La libertà e la madre

La libertà e la madre La libertà e la madre A Villafranca Piemonte "Ettore, Ettore mio,, - Co (Dal nostro Inviato) Villafranca Plem. 16 nov. • L'affare Grande è virtualmente finito. La verità, partita da Bangkok tanti anni organo in una luce dubbia per farei riconoscere a Novara, non poteva che subire gli effetti détta distanza e del tempo, complicati dalla guerra è da una certa passionalità addensatasi intorno al caso un po' giallo. Essa è uscita nel chiaroscuro dell'Insufficienza di prove, e cioè con un'assoluzione ai margini di una condanna, e contro la quale, per l'appunto, il Grande chiede il parere supremo della Cassazione. "Non così... non cosi" egli va ripetendo agli amici che si congratulano con lui per il buon esito del processo. Così, non basta. Il lato umano Créda ognun ciò che vuole, oppure quello che, per istinto o luce di atti stima la conclusione più ineccepibile. Ma, per tutti — tra la farragglne dei punti interrogativi, contrasti di perizie e complicazioni psicologiche .— resta pur sempre l'elemento fermo del Grande che si proclama costantemente sempre e con tenacia innocente, un'innocenza che le contraddizioni nelle quali egli può essere incorso non infirmano completamente, e che sono pressoché inevitabili nell'ansia di porre la stessa innocenza al riparo di ombre pia o meno improvvise o allarmanti con la difesa che in quell'attimo, sembra la più opportuna. Non diremo che il plauso femminile — espresso in lettere d'amore, di simpatia, di stima, o nella rumorosità della folla — per il fatto di at- iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin E M fra le pareti domestiche - me stordito-1 ricordile! pass tingere alla forza misteriosa dell'istinto indovini la verità, isolandola con certezza dalle circostanze che la imbrogliano più di quanto non riesca al maschi; e però, a discussione conclusa, non resta che accogliere la sentenza della giuria popolare com'è, ed occuparci del lato semplicemente umano che al romanzo tien dietro, quello cioè di un uomo, ancora giovane, che torna alla libertà dopo tanto carcere, e di una madre che lo aspetta per riabbracciarlo. Alla € Consolata » La libertà ha inghiottito il Grande come in un oceano di luce all'uscire da un luogo buio. Il suo spirito, non ragiona, balbetta. Si sono affrettati a chiedergli che cosa farà domani. E' come pretendere da un naufrago, giunto penosamente a un'approdo di fortuna, un piano di progetti per affrontar nuovamente il mare. Per il momento egli gusta il piacere di sentirsi sulla terra ferma, di e respirare » come ci ha dichiarato « l'aria delle mura domestiche ». Partito stamane da Novara, il Grande è giunto a Torino verso le 11, fatto segno a viva curiosità della folla e dei fotografi. La sua prima visita è stata per una chiesa — il san tuario della Consolata — e quindi per il perito, prof. Gogna. Ospite del fratello, dott. Francesco, egli è partito nel tardo pomeriggio per Villafranca Piemonte, dove è giunto alle ore 20,10. Non c'era alla stazione che un piccolo capannello di curiosi, al quale però si è unita la fotta del treno operaio e, per il correre rapido della voce del suo arrivo, di quasi tutta la popolazione del paese. E' partito qualche applauso, qualche grido di evviva. ti Grande appariva impacciato e come atono. Il suo sguardo di miope, dalle occhiaie rientranti, si volgeva intorno come alla ricerca di alcunché imprecisabile ma che si è formulato infine in una domanda: « E la mamma? ». La mamma — Varia Cristina — era a casa, in un'attesa d'una trepidità tutta interiore. Lei attendeva suo figlio di giorno in giorno — oggi, domani, dopodomani — un giorno durato otto anni, Dopo il primo processo a Torino gli aveva preparato il letto, aspettandone l'arrivo. Le bombe bruciarono la sua casa, ma non la sua fede. Il letto è stato preparato di nuovo,- in una cameretta umilissima e fredda. cCi sono stata dietro tutto il giorno » ci ha detto. Lo abbiamo visto. E' un lettino di ferro sormontato da un'immagine sacra e la scritta: «Iddio onnipotente protegga questa casa a tutti i suoi abitanti... ». Accanto, in un cumulo, la testimonianza del passato, conden¬ alnocoMcapeIlchselaseziSiCavvolanledtrsudpddicippziindinnstddninpceasriraimziledtepgdpaqprddleilcososiovfraiiMiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii:iHiiiimiiiiiiiiiimiHMiiiii SPO 11 Brescia a Tornio Tutti in difesa gli "azzurri,,? Le ultime clamorose vittorie del Torino, le grandi condizioni di forma dei campioni, la convinzione che contro i granata non c'è possibilità di successo, hanno messo in allarme gli avversari della squadra torinese. Essi non hanno altra preoccupazione se non quella di evitare a tutti 1 costi sconfitte troppo severe. Il Brescia, che viene oggi a giocare sul campo di via Filadelfia, ha provato giovedì in allenamento una formazione comprendente quattro terzini ed è probabile che li includa in squadra nel tentativo di formare una barriera capace di infrangere gran numero delle offensive granate. Si ripetè cosi quanto già «i è verificato in molti incontri della passata stagione; una squadra rinuncia in partenza alla vittoria e l'altra è costretta a lottare nell'area di rigore avversarla dove pullulano i difensori. In tal modo è impossibile vecere del bel gioco... Auguriamoci che il Brescia rinunci alla sus tattica strettamente difensiva, si che l'incontro possa offrire, sia pure con la chiara superiorità dei crenata, azioni ad ampio respiro. Il pronostico è nettamente a favore del Torino e una sorpresa pare proprio da escludere. L'unica variante nella formazione è quella causata dal l'assenza di Maroso, che sarà sostituito da Rosetta. Al termine del.a partita dirigenti della F.I.G.C. e della Lega Nazionale consegneranno al capitano del Torino una coppa d'argento quale premio per la vittoria conseguita nello scoro campionato. L'incontro sarà preceduto da una gara fra una squadra mista del Torino e quella della Divisione Cremona che l'anno scorso disputò il campionato di Serie O. L'abbraccio materno: ssato nell'umile camera sata in sette cappelliere e sei tra valige e grandi bauli, con le targhette di Singapore e altre tappe. La mamma guarda e sospira. Non parla. Soltanto i suoi occhi parlano, orlandosi ogni tanto di rosso e velandosi di lagrime. I/incontro con il figlio è commovente, ma senza teatralità. Nell'abbraccio che li stringe, egli mormora appena: * Mamma » e lei e Ettore ». Poi soggiunge: e Ettore mio!*. Al primo abbraccio, egli si lascia baciare sulle due guance, e poi in una sola, più a lungo, quindi la bacia a sua volta, con un crescendo affettuoso, come se, all'inizio, la nebbia del cervello non gli avesse permesso di riconoscere del tutto la madre. Mormora: «Ti sei fatta Man*] ca... ». Già, otto anni fa, i capetti di lei erano ancora neri. Il cambiamento lo turba, qualche lagrima affiora, tra parole sempre più affettuose. Poi è la volta dei parenti. Gli presentano la nipotino Maria Grazia, undici anni. La riconosce? Si, egli risponde, ma svagato. Come potrebbe riconoscerla, se aveva appena tre anni f ultima volta? Egli riconosce del tutto la eia Domenica che ha SI anni e le cui lagrime scivolano per le molte rughe in una gioia disordinata. Riconosce tanti altri, e, ogni tanto, riabbraccia sua madre, Quindi padre e madre insieme, e se Zi stringe proprio da naufrago. La solita apatia Gli abbiamo rivolto diverse domande ottenendone risposte di una semplicità quasi fanciullesca. Di certo, egli non pensa da fanciullo, ma i suoi pensieri, per eccesso ài emozione, si traducono in parole infantili. E' evidente lo sforzo di dire molto, ed ecco non dice invece nulla. Ne la commozione riesce ad esprimenti in gesti teatrali, e cioè nell'enfasi del movimento in mancanza dell'enfasi della parola. Egli non fa che ripetere della sua innocenza, con una monotonia placidissima. Quanto gli è successo è, per lui, una specie di assurdo. La voce gli si colorisce un po', solo per. dichiarare il € terribile » di trovarsi immischiato in questioni giudiziarie « senza essere colpevole» perchè ciò «non permette di preparare in tempo utile una tesi difensiva* come àncora o paracadute. E' anche amareggiato per gli insulti toccatigli, durante il processo, mentre ha parole di riconoscenza per l'equanimità e la signorilifd del presidente Del Mastro. Lampi di colore, e poi la solita apatia di un essere stanco, dalle spalle un po' curve, come se tutto il peso dell'avventura si fosse concentrato li. Qualche sorriso alla mamma, ai ficini, poi siede. Non ha appetito, ma fa onore alla cucina libera e povera: brodo, un po' di lesso, frutta... Antonio Antonucci (Miiii!iiìiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiMiiii'j RT Chiusura a Mirafiori Col Premio Accademia, di lire 150.000 m. 2.500, el chiude la stagione autunnale di corse al galoppo a Mirafiori. Sodo dati partenti Fortuny. Lucarlno. Palisandro. Bellatrix, Novizio e Son chi sono. Preferiamo < Fortuny» e «Lucarlno». Per le altre prove della giornata i nostri favoriti sono: Premio Gii vola: «Olenek, Alterano»; Premio Zodiaco: «Patrizio, Brunello»; Premio Martinetto: «Pioniere. Moncalvo»; Premio Ti' done: 4 Sergio. Bensa Senso»; Premio Monte Soglio: «Acquaverde, Drava»; Premio Malra: «Scalpore, Compiano». Le corse hanno inizio alle ore 14. Berlocchi fallisce il record Milane, 16 novembre. Elio Berlocchi ha rinnovato oggi, Inutilmente, sulla pista del Vigorelli, Il tentativo di battere 11 primato mondiale del cento chilometri. Iniziata la prova con scarsa fiducia, il romano si è fermato dopo solo U girl, itari a circa chilometri 18, quando si trovava già in ritardo sulla tabella. Berlocchi ha rinunciato definitivamente ad ulteriori tentativi. Notiziario A Londra Brace Woodcock. cam pione de! massimi dell'impero in Blese, ha posto k.o. alla terza ri presa il campione francese Gcor ges Martin. Le semifinali dei campionati internazionali di tennis a Ginevra hanno registrato belle vittorie, nel ■ingoiare, di Cuccili, e, nel doppio, di Cucelli-Del Bello. Singolare maschile, semifinale: Bernard b. Del Bello 6-3. 6-4; Cuccili b. Defere 6-3. 6-3. Doppio maschile, semifinale: Bernard-Pelizza b. l'icher-Wuarin 6-1, 6-2: Cucelli-Del Bello b. Van Sau-Defère per ri' nnncla»