Voci di Bangkok di Francesco Argenta

Voci di Bangkok I1V PROCESSO GRANDE Voci di Bangkok L'inchiesta del Virando nella capitale siamese - Una frase sfuggita a un giudice inglese - La sera prima della tragedia - Anche a Novara le donne parteggiano per l'imputato (Dal nostro inviato) Novara, 17 ottobre. Questa seconda edizione del processo Grande ripete, anche per la cornice entro la quale si svolge, 1 motivi dominanti che hanno caratterizzato l'andamento della prima edizione, L'interesse del pubblico, scarso o poco diffuso nella primissima fase del dibattimento, ai è via via ravvivato fino ad avere manifestazioni ed esplosioni impensate. In un attimo la tribuna del puboued sT " colma fino all'In verosimile ed 1 carabinieri stentano a trattenere tutta la foUa pittoresca e movimentata che rimane esclusa dall'aula, ma che non abbandona per questo le posizioni e si rassegna a rimanere stipata per la scalea e sotto l'androne, fino al termine dell'udienza per assistere al passaggio dell'imputato. Quando Grande compare in cima alia scalea, si leva un mormorio senza dissonanze, Grande passa tra la duplice siepe e sorride ai molti volti femminili protesi verso di lui; coglie compiaciuto le espressioni di confortò s di Scoraggiamento che gli sono rivolte. Verrà un giorno forse in cui lo accompagneranno anche gU applausi. La lilla delta tragedia Aperta l'udienza, ricompare neU'emiciclo 11 dott. Arnaldo Virando, U fratello della povera vittima. Con parola pacata, egli prosegue la sua deposizione. A Singapore, Grande aveva sconsigliato 1 suoceri e il cognato di recarsi a Bangkok, «Un viaggio infernale su un convoglio primitivo » aveva detto. Invece fu un viaggio comodissimo, delizioso. B treno offriva tutti 1 eomforts, dall'aria condizionata alle poltrone in cui ai affondava, al ristorante. All'arrivo a Bangkok trovarono alla stazione la aignora Umiltà ed il console Bovo, al quali furono chiesti subito ragguagli sui rapporti che correvano fra 11 Grande e la moglie. Assai freddi — disse la signora Umiltà — e aggiunse di aver saputo che in occasione di una gita sul fiume Menam 1 due giovani sposi non si erano rivolta la parola per tutta la giornata. Era opinione della signora Umiltà che essi si trovassero meglio da soli che - insieme. - Accompagnato da Bovo, il teste visitò la villa dove si scatenò la tragedia. Si tratta di una villetta isolata a due piani. Ma tutto l'arredamento era già stato tolto. Grande aveva venduto i mobili della camera nuziale e si era portato via gii altri. Passando dalla camera nuziale al gabi- netto da bagno, «dove era collocata la doccia, al Virando parve impossibile che dal bagno non avessero potuto essere intesi gli spari. Al club dova la sorella era solita trascorrere 11 pomeriggio, il Virando al incontrò con ling. Marocco, il quale entrò subito in argomento e gli riferi ebe 1 colpi mortali erano stati quattro e ebe questa circostanza era stata riferita anche dalla stampa locala. Marocco esortò il teste a fermarsi qualche giorno di più a Bangkok e a recarsi dalla polizia che aveva fatto indagini sul drammatico caso. Ben più impressionanti ' ancora le rivelazioni ebe il teste ebbe all'Hotel Orientale dal comm. Belardelli, un magistrato italiano incaricato dalle autorità siamesi della riorganizzazione degU stabilimenti carcerari. «La legazione — disse il Beranielli — appoggia la tesi del suicidio, ma In contrasto con questa sono prospettate altre Ipotesi, ed 1 giornali ne parlano apertamente. Sembra che le ferite riscontrate sul cadavere siano sei, e fra queste una sia da taglio». Pres.: — Il Berardelll aveva frequentato vostra sorella? — Si, durante il mese in cui ella era rimasta all'Hotel Orientale, e mi disse di essersi accorto che 11 marito non gradiva che ella si trattenesse a conversare con lui. In sala da pranzo 1 loro tavoli erano vicini: un certo giorno Grande cambiò tavolo allontanandosi da lui. Ciò sorprese il Berardelll, il quale Intuì che 11 Grande lo voleva evitare. Tornato alht legazione, il teste non tacque al Bovo quello che aveva saputo e fece le sue rimostranze. Ma il Bovo soggiunse che non doveva prestar fede a quello che si diceva in città, dove le fantasie erano sbrigliate. «Creda a noi; -•- lo assicurò — quello che le abbiamo detto e la verità ». Eguali assicurazioni furono date al teste anche dal ministro Umiltà,. 11 quale aggiunse di non essersi opposto all'intervento della polizia siamese appunto perchè la verità fosse accertata senza ombra di dubbio. Usatala negletta Pres.: — B Berardelll vi disse di aver parlato col Bovo? —■ No,- mi disse di- essere stato avvertito della scissura telefonicamente. Trasecolò poi al pomeriggio quando, passando in automobile dinanzi al cimitero, constatò ebe la salma era già stata deposta nella cappella. Ne ebbe una impressione disastrosa, anche perchè la salma non era vegliata da alcuno, e con un altro connazionale, il signor Gandinl, si recò a prendere del fiori e deUe candele, che dispose intorno alla bara. Lasciata Bangkok per Singapore, U Virando si incontrò a Penang sul battello con un magistrato inglese, certo Hutcninson, addetto al tribunale siamese. L'Incontro fu casuale e, senza sapere ebe il Virando era il fratello delia povera morta, l'Hutchlnson parlò deUa tragedia di Bangkok' sostenendo che targazione teneva nascosta la verità. «Se sapesse, aggiunse, cosa hanno detto nel loro interrogatori i e boys > cinesi! ». B Virando fini col palesare di essere fratello della povera morta e l'Hutchlnson si penti di avere parlato venendo cosi meno al segreto di ufficio. Ma alle insistenze del Virando promise che avrebbe dato ragguagli ove fosse stato richiesto dalle autorità italiane. A Singapore l'Incontro col Grande fu improntato naturalmente a molta freddezza. B Virando lo assali di domande, gli . .petto quanto aveva apprè> a Bangkok e nel viaggio. Ma 11 Grande sostenne che le ipotesi prospettate erano inverosimili: «Vi sarete lasciati montare la testa» e per placare il cognato tolse dal portafogli 11 certificato rilasciato dal medico tedesco che aveva visitato la salma in cui al diceva ebe «dopo maturo esame delle circostanze, e sentita la storia dei caso, il sanitario si era fatta la convinzione che si trattasse di suicidio, determinato da depressione psicologica. Da Singapore fu scritto Torino per predisporre le pratiche intese ad ottenere dall'autorità l'autorizzazione alla autopsia Ma il Grande si oppose coi pretesti più vari alla dissezione del cadavere. VI si oppose anche quando la cosa era ormai decisa dall'autorità e 1 familiari del Virando erano convenuU nell'ufficio del procuratore del re a Torino, cui era stata presentata l'istanza. « Perchè — aveva chiesto il magistrato a Grande — lei insiste in questa opposizione? ». E Grande, che aveva prospettato dapprima motivi sentimentali, fini co! dichiarare che la cosa avrebbe potuto pregiudicarlo nella carriera. Eseguita l'autopsia, il Virando volle vedere 1 resti della povera sorella Ma U Grande, benché invitato, non si fece avanti. Pres.: — Di chi erano le lettere trovate nello scrigno custodito da vostra sorella? — Insieme ad alcune fotografie c'erano lettere del dottor Gaudenzl e di un aviatore, tale Leo, che io pure avevo conosciuto. Nulla di misterioso e di atrano: tutte cose che noi conoscevamo e che erano innocenti salme. Pres.: — Si ebbero contrasti in occasione deUa restituzione della dote? — La pratica fu trattata dal mio padre. So tuttavia che, sta¬ bmdtocGatlcf a a — l bilita la dote in un milione, come esigeva 11 Grande, mio padre intendeva costituirla con titoli di rendita al 3 e mezzo per cento, che aveva in casa. B Grande pretese invece dei titoli al 5 per cento. Quando si trattò di restituirla, vi furono delle discussioni e si dovette anche Iniziare una causa che poi fu transatta. Ma dai titoli restituiti e che erano rimasti a mani del padre del Grande, vennero tagliati del coupon* ancora non maturati. Pres.: — E i gioielli furono tutti restituiti? — Si, salvo un braccialettlno a cui inla madre teneva molto, ma non abbiamo fatto obiezioni. B Virando tratteggia ora il carattere e le abitudini della sorella: era semplice e schietta, di sentimenti profondamente religiosi, e detestava la menzogna.' Le piacevano le letture e l'eleganza, praticava pareochi sporte, ma prediligeva 11 nuoto e l'equitazione. Finché rimase in essa nostra non dimostrò mai una natura incline alla melanconia. Lo zio d'America Domande su domande vengono rivolte al testi dai patroni della difesa, ma una di esse determina emozione nell'aula e trova U teste tenacemente negativo. Avv. Allegra: — St 0 teste che un suo zio paterno, U dottor Paolo Virando, è morto suicida? Lo nego assolutamente, per quanto egli, che viveva a Nuova York, sia morto alcuni anni prima che lo nascessi; — Sud 11 teste — insiste l'avvocato Allegra — ignora anche ebe la «alma fu portata In .Italia « che sul loculo per volontà del de cujus dovette essere, apposta una certa epigrafe da lui dettata? — Lo ignoro. Una vivace discussione fra difesa e P. C. ai ba ancora intorno agli studi compiuti da Vincenzi na Virando ed al profitto che ne avrebbe tratto. Ma, in attesa che la dlfssa produca certi documenti che dovrebbero dimostrare il carattere disordinato di certi.studi, intorno a questa circostanza riferiscono la signora Sandra dillo in Gavazzi e Carla Gillio In Torrione, cugina in primo araldo della povera morta. Compagne di scuola alla normali ed ai corsi di perfezionamento della cugina, esse affermano che Vincenzi na si applicava con profitto ed intelligenza, al . che ebbe a conseguire anche premi e menzioni. Un reduce ora da Bangkok è l'ing. Enrico Valenzianl, che vi rimase dai '37 al '38, allontanandosene poco, prima del dramma. Afferma che 11 clima di Bangkok, umido e caldo, è lievemente deprimente nel primi tempi, ma in seguito ci ai abitua e non ha conseguenze. — Mia mogUe, aggiunge, ai è acclimatata prima di me e la nostra bimba, che aveva allora poco più di un anno, è sempre stata benissimo. La signora del teste si era legata d'amicizia con la signora Grande, ma questa non le fece mal confidenze sulla sua vita coniugale. Era chiaro, tuttavia, che. fra 1 due coniugi non v'era un eccessivo calore. Quando il teste parti, 1 coniugi Grande andarono a salutarlo alia stazione: la signora aveva le lacrime agii occhi e disse, abbracciando l'amica: «Beata te che torni in Italia». Dovrebbe deporre anche la signora Valenzianl, ma a causa di una recente maternità ella non si presenta. SI legge là deposizione resa in istruttoria e si apprende che 11 console Bovo era prodigo di attenzioni verso la signora Vlncenzina, cui faceva notoriamente la corte. Ma la condotta della? signora era irreprensibile. ministro Umiltà Ed ecco salire nell'emiciclo il comm. Carlo Umiltà, ministro plenipotenziario a Bangkok all'epoca del dramma. Molti particolari della sua narrazione sono ormai noti. Ignota è invece questa circostanza. B giorno avanti la sua drammatica fine, la aignora Vlncenzbaa si era recata si club per essere iniziata dal marito al gioco del golf. Ma il marito non giunse. « Mi è stato sequestrato da un inglese » spiegò la signora al teste che al era stupito di non vederla abbigliata con la sua consueta eleganza. Seduta su una poltrona, ella sfogliava una rivista quando ai incontrò nella fotografia di una giovane attrice del cutema americano, morta in quei giorni. La contemplò e soggiunse: «Se sapessi come ai sta nell'ai di là! Chissà...». — Su, via, intervenni — prosegue il teste. — Cosa sono queste malinconie? E mi avviai al pianoforte e suonai qualche canzoncina. Seppi poi da mia mogUe che la aignora Grande aveva canterellato le canzoncine che avevo suonato. Verso le 20 giunse U Grande, che la riaccompagnò a casa. La mattina dopo mi venne telefonato il tragico annuncio. Al teste P. C. e difesa muovono molte domande Intese a chiarirà circostanze che nella causa aono assai controverse. Fra l'altro, al vuole sapere dal teste se la signora Vincenzlna al fosse abbandonata a stranezze. Kgli dichiara che il suo contegno non aveva alcunché di anormale. Tuttavia in qualche circolo della colonia eurospecislmente to quello francese, la al definiva une dròle de femme. Francesco Argenta