La Fiat in America

La Fiat in America La Fiat in America La richiesta dalla Kaiser -Frazer confernata lai prof. Valletta ~ I negoziati saio nella fase finale * Dicbiarano a Detroit: "Ci aiutiamo a vicenda per trarci dalle difficoltà,, n nostro ufficio romano' ci comunica di aver ricevuto conferma détta notizia secondo la quale il gruppo nord-americano Kaiser avrebbe richiesto alla Fiat di produrre, per il prossimo anno, centomila autovetture del tipo « 1100 », per le quali fornirebbe le materie prime necessarie. La richiesta, come pure era stato annunciato e come O prof. Valletta ha confermato alla «Nuova Stampa» è stata.rivolta inizialmente alla 81MCA di Parigi, autorizzata, come è ' ^ hehaaannnnteBBnTsnTsl" WJtBV U'pTUIRllU vOMnti) atsf tipo Fiat, ma non ad esportarle dal territorio francese. ■ Da alcuni mesi il mercato nord-americano assorbe in rXlo europeo e soprattutto fuetto francese, un certo quantitativo di automobili. Si calcola- che le commesse degli industriali americani ammontino a sei o sette milioni di vetture, mentre i commissionari non sono rassegnati ad attendere che la produzione locale .fronteggi a consumo. Questo fatto, oltre al buon costo delle macchine europee, è la ragione delle richieste degli industriali americani. Sembra che una richiesta clrctgdetmaplaanaloga a quella del gruppo Kaiser, ma di più limitatapor-I tata, starebbe per essere ri-lvolta alla Fiat da un gruppol canadese. Certo che il numedeli» vetture previsto per l'eventuale esportazione, appare considerevolissimo, ove si consideri che là capacito, totale deVa Fiat non supera og gilè 100 unità giornatter». dirigenti contano però " entro pochi mesi ost tale cifra; e a ragione, èst momento che non solo i mercati americani, ma anche alcuni di poter\europei, possono aprirsi altainostra esportazione. Proprie netta giornata di ieri, infatti, *% gruppo di industriali sceUuH Imi «Islisto |H Hill Umenti Fiat, ed è d'altronde noto U successo ottenuto dalle nostre nuove fuori serie in Inghilterra e in Svizzera. 1 stornali di una netta ripresa del complesso industriale Fiat — e oneste è umanotizia che contribuirà non poco a trauquiUixzare considerevole di lavoratori — trovano una sicura conferma neWambiente sindacale sia torinese che romano. La direzione détta. Fiat,, infatti, tempo addietro iniziato trattative per addivenire- al licenziamento di ben undicimila dipendenti: .ottomila operai e tremila impiegati. Tali trattative, svolte te un primo tempo a I Roma direttamente cotta CO. l/X., sono attualmente in corso lcotta FIOM di Torino. Appren- diamo ora da fonte competente che, in seguito evidentemente a fatti nuovi in campo commerciale, la stessa direzione della Fiat ha ridotto al minimo il numero di dipendenti dei quali chiede il licenziamento. Ciò in special per quanto riguarda gU a numero degli imcontmua ad essere ritenuto (e m cid concorda an- che Vorgmunszazione sindacale) eccessivo. Le alto notizie pubblicate, relative a viaggi e, a trattatimw. dsstoeeto es'h Bai (ing. Peccei er. prof. Valletta) risultano infondate. Il prof. Vittorio Valletta ha avute questa sera a Roma un 'lunga colloquio con il ministro deiFindustria e commercio on. Morandt, ma tale colloquio rientra nel quadro normale dei rapporti tra Fiat e governo., .

Persone citate: Frazer, Kaiser, Peccei, Valletta, Vittorio Valletta

Luoghi citati: America, Detroit, Inghilterra, Parigi, Roma, Svizzera, Torino