Nuovo appello di De Gasperi ad uno sforzo per la salvezza

Nuovo appello di De Gasperi ad uno sforzo per la salvezza Nuovo appello di De Gasperi ad uno sforzo per la salvezza "Se arrivasse l'inflazione gli egoisti pagherebbero per primi,, - Nel'47-'48 lo sbilancio sarà ridotto più del previsto Roma, 28 aprile. Questa sera, come nella consuetudine, il Presidente del Consiglio ha fatto 11 punto della situazione generale parlando al microfoni della RAI dal suo tavolo di lavoro al Viminale. L'on. De Gasperi ha subito affrontato 11 tema scottante della inflazione ed ha dett,o: « Un soffio di panico e di follia passa attraverso certi strati del Paese. Pochi giorni fa un mezzadro offriva un milione e 200 mila lire per un palo di buoi. Dattilografe e fattorini speculano in borsa. Chi ha roba non vende. Un feroce istinto egoistico e antisociale si impadronisce degli animi pavidi e uno spirito di avventura e di dissipazione spinge al gioco d'azzardo sotto ogni forma, ai consumi di lusso, ai divertimenti passlona.il e più costosi. « In mezzo a codesta folla sciocca la. speculazione freddamente speculatrlce gioca al rialzo, nasconde le merci, trafuga all'estero Valute e gioielli, attende in agguato la crisi nella criminosa speranza di 'farsi ricca nella miseria generale e di valorizzare 1 propri beni pagando 1 debiti e 1 servizi con carta straccia. Che cosa giustifica questa paura irragionevole di alcune diecine di migliala di irrequieti o egoisti In mezzo a un popolo Intero che lavora e di fronte ad una economia che riprende e allo sforzo rinnovatore - che stupisce anche gli stranieri? L'azione del Governo?». «Niente affatto — ha affermato l'on. De Gasperi. — SI potrà dire che essa non è ancora sufficiente, che non è di una efficacia rapida, come si vorrebbe, ma nessuno in buona fede può negare che proprio in questi ultimi mesi si sono presi provvedimenti energici per mettere ordine nelle finanze e nelle amministrazioni pubbli che, per frenare le spese, per aumentare le entrate. Abbiamo complessivamente tra entrate e uscite un grosso spareggio di 610 miliardi; ma questa differenza è minore di quella che ha la Francia, paese più ricco dì noi. Sul piano finanziarlo le nuove Imposte deliberate, l'abolizione del prezzi politici e alcune riduzioni di spese conterranno il deficit per il '47-"48 in un limite molto più ridotto di quanto previsto. « In questa situazione poco vale prendersela con il Governo. E' facile tirare su questo bersaglio. Ma si tratti del pre sente Governo o di un altro qualsiasi, la verità è che nessuno può fare miracoli La presente crisi economica è, alla base, crisi dt sfiducia: di sfiducia non nei pochi uomini che stanno al Governo, ma nella forza del popolo italiano di riaversi dai disastri del dopoguerra. Questa orisi non può essere superata se gli organi naturali della vita economica, cioè gli istituti economici finanziari, le categorie degli industriali, (datori di lavoro ed onerai) e degli agricoltori (proprietari, compartecipanti o braccianti), dei commercianti, degli artigiani, e la stampa, che ne rappresenta gli interessi o le direttive, non si stringono intomo al Governo, questo o un altro che sia, per uno sforzo comune e solidale e non si propongano di mettere ordine in casa nostra, di difendere la moneta e guanto resta del patrimonio nazionale, sopportando proporzionalmente alla propria possibilità i sacrifici necessari. tSo già diretto tale appello alle categorie produttive — ha proseguito il Presidente — per quanto riguarda la riduzione dei prezzi. Oggi lo generalizzo per tutto quanto è più essenzialr alla vita economica. Qui bisogna che chi ha idee, denaro, possibilità, si faccia avanti per una collaborazione concreta. Spero, anzi credo, sicuramente, ohe la grandissima maggioranza di queste categorie vedano chiaro e sappiano che con l'inflazione non si salva nessuno. Può essere che qualche singolo industriale mal consigliato e male avveduto aooarezzi la sperarla che in ogni caso «2 suo impianto si salverà, e che qualche contadino si illuda che nessuno gli porterà via i buoi dalla staila. Uà si ingannano entrambi. La inflazione non è il disastro Zinale; è appena l'inizio della miseria, che porta all'anarohia, alla confisca o alla dittatura. Gli egoisti pagheranno per i primi ». » «Sento che il popolo.Italiano possiede tutte le premesse perj salvarsi e si salverà, purché la sua attenzione venga concen trata sulle necessità e le urgenze del momento. « Già ma 1 partiti? >, mi ha ormai obbiettato In anticipo qualcuno dei miei corrispondenti ed in terlocutorl. « Ma le continue lotte elettorali, ma la polemica faziosa e scandalista verbale o scritta? In tal modo 11 popolo si disorienta». Anche in questo settore politico, nonostante certi fenomeni morbosi, non voglio essere pessimista. Il Presidente ha quindi con' eluso : « Di fronte al problema del risanamento finanziario, del l'approvvigionamento dei viveri e delle materie prime e al problema della vita stessa delle classi lavoratrici di tutto il popolo italiano, è necessario opporre a quello che i pavidi considerano fato inesorabile la concordia /attiva di tutte le parti e di tutte le forze vive. Badate bene: se seremo concordi non saremo soli». s

Persone citate: De Gasperi

Luoghi citati: Francia, Roma