INTERESSE DI FOLLA

INTERESSE DI FOLLA INTERESSE DI FOLLA Bastava uscire di casa, domenica mattina, e portarsi in centro per comprendere che Torino aveva un nuovo volto, un movimento insolito, una vita pia intensa e sta febbrile. Piazza San Carlo era stata trasformata in un grande posteggio di macchine: contro i melanconici ruderi dei palazzi, spiccavano dieci o quindici autocarri « Alfa Bomeo » dall'altissima carrozzeria, tutti dipinti in rosso: atte 8 la colonna era arrivata da Milano, recando' a bordo, con bandiere e cartelli, gli operai detta grande officina. Anche da Bologna erano giunti su torpedoni i tecnici e i lavoratori della a Maserati». Ma il parcheggio delle macchine — che secondo un accurato calcolo del comando dd Vigili Urbani erano a Torino in Marnerò, di SO mila — non s'arrestava in centro: pure stipati di automobili erano i viali adiacenti al Valentino. Folla imponente,. spettacolare: folla che si entudasmava e trepidava per la minima sofista. — Avete sentito f B' espio sa la macchina di Farinai Nessuno si chiedeva se era o no possibile che un'automobile scoppiasse all'improvviso come una bomba. Tutti ripetevano la terribile nuova, tatti la colorivano, tutti agghm gevano particolari. B Farina f Anche lui, saltato ta aria* All'll.o giro avviene il noto incidente di Nuvolari. Ma per gli spettatori di corso Massimo d'Azeglio non una ruota è finita nel fiume, ma addirittura U grande Tazio in persona con macchino, casco e occhiali. A metà gara comincia a piovere. Ma la passione non diminuisce. Nessuno abbandona fi campo. Ce tt duello WimilleVarzi da seguire. Ah, quel Varzi, che campione. Però, anche Wimitle, è un uomo che non scherza: calmo, sicuro, con quél suo strano viso largo e pallido che lo fa rassomigliare ad una divinità orientale... La pioggia aumenta. Ci si stringe sotto gli alberi, sotto le tribune, sotto qualsiasi riparo. Un ombrello copre cinque persone: tre, un impermeabile disteso su altrettante spalle. Infine si sfotta: la gara è terminato, i motori si spengono ad uno ad uno, laggiù, nel cortile del palazzo del Valentino. Sotto la pioggia la fiumana di spettatori s'incanala vèrso l'uscita, incorporando, nel suo flusso continuo, le macchine che sono costrette ad avanzare lentissime, a passo d'uomo. Tutti discutono etn furore: tutti hanno un'apprezzamento da fare, un rammarico, un'impressione da esprimere. Pure, in mezzo a tanta folla di entusiasti e di competenti, c'è chi non sa natta, chi non è al corrente di natta, chi non comprende nulla; c'è chi ha intravisto appena i bolidi sfrecciare sulla pista e ha inteso vagamente parlare di Trossi e di Sommer: e ha preferito rimanersene seduto sul prato, ad osservare, contro luce, la trasparenza di un bicchiere di vino. Bd ora, col cappello inclinato da una parte, la giacca gocciolante e sbottonata, il fiasco vuoto in mano picchia sulla spalla di uno sconosciuto e gli chiede: • — Mi dica, ta confidenza: chi è arrivato primo f

Persone citate: Nuvolari, Sommer, Trossi

Luoghi citati: Bologna, Milano, Torino