Evasione in massa dalle carceri di Biella

Evasione in massa dalle carceri di Biella Evasione in massa dalle carceri di Biella Su 90 detenuti 38 riescono a fuggire dopo aver disarmato le guardie - Gran parte di essi sono delinquenti pericolosi - La forza pubblica alla caccia dei fuggiaschi: 12 riacciuffati Biella, 14 settembre. Questa mattina atte carceri giudiziarie di Biella Piazzo, avveniva, poco dopo le nove, un'evasione in grande stile. Mentre una guardia carceraria apriva una cella dove erano rinchiusi sei detenuti, tra cui due autori di rapine a mano armata, era assalita da uno dei detenuti che aveva chiesto l'aiuto della guardia perchè gravemente indisposto. Immobilizzato U guardiano, dalla cella uscivano i sei detenuti che, impossessatisi della rivoltella detta guardia stessa, potevano, uno atta volta, disar-\ mare le sei guardie carcerarie i che sono di servizio nelle no-' stre carceri giudiziarie ove si trovano rinchiusi ben novanta detenuti. La comitiva, in possesso delle chiavi che aveva tolto dall'ufficio del capo-guardia, dopo avere tagliato i fili del telefono, si precipitava nelle altre cette, aprendole tutte, compreso il camerone delle donne. In numero di trentotto Ì carcerati si portavano atta porta principale di ingresso dette carceri e, apertala, uscivano compatti in corteo per la via, armati di sei rivoltelle. L'ultimo dei trentotto, però, per fare, evidentemente, uno scherzo agli altri compagni, che molto volentieri avrebbero seguito la comitiva, chiudeva la porta di uscita alle sue spalle di modo che i rimanenti restavano imprigionati. Una signora, che abita di fronte atte carceri, accortasidell'evasione, commissariato di P. 8. segnalando l'accaduto e preetsan- telefonava al tegi !cul do: «lì detenuti dette carceri sono usciti in corteo. Perciò sarà bene che accorriate a vedere». La squadra di agenti in borghese, al comando del commissario dott. Esposito e del maresciallo Verga, si recava, immediatamente, sul posto e, accertata l'evasione, avvertiva i carabinieri. Questi disponevano una immediata battuta mentre venivano chiesti rinforzi a Vercelli, e di qui si provvedeva immediatamente. Ancora netta mattinata, prima delle XI, otto evasi potevano essere arrestati dopo vha lotta drammatica svoltasi per le vie del Piazzo. Un altro detenuto, in possesso di una rivoltella, autore di rapine a mano armata, tale Candido Givonetti, di anni 32, da Cc'rrione, scoperto dai carabinieri faceva latto di sparare «'«-frn svio /i/ronfi ." miAii 7/i tifci'/i. Ito gli agenti, i quali lo prete-m«m co* una sparatoria in- timidativa. Alcuni proiettili di rimbalzo ferivano, però, il ribaldo che doveva essere trasportato all'ospedale e ivi piantonato. I carabinieri, coadiuvati da un nucleo giunto dal capoluogo e dagli agenti dell'ausiliaria, nonché da tutte le stazioni del circondario, riuscivano, ancora nella mattinata, a trarre in arresto altri tre evasi. lDel 38 fuggiaschi pertanto già 12 sono stati assicurati alla giustizia; gli altri 26, tutti pericolosi individui, trattandosi di autori di reati comuni come omicidi, rapine a mano armata, furti e truffe, sono braccati dalla F. P. che li insegue da vicino. Intanto uno speciale servizio d'ordine pubblico è stato disposto per tutta la città onde impedire le ribalderie che gli evasi potrebbero commettere per potersi mantenere latitanti. Il fatto ha destato vivissima impressione in tutta la regione biéllese.

Persone citate: Candido Givonetti, Esposito

Luoghi citati: Biella, Vercelli