L'interrogatorio dell'imputato

L'interrogatorio dell'imputato GRANDE ALLE ASSISE DI NOVARA L'interrogatorio dell'imputato La rievocazione particolareggiata della tragedia di Bangkok e le contestazioni del presidente - In attesa di nuove perizie tecniche (Dal nostro inviato) Novara, 15 ottobre. Ettore Grande è sceso con un balzo leggiadro dal carrozzone cellulare e, sorridente, si è avviato, fra i carabinieri, per la scalea che porta alle Assise. GU sono state risparmiate le manette ed anche il suo abbigiumento è quello del detenuto d'eccezione: indossa un compie, to blu a piccole righe e appare impeccabile: il nodo della cravatta armoniosamente curato, 11 fazzoletto che sporge dal taschino quel tanto che e sugdalle regole dell'eie- a i e a vaptelpgerito rtltto" Per la scalea scambia un lungo abbraccio col fratello e, quando è introdotto nella gabbia, si volge disinvolto e sorridente verso il pubblico. Ma non trova sorrisi e toilette» nella sala. Il pubblico è fittissimo, ma è motto diverso da quello che affollava, l'aula di Torino alfepoca del primo processo. ET un pubblico minuto e giovanile, per i quattro quinti maschile, che non ha lo charme di quello d'un tempo. Al banco della P. C. dove siedono gii onorevoli ViUabruna, Caron e l'aw. Mlnola, hanno già preso posto la madre e il fratello della vittima: entrambi pensosi e raccolti, vestiti di nero. Al loro posto sono anche il p. o. comm. Quinto a i difensori proff. Allegra e De Libala assistiti dal loro consulente tecnico prof. Gagna. Aparta l'udienza il Pres. consigliere Delmsstro, accerta le generalità dell'accusato: Ettore Grande, nato a Torino quarantatre anni fa. Console di terza classe, detenuto dal 7 aprile 1989. Quindi 11 prof. De Lltaia, ricordando che la difesa fin da una settimana fa ha richiesto alla Corte di ordinare nuove indagini peritali di natura chirurgica, radiografica e balistica per rispondere ai quesiti nuovi ed* essenziali posti dai risultati scaturiti dagli accertamenti del consulente tecnico, insiste perchè la Corte, la quale ha accolto l'istanza solo parzialmente, ammettendo gii accertamenti di natura radiografica, voglia ritornare sulla decisione e disporre anche per gli altri accertamenti, 1 quali non hanno minore rilievo. Si tratta, come è noto, di esaminare 11 segmento di colonna vertebrale asportato dopo la dissezione del cadavere, per accertare la eventuale fuoriuscita dal dante detta asconda vertebra cervicale, e di esaminare i bossoli rinvenuti netta villa di Bangkok e che la difesa pretende siano i proiettili sparati dalia atessa rivoltella Browning che è in sequestro. La P. C e il P. G. nell'intento di non ostacolare alcuna indagine volte alla ricerca della verità, non si oppongono, perciò la Corte, con¬ iiiiisllliillliliubiimlHiiunfainirrtlirm venendo che l'istanza merita accoglienza, nomina a periti per gli accertamenti di competenza del chirurgo, il prof. Ferrerò, e per quelli di natura balistica il colonnello direttore dell'artiglieria di Milano, fissando l'udienza del 24 ottobre per la loro audizione. ¬ fagle pallide tese a mezz'aria, egli ta traprende il racconto della sua drammatica vicenda. Ma li Suo non è ni un racconto ordinato e circonstanziato, nè nna narrazione ebe possa dirsi viva, spigliate, corrente, caldaIn Qualche istante dà l'im- Esile e biondiccio... Ed eccoci, dopo questo preambolo procedurale, all'interrogatorio dell'imputato. Esile, biondiccio, il viso delicato e magro che sorride sempre, gii occhi chiari ma di una luce In qualche pressione di essere olimpicamente esimo per procedere subito poi a scatti ed a scoppi fra sbrigative semptteizzazionl e sempre più numerose toppe d'ombra ohe velano le linee della vicenda e ne attutiscono il rilievo. Il Pres. non gli risparmierà le contestazioni e dinanzi al martellante incalzare delle obiezioni egli apparirà più di una volta di una ingenuità disarmata. - Eccellenza, signori giudici, esordisce: nella primavera inoltrata del 1938 ho conosciuto colei che doveva diventare mia moglie. Abbiamo simpatizzato e subito è sbocciato qualcosa di più consistente, l'affetto.. — Dopo quanto tempo dalla conoscenza è avvenuto U fidanzamento?, domanda il Presidente. — Nel giro di un paio di mesi. Io avrei atteso alquanto ad addivenire alle nozze, ma mio suocero era del parere di affrettarle dati gli avvenimenti internazionali che già maturavano. Ci sposammo 11 Si luglio 1988. Qualche giorno avanti era stato redatto l'atto con cui lo esso di premorienza della mia povera moglie, i suol beni compresi 1 gioielli, sarebbero ritornati alla famiglia Varando. Nozze felici E l'imputato prosegue dicendo che le nozze furono coronate per entrambi da un'atmosfera di felicità. Partirono al primi di agosto per Bangkok, dopo un soggiorno di qualche -giorno a Venezia. Ma a Bangkok, dove alloggiarono par un mese all'Hotel Orientale, la povera aignora fa assalita da una nostalgia sempre più viva e fremente per la terra che aveva lasciata. Non riusciva ad acclimatarsi e deperiva a vista d'occhio. Pres. — Non siete ricorso a qualche medico? — La portai alla farmacia francese dove un medico la visitò trovandola mala in ar- Pres. — Questo avvenne quanto tempo dopo il vostro arrivo a Bangkok? Dopo una quindicina di giorni. Io mi facevo in quattro per la povera Nino. Non mangiava e feci venire per lei, dall' Australia, del prodotti Italiani. Ma essa, invariabilmente, rifiutava 11 cibo. Pres. — Quando vi annunciò l'Incipiente maternità, nlfestò detta gioia? — Non posso dire che abbia manifestato un eccessivo pia- a e . e r i , e d e e e o o o e i , e e] n à e i o n 5 te u ro n i l a a a o a poco loquace ed espansiva. E l'imputato spiega di avere fatto pratiche per essere destinato ad altra sede dove il clima fosse migliore e più tollerabile. Aggiunge che la povera signora fumava abbondantemente ed era dedita al liquori. Onesto già fin dal tempo del fidanzamento, al che il suocero gii aveva raccomandato di frenare queste sue abitudini: «A Venezia, continua, quando mi trovai a bordo, scorsi in un mobile della cabina, tre bottiglie di liquori Io pensavo fossero state dimenticate dal passeggero che era smontato, e atavo per chiamare il cameriere affinchè le ritirasse, quando la povera Nlna mi disse che le aveva acquistate lei 10 mi stupii e le osservai che bordo c'era un bar». Le amicizie Pres. — Il Console Bovo frequentava la vostra essa? — Veniva qualche volta quando al trovava a passare dinanzi otta villa dove eravamo andati ad abitare. Pres. — E sapete che II commerciante Grandini fosse largo di assiduità verso vostra moglie? — Era cortese con me e con lei Ci invitò a casa sua e nula più. Pres. — Sapete del rapporti di vostra moglie colla signora Gren? . — Si, fu la prima signora che ella conobbe a Bangkok; era nna americana sposata a un commerciante. E? stato insinuato che la povera Nlna le abbia chiesto informazioni sulle pratiche necessarie in America per ottenere il divorzio ma è una leggenda. Ricordo benissimo l'episodio: st trattò di un discorso accademico, insulso, dopo la visione Si un fina, Pres,: — In occasione di una gita in battello organizzata dal ministro belga fc stato constatato che non avete rivolto la parola a vostra moglie. — Sono inatanaaioni false e odiose. Dovevo bensì scostarmi da lei di tempo in tempo per trattenermi con 1 membri del corpo diplomatico, ma non Ino mal abbandonata. L'ho anche fatta ballare più volte. Pres.: — In qualche momento avete manifestato delia gelosia? — Verso Chi? Contro chi? — sciama l'Imputato. — Avrei potuto essere geloso del muri Eravamo l'uno per l'altro. Ed eccoci dopo la rievocazione di taluni episodi anteriori alle noma (si vuole che il Grande si fosse interessato per 11 divorzio della signora Guazsone, conosciuta a Tunisi nell'intento di convolare a nozze con lei; ma l'imputato lo nega e sostiene che l'affermazione dell'aw. Gorla, circa l'invito a maggiorare di diecimila lire la parcella della cliente, maggiorazione che avrebbe dovuto andare a suo profitto, è nna leggenda nata da un errore forse commesso in buona fede dallo stesso Gorla) alta vigilia del fatale 23 novembre 1938. — Come al è comportata vostra moglie la quella sera? — chiede il presidente. — Normalmente — spiega l'Imputato. — Nel pomeriggio del 22 ette si era recata al club, dove aveva come al solito fumato e bevuto qualche liquore. a prenderla e verso le ISSO ritornammo a casa. « La povera Nlna era più abbattuta del solito e per confortarla, dopo il pranzo, cercai di collegarmi con una stazione italiana, e le feci ascoltare alla radio delle musiche nostre. Ma quella sera non si decideva mai ad andare a letto. Dovetti prenderla sotto braccio, come facevo del resto sòlitamente, e salimmo In alami g netta camera da letto. Durante la notte avvertii nel dormiveglia che ai era alzata ed era uscita dalla stanza, ma non vi feci caso perchè questo accadeva quasi ogni notte. Pres.: A che ora vi slete alzato? Un colpo di piatola. — Assai presto, alle 6 e un quarto. Ed ho fatto subito quello che facevo tutti 1 giorni: la doccia. Ero appunto sotto la doccia quando ad nn certo momento intesi un colpo, ma non vi diedi importanza perchè ero lontano dal supporre che fosse uno sparo. Atta mattina di buon'ora 1 boga riordinavano la casa ed erano soliti fare rumori indiavolati. Pres.: Sapete che sono stati fatti esperimenti e che a doccia aperta il colpo di piatola è stato udito nitidamente? L'imputato dice di averlo appreso dalla lettura degli atti, ma egli allora non percepì Io sparo nè avverti che al trattasse di uno sparo quando, dopo un certo intervallo, intese un altro rumore. Senonchè queste dichiarazioni dell'imputato sono in contrasto con quelle rese negli Interrogatori di istruttoria, e le contestazioni del presidente si susseguono numerose e incalzanti, al che l'imputato esclama, fra scoppi di pianto: «Io non posso dire se ho In- ■ ■ ** Ettore Grande a colloquio con uno del difensori