Mosca festeggia otto secoli di vita di Ettore Lo Gatto

Mosca festeggia otto secoli di vita Mosca festeggia otto secoli di vita Domani 7 settembre la Russia festeggia l'8° centenario della fondazione di Mosca. Anche Roma ha mandato una delegazione nella capitale sovietica per partecipare alla cerimonia. Pur superata in età da città minori, come Nòvgorod, Pskov, Kiev, la cui origine è alla soglia stessa della sto-' ria della Russia del nono e decimo secolo, Mosca è. una delle più antiche città russe. Uh suo atto di nascita, sia pur leggendario, come quello di tante altre città, ci è ignoto, e la celebrazione che cade quest'anno, del suo ottocentesimo anniversario, si riferisce non alla sua origine ma alla prima menzione del suo nome, nella forma controversa di Moskov, nell'antica «Cronaca» all'anno 1147, erroneamente da qualche storico considerato l'anno della sua origine. Gli inizi di Mosca furono modesti. Fu infatti un avvenimento di importanza secondaria che la fece nominare, come punto di convegno cioè di due principi della Russia feudale, divisa allora in tanti principati quasi tutti in lotta fra loro, e, data tale situazione, neppure fi fatto che cent'anni dopo essa divenne il- centro di un piccolo principato che ne prese il nome, sarebbe rimasto come degno di rilievo nella storia, se nel 1328, sotto uno dei maggiori principi russi, Ivan Kalità, diventata capitale di un gran principato, non avesse cominciato quell'azione di accentramento che lentamente si svolse poi per tutto un secolo e, segnando il corso della sua grandezza, sfociò, con Ivan ni, verso la fine del secolo XV, nella predominanza del gran-principato moscovita su tutti gli altri principati e nella liberazione di tutta la «terra russa» dal secolare giogo tartaro-mongolico. E' vero che questa vittoria moscovita ebbe anche lati oscuri, come la fine dell'indipendenza repubblicana di Nòvgorod e di Pskov, entrate a forza a far parte della sfera politica di Mosca; ma l'accentramento significò an¬ 11111111111111 iiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii che la grandiosa illusione dell'eredità del caduto impero bizantino e la creazione della teoria di Mosca-terza Roma, intorno alla quale si mosse non soltanto la storia spirituale, ma anche la politica, specialmente estera, della Moscovia fin quasi alla comparsa di'Pietro il Grande alla fine del secolo XVII. Non deve meravigliare che nella < ripresa di patriottismo nella Russia sovietica abbia avuto tanta parte la rievocazione di Ivan IV il Terribile, che della politica estera russa espansionistica prima di Pietro il Grande fu l'assertore più convinto ed efficace. La creazione di Pietroburgo e 11 suo avvento a capitale dell'Impero russo, succeduto alla Moscovia, parve togliere importanza alla vecchia capitale; parve, ma in sostanza non fu forse del tutto così, nonostante la magnificenza della creazione di Pietro e dei suoi successori durante il secolo XVIII; Mosca evidentemente non cessò mai di essere la capitale della vera Russia, ed è probabile che non soltanto motivi contingenti spinsero il goveriiiiiiiiiiiiiiiisiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitim < o te l i e a o e o è e o e . , o e a , a e a o l I n . e e e o , e o l l è n e ro sovietico, dopo la vittoria della rivoluzione, a portare la capitale dell'URSS a Mosca, che pure nel 1918 era ancora una srossa città di provincia in confronto della grandiosa capitale europea del Nord creata da tanti famosi architetti, tra i quali gli italiani Rastrelli, Quarenghi e Rossi. Il pensiero del significato di Mosca per i cuori russi dovè avere la sua parte nella decisione, anche se apparentemente in contrasto col significato, tutt'altro che « slavofilo» in origine, della rivoluzione proletaria, assai- più legata a Pietroburgo (più tardi ribattezzata,1 proprio per il suo carattere, in Leningrado). E! abbiamo detto slavofllo perchè Mosca fu nella storia russa proprio il simbolo dello slavofilismo contrapposto all'occidentalismo di Pietroburgo, di questa < finestra aperta sull'Europa », ad aprir la quale il suo fondatore aveva dovuto portare a morir nelle paludi del Nord decine di migliaia di russi tratti da ogni terra dell'impero e ignari di quel che la nuova capitale doveva significare per la Russia. Ma slavofila o non, Mosca fu sempre la beniamina dei russi e a chi ben segua la storia della Russia, è sempre il suo nome che più colpisce la immaginazione. E' soprattutto a Mosca ohe gli stranieri cercarono sempre-non solo il centro, 11 cuore, ma anche l'anima della Russia, quell'anima che ci hanno rivelato Tolstoj In Guerra e pace ed Anna S'arenino, il drammaturgo Ostrovskij nelle sue innumerevoli creazioni, Gorkij ne La vita di Klim Samgin e, risalendo più indietro nella storia, Griboèdov in Che disgrazia l'ingegno. Griboèdov come Ostrovskij furono moscoviti, e moscovita di nascita fu anche Puskin, che forse a questa sua origine dovette certi legami oon la storia russa (si pensi al Boris Godunov) che controbilanciarono nel suo spirito l'atmosfera della Neva. Mosca festeggia oggi i suoi otto secoli di vita, in una nuova e diversa fase della sua esistenza storica. Anche esteriormente essa è diventata europea quasi quanto Leningrado, almeno in una parte della sua enorme estensione, le cui distanze sono ridotte da una delle più grandi ferrovie sotterranee del mondo; in essa vi sono concentrate enormi forze dell'industrializzazione della Rùssia; in essa pulsa la vita culturale, nelle università, nella Accademia delle Scienze trasferitavisi da Leningrado, e in cento altre istituzioni Ciò non significa però che Mosca abbia rinunziato a conservare, almeno nelle sue linee principali, la fisionomia caratteristica dei suoi secoli di storia, che tanti monumenti'consacrano: dalle mura e cattedrali del Cremlino nel centro della città al monasteri della periferia, dalla chiesa di S. Basilio al Mausoleo di Lenin sulla Piazza Rossa, dagli ampi viali di circonvallazione agli originali cortili, dal monumento di Minin e Pozarskij, gli eroi della difesa contro lo straniero al principio del Seicento a quello di Fedorov, l'introduttore della stampa nella Moscovia, dal monumento di Puskin a quello di Timirjazev, dicono, - tra le molte altre, del posto di prim'ordine che la Russia occupa nella storia della poesia e della scienza mondiale. Città ricca' di fascino pel suo passato, di interesse pel suo presente, di prospettive pel suo avvenire, giustamente Mosca, oggi che il suo nome è sulle labbra delle genti di tutto il mondo, ha voluto celebrare quella prima modesta menzione di esso, cui doveva seguire la gloriosa storia plurisecolare che vi si concentra. Ettore Lo Gatto 1 Il dono di Roma alla capitale sovietica.