Sìntomi di disorientamento nello sciopero dei braccianti

Sìntomi di disorientamento nello sciopero dei braccianti Sìntomi di disorientamento nello sciopero dei braccianti Il difficile lavoro delle squadre di controllo: in qualche zona si lavora di notte Il riso comincia a marcire -- Voci allarmistiche ed episodi di insofferenza (Nostro servizio particolare) Novara, 11 settembre. Nel basso Novarese è apparso oggi più accentuato e diffuso un senso di disorientamento già notato ieri tra la massa dei braccianti agricoli. Le ragioni di questo sfato di animo sono diverse: anzitutto la sensazione che lo sciopero non eia stato accettato spontaneamente; ancora ieri le strade di campagna della zona BiUavengo-Castellazzo erano bloccate da squadre di controllo che rimandavano indietro anche i braccianti ovviati alle piccole e medie aziende di coltivatori diretti. Nelle campagne di San Pietro Mosezeo venivano segnalate staffette di sorveglianza armate di bastoni, che st sono disperse al sopraggiungere della polizia. Appena oltre il Sesia, nelle risaie vercellesi del vasto territòrio Arborio-GhislarengoLenta, il raccolto non ha avuto un'ora di sosta, grazie all'apporto delle tagliariso novaresi della zona ai Carpionano Sesia che, ancora questa mattina, hanno varcato indisturbate, a gruppi, il ponte per recarsi al lavoro in quelle piccole e medie aziende. Tutto questo crea naturalmente del malumore tra i braccianti medesimi di -altre zone che non comprendono più quali siano le precise direttive, dal momento che a loro non e invece permesso di lavorare nemmeno nelle piccole aziende. TI fatto poi che taluni agricoltori siano riusciti a formare squadre di manovali reclutati fra parenti e piccoli agricoltori, che lavorano anche di notte, aumenta la preoccupazione di molti scioperanti i quali temono di perdere infere settimane senza possibilità di recupero. Dopo le voci di un prossimo sciopero dei mungitori e degli addetti al bestiame, che verrebbero ad affiancarsi ai braccianti stessi, in giornata venir va raccolta quella insistente di uno sciopero generale a breve scadenza. I/informazione ci è stata confermata da due capi lega comunisti, non sappiamo con quale fondamento. Sta di fatto che essi ci parlavano con tono sicuro di treni che saranno fermati, di stabilimenti occupati, di raccolti agricoli distribuiti ai lavoratori, e cosi via. Questa sera si apprende intanto un episodio di sapore tra il serio e l'umoristico: alla cascina Calzavacca, in comune di Garbagna, un capolega con upsfiszcadgddpgtpptrcsdNcdlmtpprctmctzqnppcpctBvtbmciaddlIailIMMIMMIMUltM IMI111II11MIIIIIIMMIIMMIMIIMI una squadra di controllo si presentava al proprietario Cesare Ubezio, chiedendo che il figlio geom. Giovanni non fosse lasciato a lavorare, nell'azienda ove si era recato per coadiuvare il padre in seguito allo sciopero. Al rifiuto dei due di aderire all'invito il capolega disponeva per il sequestro della persona del mungitore dell'azienda. La cosa stava prendendo una piega piuttosto grave quando la Questura interveniva, su richiesta del proprietario, e fermava il capolega e due scioperanti. Più tardi la Federterra chiedeva il rilascio .deUtò fermati minacciando, in caso contrario lo sciopero anche dei mungitori di tutta la zona di Garbagna. Non si sa che cosa sia intercorso tra la Questura e la Federterra; certo è che, verbalizzato l'interrogatorio dei fermati, questi venivano rilasciati, non solo, ma ricondotti al paese con una «jeep» détta polizia. Sembra che essi saranno denunciati per sequestro di persona. a. g.

Persone citate: Calzavacca, Castellazzo, Cesare Ubezio

Luoghi citati: Garbagna, Novara