RAGAZZI

RAGAZZI RAGAZZI I ragazzi di oggi mi Inerirlo-Biscono. Non 1 loro problemi, perchè lo non credo a un prò- blema del giovani In generale, I vecchi saggi hanno ragione quando affermano che un prò-blema del giovani in generale non esiste. Ma i giovani, essi, esistono, e 1 ragazzi di questo dopoguerra, malandati, svogliati, riservati, esistono, e mi incuriosiscono. Mal nutriti proprio nel momento critico della crescita, essi sono cresciuti in lunghezza soltanto, petti più lunghi che larghi, gambe lunghe e magre, guancle allungate. Male istruiti proprio nel momento critico della crescita intellettuale, avendo letto più manifesti clandestini, ordinanze della Kommandatur e scritte di vernice sui muri che capitoli di Sallustio e dialoghi di Platone, essi sono di un'incredibile diffidenza e timidezza intellettuale. La timidezza 6 accresciuta da quel gran salto dal nero nel bianco che essi hanno fatto, dal buio pésto del regno della Polizia nel bianco abbacinante dell'Anarchia dell'immediato dopoguerra. Un salto come quello, cosi brusco e radicale forse non s'era mai visto nella storia, perchè gli antichi despotismi, 1 regimi assoluti e paternalistici lasciavano sufficiente margine all'immaginazione per prepararvi a tutte le eventualità, compresa quella della libertà. Ma le dittature ideologiche, i totalitarismi esigenti e assorbenti di oggi non lasciano nemmeno uno spiraglio perchè possa entrarvi il menomo sospetto di un qualcosa che non sia la dittatura. Non fu dunque un salto da un regime in un altro ma da uno in un altro pianeta, e li ha lasciati pfù inebetiti che persuasi. Forse fra dieci, fra venti anni, quando quell'esperienza si sarà ben bene depositata nella loro fantasia, qualcuno di questi ragazzi ce ne narrerà il segreto in un lungo racconto, uno di quei racconti minuziosi, un po' noiosi e affascinanti in cui un secolo o un mezzo secolo si confessano. Per ora non ci rimane che constatare gli effetti dello choc In molti di essi, quella timidezza, quella riservatezza, quel rispetto formale per gli uomini della generazione precedente, un rispetto al quale si mescola come una vaga incredulità. Vi ascoltano mentre parlate di Giolitti o di Turati, che qualcuno di noi ha fatto in tempo a vedere da vicino; vi ascoltano col rispetto ohe si ha per chi parla di terre lontane e Ipotetiche, e si direbbe che in fondo essi non sono proprio sicuri che quella società e quegli uomini siano mal esistiti. Perciò preferiscono farsela tra loro e con le ragazze della loro età. Vanno assai bene d'accordo, ma 1 rapporti fra 1 due sessi hanno tutta l'aria di essere più affettuosi che appassionati. Passeggiano indolentemente nelle strade affollate, si tirano allato la ragazza, non stringendola alla vita o prendendola a braccetto, ma passandole il braccio sulla spalla cóme fanno le reclute in libera uscita. Non sospettereste di nulla anche perchè le ragazze si prestano pochissimo a essere sospettate. Sono anch'esse così diverse. La Venere dell'altro dopoguerra era-una Venere nevrastenica, spavalda, viperina e aveva le occhiale devastate, le nari vibranti, la zazzera corta e 1 tacchi altissimi. Le ragazze di oggi fanno invece pensare a certi angioli come li rifacevano nell'ottocento sul modello di quelli del quattrocento, capelli lunghissimi e sciolti sulle spalle, pettinati negligentemente, come di bambine che s'infastidiscono a farsi pettinare, esse 11 offrono con entusiasmo al vento come nelle poesie di un'altra età, visi bianchi e poco dipinti, mezzi tacchi, vanno indolentemente come schiave, e spesso l'andatura, il portamento sono trasandati, sgraziati come di bambine che giocano a essere incinte. Passano dinnanzi alle edicole e guardano con occhio critico e incredulo le Veneri prosperose e provocanti delle copertine del giornali pornografici. Non si riconoscono in quel sex appeal, In quei petti ohe scoppiano, in quel polpacci incredibili. I loro Volti sono Invece infantili e 1 loro polpacci sono lunghi e lisci come quelli del loro coetanei. I libertini — ce ne sono ancora e sono cinici come ai bei tempi — dicono che non bisogna fidarsi di quell'aria Indolente e ' Infantile perchè 11 mimetismo delle donne è proverbiale ed esse amano confondersi persino nella pigrizia e nella timidezza dei loro uomini. Aggiungono 1 libertini che quella posa infantile è 11 loro modo di essere impudiche e che la prostituzione dilaga. Questo è un altro discorso. C'è forse qualcosa di vero, ma non nel senso peggiorativo del libertini, bensì nell'altro che le ragazze di oggi sono più ricche d'iniziativa, sono più intrepide dei loro coetanei. La natura compensa come può gli scompensi della storia, e se la storia con 1 suoi guai, le sue rivoluzioni, le sue carestie e invasioni fa 1 ragazzi più timidi e diffidenti, la natura fa le ragazze più Intrepide, e se le disgrazie tolgono coraggio ai ragazzi, la natura ne dà alle ragazze, e se la crisi degli alloggi mette alla disperazione 1 fidanzati senza immaginazione, la natura dà alle fidanzate abbastanza immaginazione per trovare un alloggio. Io so di una ragazza di buona famiglia che, dopo essersi persuasa che mai si sarebbe sposata se avesse aspettato l'ai eazqmcrvfcppMpdlncrgzcSfg—SaCnpmpfsrdTttdddgsszgigvnIscaP j logglo dal fidanzato, prese lei In mano la faccenda e arrivò al punto di dar fuoco alla ca sa di un vicino molto ricco per costringerlo a sloggiare e , andarsene a vivere In albergo. Fece le cose con calma e con garbo e nessuno ha mal sospettato di nulla. Nottetempo trascinò in mezzo al mobili e alle travi che friggevano ancora il fidanzato esterrefatto e definitivamente compromesso. Dopo una settimana erano sposati e non è stato più possibile sfrattarli, anche perchè il padrone di casa non aveva molta voglia di tornare a dormire sotto un tetto per metà scoperchiato e in mezzo all'odore di bruciato. Ma tetti scoperchiati e odore di bruciato sor* cose familiari ai ragazzi delle ultime leve. Sono più intrepide dei maschi anche nella disperazione. So di un'altra ragazza, una maestrina bella, moderna 'ma con un magro stipendio, che voleva molto bene a uno di questi, ragazzi svogliati della sua età. I genitori di lui le avevano detto di 'lasciarlo In pace perchè c'era In vista un matrimonio ricco. Essa chiese soltanto che fosse lui a dirglielo. Lui abbassò gli occhi e ammise che, purtroppo, le cose stavano così. Allora lei gli sorrise, gli accarezzo i capelli e se ne andò. Attraversò serica affrettarsi le vie della città, fece persino alcune compere e, arrivata al portone di casa, s'informò dalla portiera, cui era molto affezionata, come stesse un suo bambino che aveva la pleurite. La portiera la guardò e vedendola oosl bianca le domandò che cosa avesse. Rispose la ragazza: « Non è nulla. Fra poco rivengo giù e ti spiegherò >. Così fece infatti. Salì le scale senza affrettarsi, aprì la porta di casa, attraversò senza affrettarsi le stanze, spalancò la finestra tutta quanta e si lasciò andare. Poiché non era uscito sangue dalla bocca, la polizia potè constatare che s'era incipriata da poco e s'era messo Il rossetto alle labbra. Una piccola, intrepida ruga, che prima nessuno le aveva mal visto, era precipitata con lei dal quinto plano ed era andata a conficcarsi tra un sopraciglio e l'altro. Sandro De Feo '

Persone citate: Giolitti, Sandro De Feo