va svogliatamente all'officina soltanto per ricevere il venerdì la bustina con cui pagare le sue magre razioni. I/intensificarsi delle restrizioni ha epento l'ultima favilla della coscienza lavoratrice: il dilagare dell'assenteismo è infatti un indice della tendenza del lavoratore a trascurare deliberatamente il lavoro per darsi all' ozio. Inoltre quella forma di vita che il governo socialista chiama "austerità" si risolve nell'impossibilità di poter comprare le cose che pur vengono prodotte, e questo diminuisce vieppiù l'incentivo a produrre, incidentalmente, si tenga presente- ohe a livello di vita che il lavoratore inglese godeva prima della guerra era mantenuto mediante un enorme volume di importazioni pagate in parte con le esportazioni e in parte con il reddito degli immensi investimenti esteri che vennero divorati dalla guerra; e si tenga altresì presente ohe per ritornare alle importazioni di anteguerra occorrerebbe portare le esportazioni a un livello del 90 per cento superiore a quello dell'anteguerra, ciò che è già risultato impossibile; e a questo si aggiunga il paradosso che i viveri prodotti in Inghilterra costano infinitamente di più di quelli importati. Questa crisi morale del lavoratore inglese è aumentata anche dalla psicosi politica di cui sta soffrendo il popolo britannico. Dagli anni della guerra in qua le masse inglesi si sono abbandonate al miraggio della riforma sociale. Il socialismo intensivo ha portato con sé il totalitarismo di Stato; e questi si estrinseoa attraverso l'irreggimentazione. I/esercito degli impiegati statali supera il milione; e con ogni nuova riforma la superstruttura dei controlli centralizzati sale in pinnacoli vertiginosi. L'irreggimentazione preclude — anzi, proibisce — ogni iniziativa individuale; e la morte dell'iniziativa genera l'apatia. Sta scomparendo altresì la caratteristica del sistema democratico inglese, la quale consisteva nel non concedere mai a un governo dei poteri illimitati. E questo è veraménte il volto nuovo dell'Inghilterra; scompare l'old England. C. M. Franzero

Persone citate: Franzero

Luoghi citati: Inghilterra, Londra